L'attore Marco Bocci

A TEATRO D'ESTATE

Marco Bocci è “Lo Zingaro” che insegue il suo idolo: Senna 

L’attore umbro apre al D’Annunzio la stagione dell’Ente manifestazioni pescaresi con la prima del monologo con musiche di Cavuti sulla leggenda della Formula 1

PESCARA. Un intenso ed emozionante monologo in cui la storia di un pilota sconosciuto si intreccia al destino di un mito della Formula 1. Andrà in scena il 22 luglio al Teatro D’Annunzio di Pescara “Lo Zingaro”, con protagonista l’attore umbro Marco Bocci. Una prima nazionale che inaugurerà la stagione di teatro dell’Ente Manifestazioni Pescaresi. Lo spettacolo, con inizio alle 21.30, è prodotto dal Tsa Teatro Stabile d’Abruzzo e dalla Stefano Francioni Produzioni, diretto da Alessandro Maggi, scritto da Marco Bonini, Gianni Corsi e Marco Bocci. Le musiche sono del compositore, regista e musicista francavillese Davide Cavuti.

Il compositore francavillese Davide Cavuti
Lo spettacolo ricostruisce in parallelo la vicenda personale di un pilota, lo Zingaro, interpretato da Marco Bocci, e una leggenda dell’automobilismo, Ayrton Senna, in un racconto fatto di coincidenze, premonizioni, intuizioni che quasi segnano il destino del primo. Senna è sempre davanti agli occhi dello Zingaro, che cerca se stesso attraverso un legame quasi ossessivo con il campione brasiliano, morto nel 1994, in seguito alle ferite riportate nel tragico incidente durante il Gran Premio di San Marino, nel circuito di Imola.
«Sono molto felice di debuttare con questo nuovo spettacolo qui a Pescara, nella mia città, e di poter ripartire dopo un lungo periodo di fermo», dichiara il produttore Stefano Francioni. «Dall’Abruzzo stiamo facendo ripartire tante produzioni, grazie anche al sodalizio con il Tsa che crede nei nostri progetti. Bocci racconta la storia di un pilota sconosciuto, il cui destino è legato a un grande della Formula 1, in uno spettacolo emozionante e appassionante».

Ayrton Senna
Lo Zingaro è «uno spettacolo molto intenso», spiega il maestro Cavuti. «Ho un ricordo molto nitido del primo maggio 1994, giorno dell’incidente di Senna. Ero a Roma per il Concertone, ricordo una piazza San Giovanni piena di gente e l’annuncio dell’incidente che ci fu dato in lacrime. Quando mi hanno proposto di occuparmi delle musiche de “Lo Zingaro” mi sono emozionato, ripensando a quel giorno». Melodie che, sottolinea Cavuti, sono nate «con molta semplicità, da un’emozione. Senna è un mito per lo Zingaro, ma era un mito anche per me».
Le musiche firmate da Cavuti impreziosiscono il testo, scandendo i momenti salienti, rimarcando le parole pronunciate e i sentimenti espressi. «Ho creato un tema per il personaggio dello Zingaro, che fa da leitmotiv allo spettacolo. Lavoro con Stefano Francioni da tempo, abbiamo iniziato con la collaborazione con Agiscuola e con Giorgio Pasotti. Sono molto felice di questa ripresa del teatro con uno spettacolo importante», aggiunge. «Le ultime prove si faranno proprio in Abruzzo, dopo quelle ospitate in Umbria. Lo spettacolo sarà messo in scena in totale sicurezza, seguendo tutte le disposizioni anti-Covid».
Il mondo dello spettacolo e della cultura, sottolinea, «riparte, con tante difficoltà. E non tutti riescono a ripartire. Non bisogna dimenticare che la cultura è il sostegno dell’anima, ci aiuta a comprendere la natura dell’individuo e ciò che accade intorno a noi. La cultura produce il 16% del Pil nazionale, è una vera e propria azienda, ma purtroppo è trattata con disattenzione. Occorrerebbe più sostegno da parte di tutti gli amministratori, di qualsiasi colore politico. È un problema che si aveva già prima del Covid, che ora è ancora più in evidenza». Sono diversi i progetti che il talentuoso compositore, regista e musicista, nonché ingegnere, francavillese sta portando avanti, alcuni in ripresa dopo lo stop forzato dovuto all’emergenza Coronavirus. «Avrei dovuto debuttare a metà aprile con un mio progetto su Ennio Flaiano, con protagonista Lino Guanciale, un connubio di cui sono molto felice. Dovremmo ripartire a fine agosto. La prima data sarà in Abruzzo. È un progetto a cui tengo molto», annuncia. «Lo spettacolo si intitola “Non svegliate lo spettatore” e mostrerà Flaiano da una nuova angolazione. Sto lavorando, inoltre, a un docufilm, “Un marziano di nome Ennio”, sempre su questo straordinario personaggio abruzzese. A metà luglio, invece, sarò in scena con Michele Placido a Verbania e a Milano, con lo spettacolo “Amor y Tango”, di cui ho curato le musiche».
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