“Musicista e militante” la storia di Giovanna Marini

21 Ottobre 2024

PESCARA. «Le mie ballate, ma anche le opere per il quartetto, nascono dal desiderio di raccontare storie, di raccontare quello che mi succede e che vedo intorno a me. un po’ alla maniera dei...

PESCARA. «Le mie ballate, ma anche le opere per il quartetto, nascono dal desiderio di raccontare storie, di raccontare quello che mi succede e che vedo intorno a me. un po’ alla maniera dei cantastorie». Così Giovanna Marini parlava del suo lavoro. Musicista e militante l’artista romana ha dato un contributo fondamentale alla ricerca e alla valorizzazione della cultura delle classi subalterne nel campo della musica popolare. A pochi mesi dalla sua scomparsa (l’8 maggio scorso a 87 anni) l’associazione Scuola Cultura e Arte “Fulvio Luciani” presieduta da Gianni Melilla, e l’Università della LibereTÀ “Federico Caffè” – diretta da Roberto Di Lodovico – di Pescara hanno promosso un incontro per oggi alle ore 17,30, nella sala Luciano Lama della Cgil di Pescara, in via B. Croce 106, per ricordare la sua opera e riflettere sulla sua attualità. Al professor Alessandro Portelli, presidente del Circolo “Gianni Bosio” di Roma e amico da sempre di Giovanna Marini e alla professoressa Omerita Ranalli, responsabile dell’Archivio Sonoro “Franco Coggiola”, il compito di illustrare l’importanza del lascito culturale dell’artista. Nel corso dell’incontro interverrà il cantore abruzzese Michele Avolio. Nata in una famiglia di musicisti, Giovanna Marini ha studiato chitarra classica diplomandosi al conservatorio “Santa Cecilia” di Roma nel 1959, perfezionando poi gli studi con il grande chitarrista Andres Segovia. All’inizio degli anni Sessanta conobbe personalmente i maggiori intellettuali e studiosi della tradizione popolare italiana, tra questi: Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino (a sua volta anche autore di testi di canzoni per Cantacronache ), Roberto Leydi, Gianni Bosio, Diego Carpitella e Alessandro Portelli. Con il Nuovo Canzoniere Italiano prese parte, durante il Festival dei Due Mondi 1964, allo spettacolo Bella ciao, ideato da Roberto Leydi e Filippo Crivelli. Innumerevoli le collaborazioni con cantautori e musicisti, tra i qualiIvan Della Mea, Paolo Pietrangeli, Francesco De Gregori. Autrice di tante ballate – tra cui la famosa “I treni per Reggio” –, sempre a sostegno alle lotte del movimento operaio con i suoi concerti, notevole è stata anche la sua attività accademica, svolta soprattutto in Francia, in qualità di titolare della cattedra di etnomusicologia nell’Università Paris VIII-Saint Denis dal 1991 fino al 2000. È stata tra i principali animatori della Scuola Popolare di Musica del Testaccio.