Omaggio dell’Aquila a Gagliardi, poeta del colore
La nipote dell’artista abruzzese, la showgirl Alessia Fabiani, inaugura la mostra del nonno: «È un momento speciale»
L’AQUILA. La poesia dei colori, dal minimalismo cromatico alla svolta neo-barocca, in 60 dipinti che portano la firma di Nino (Gaetano) Gagliardi, artista tra i più raffinati e affermati di questa nostra terra: nato il 9 febbraio 1918 ad Avezzano, morto all’Aquila nel 1994. Una figura determinante dell’arte abruzzese del Dopoguerra, contesto in cui si è ritagliato una propria identità pittorica.
A lui è dedicata l’esposizione inaugurale del nuovo spazio culturale dell’Aquila, Penthouse Private Gallery, in pieno centro storico nei pressi dei Quattro Cantoni, nel vicolo del vecchio Cinema Rex. Uno spazio di 500 metri quadri allestito da Marcello Di Giacomo sulla base della disponibilità di Marco Urbano che ha creduto nel progetto di realizzare nel cuore del centro storico una galleria originale in cui è possibile ospitare espressioni artistiche di vario genere.
La retrospettiva dal titolo “Omaggio a Gagliardi, poeta del colore materico” è a cura del critico Antonio Gasbarrini. I 60 dipinti, realizzati dal 1958 al 1994, provengono dalla collezione privata della famiglia, la figlia Patricia Gagliardi e la nipote Alessia Fabiani, modella, conosciuta al grande pubblico anche come ex letterina di Passaparola che commenta emozionata al reading inaugurale: «È un momento speciale per me. Sono felice di questo omaggio a mio nonno materno che ricordo da bambina, quando mi riprendeva dicendo che avrei dovuto sempre tenere i piedi dritti. Quella per me è rimasta una metafora che mi porto anche adesso, ossia non trascurare lo stile».
Una personalità singolare quella di Gagliardi, frutto della sua particolare storia personale. Dopo gli anni dell’adolescenza nella sua Avezzano, frequentò il liceo classico a Napoli e poi l’Istituto universitario orientale di Lingue. Quindi si trasferì in Francia, attratto dalla pittura. Le sue prime tele furono esposte nel 1938 a Montpellier. Partecipò alla Seconda guerra mondiale nell’esercito italiano subendo anche un periodo di prigionia. Nel Dopoguerra riuscì a presentare i suoi dipinti in Inghilterra, dove si diplomò in lingua inglese a Cambridge. «Affiancava l’insegnamento alla pittura», ricorda la showgirl, «aveva aperto un’accademia di lingue all’Aquila e Avezzano».
L’esposizione inaugurata ieri copre vari momenti creativi della carriera artistica di Gagliardi. «Una nuova concezione dell’impaginato pittorico», scrive il curatore Gasbarrini, «in cui movimento e stasi dei soggetti rappresentati sono dialetticamente sollecitati da un cromatismo ridotto ai minimi termini con la prevalenza di bianchi su bianchi (neo-metafisica) e di rossi in fuga dall’attrazione materica gravitazionale (neo-futurismo), prepara il terreno per la successiva ed originalissima svolta neo-barocca». Una svolta che arrivò a ridosso degli anni Cinquanta, al suo ritorno ad Avezzano. Gagliardi si trasferì poi a Roma nel 1954, entrando in contatto con gli artisti della città. La mostra resterà aperta fino al 1° maggio. L’ingresso è in via Salvatore Tommasi. Orari di apertura: il sabato dalle 17 alle 19.30 e tutte le domeniche dalle 10.30 alle 13. e dalle 16 alle 19.30. Dal lunedì al venerdì su prenotazione al numero 3317383503.
A lui è dedicata l’esposizione inaugurale del nuovo spazio culturale dell’Aquila, Penthouse Private Gallery, in pieno centro storico nei pressi dei Quattro Cantoni, nel vicolo del vecchio Cinema Rex. Uno spazio di 500 metri quadri allestito da Marcello Di Giacomo sulla base della disponibilità di Marco Urbano che ha creduto nel progetto di realizzare nel cuore del centro storico una galleria originale in cui è possibile ospitare espressioni artistiche di vario genere.
La retrospettiva dal titolo “Omaggio a Gagliardi, poeta del colore materico” è a cura del critico Antonio Gasbarrini. I 60 dipinti, realizzati dal 1958 al 1994, provengono dalla collezione privata della famiglia, la figlia Patricia Gagliardi e la nipote Alessia Fabiani, modella, conosciuta al grande pubblico anche come ex letterina di Passaparola che commenta emozionata al reading inaugurale: «È un momento speciale per me. Sono felice di questo omaggio a mio nonno materno che ricordo da bambina, quando mi riprendeva dicendo che avrei dovuto sempre tenere i piedi dritti. Quella per me è rimasta una metafora che mi porto anche adesso, ossia non trascurare lo stile».
Una personalità singolare quella di Gagliardi, frutto della sua particolare storia personale. Dopo gli anni dell’adolescenza nella sua Avezzano, frequentò il liceo classico a Napoli e poi l’Istituto universitario orientale di Lingue. Quindi si trasferì in Francia, attratto dalla pittura. Le sue prime tele furono esposte nel 1938 a Montpellier. Partecipò alla Seconda guerra mondiale nell’esercito italiano subendo anche un periodo di prigionia. Nel Dopoguerra riuscì a presentare i suoi dipinti in Inghilterra, dove si diplomò in lingua inglese a Cambridge. «Affiancava l’insegnamento alla pittura», ricorda la showgirl, «aveva aperto un’accademia di lingue all’Aquila e Avezzano».
L’esposizione inaugurata ieri copre vari momenti creativi della carriera artistica di Gagliardi. «Una nuova concezione dell’impaginato pittorico», scrive il curatore Gasbarrini, «in cui movimento e stasi dei soggetti rappresentati sono dialetticamente sollecitati da un cromatismo ridotto ai minimi termini con la prevalenza di bianchi su bianchi (neo-metafisica) e di rossi in fuga dall’attrazione materica gravitazionale (neo-futurismo), prepara il terreno per la successiva ed originalissima svolta neo-barocca». Una svolta che arrivò a ridosso degli anni Cinquanta, al suo ritorno ad Avezzano. Gagliardi si trasferì poi a Roma nel 1954, entrando in contatto con gli artisti della città. La mostra resterà aperta fino al 1° maggio. L’ingresso è in via Salvatore Tommasi. Orari di apertura: il sabato dalle 17 alle 19.30 e tutte le domeniche dalle 10.30 alle 13. e dalle 16 alle 19.30. Dal lunedì al venerdì su prenotazione al numero 3317383503.