Michele Placido: per me Luigi Pirandello è un padre putativo
Esce “Eterno visionario”, film sulla vita del Premio Nobel Il regista ricorda: «L’ho studiato per entrare in Accademia»
1934, Pirandello ha 67 anni e sente di essere vicino alla fine (morirà due anni dopo). È in treno verso Stoccolma dove riceverà il Premio Nobel per la letteratura, insomma un grande momento in cui però sono inevitabili i bilanci, l’amarcord. Questo l’incipit di “Eterno visionario”, ultimo film di Michele Placido, illuminato dal pluripremiato direttore della fotografia abruzzese Michele D’Attanasio (nato a Pescara nel 1972, David di Donatello nel 2017 per il film Veloce come il vento di Matteo Rovere e nel 2022 per Freaks Out di Gabriele Mainetti), passato alla Festa del Cinema di Roma e da oggi in sala con 01. Da qui tutti i fantasmi della vita del grande scrittore e drammaturgo (interpretato da Fabrizio Bentivoglio) prendono vita: la follia della moglie Antonietta Portulano (una grandissima Valeria Bruni Tedeschi), sposata con un matrimonio combinato che dà ben tre figli, ma senza alcuna passione per l’arte del marito; ci sono poi appunto i figli, con addosso il peso di un padre anche troppo ingombrante e soprattutto poi il suo amore senile per Marta Abba (Federica Luna Vincenti), la giovane attrice sua musa ispiratrice.
Dal punto di vista professionale c’è infine lo scandalo del suo teatro spesso non troppo capito per la sua modernità, basti pensare a “Sei personaggi in cerca d’autore”. «Ci voleva una certa età, la giusta maturazione per raccontare il vissuto di un personaggio talmente sorprendente come Luigi Pirandello», ha detto all’anteprima romana Michele Placido. «Ho avuto il primo impatto con lui quando ero in caserma a Castro Pretorio e studiavo “L’uomo dal fiore in bocca” per entrare in Accademia. Quando poi ci sono entrato mio padre già non c’era più e da allora Pirandello è diventato il mio padre putativo. La vita», ha concluso l’attore e regist, «prima la si vive e poi la si scrive». «Il mio sodalizio con Placido è il frutto di più di quarantacinque anni di poesia, cinema e teatro condivisi», le parole di Bentivoglio. «Mi ricordo che quando giravamo “Perduto amore” c’era sul set anche la madre che cucinava per tutti e mi diceva che somigliavo molto al marito. Chi è per me Pirandello? Posso solo dire che non volevo interpretarlo, volevo esserlo». La straordinaria Valeria Bruni Tedeschi nei panni della moglie del Nobel ha osservato: «La moglie di Pirandello Mariantonietta io non l’ho mai considerata pazza, ho solo lavorato su quella che era la sua verità. Era una donna che inizialmente aveva una pazzia implosa che a un certo punto si scatena e va oltre ogni argine». Infine, chi era davvero Marta Abba? «Credo che tutto nella vita dipenda dagli incontri. Noi possiamo fare tante cose, ma il vero demone arriva quando incontri la persona giusta», ha detto Federica Luna Vincenti che la interpreta . «Loro hanno bisogno uno dell’altro e Pirandello, grazie a questa relazione, raggiunge molti successi, trae energia creativa e scrive a questa donna ben 550 lettere alle quali lei risponde solo per metà». Nel cast di “Eterno visionario” anche Giancarlo Commare, Aurora Giovinazzo e Michelangelo Placido (rispettivamente i figli Stefano, Lietta e Fausto) e la partecipazione straordinaria di Ute Lemper. Colonna sonora firmata da Oragravity. Frase cult del film: «Non siamo mai tanto lontani dai nostri desideri come quando ci illudiamo di possedere la cosa desiderata».