Omero e la guerra di Troia realtà, non leggenda: in tv prove dagli scavi archeologici
ROMA. «Se si analizzano i ritrovamenti archeologici ci sono degli strati in cui si vede la distruzione della città, scheletri, punte di freccia e altre cose. Penso che Omero sia realmente esistito e...
ROMA. «Se si analizzano i ritrovamenti archeologici ci sono degli strati in cui si vede la distruzione della città, scheletri, punte di freccia e altre cose. Penso che Omero sia realmente esistito e che ciò che ha narrato nell’Iliade fosse un evento storico, ma non si è svolto esattamente come viene narrato nel poema. Probabilmente, non c’è stata una sola “guerra di Troia”ma diverse “guerre di Troia” durante la tarda età del bronzo. Ne sono sicuro». Non una semplice, quanto celebre, leggenda: il racconto dell’Iliade e lo stesso Omero – secondo Rustem Aslan, direttore del Parco Archeologico e degli Scavi di Troia – sono una realtà che storia e archeologia contribuiscono a confermare. Aslan ne parla con Cristoforo Gorno a Hissarlik, in Turchia – dove ci sono le rovine dell'antica Troia – nella serie “Iliade e Odissea”, in onda stasera alle 21.10 su Rai Storia. «L’Iliade» dice Gorno «è immersa nella leggenda e nel mito, ci sono eroi figli di divinità, gli dèi e le dee intervengono direttamente in molte occasioni e così via, questi sono gli aspetti puramente mitici del racconto, ma per gli antichi la presenza divina era tangibile e la poesia orale, su cui si basa Omero, era un modo con cui i popoli conservavano la propria memoria. Tenendo questo in mente siamo andati in giro per le rovine di Hissarlik, tra le mura, i resti dei palazzi, le fontane e ci siamo trovati nei paesaggi descritti nel poema». Così, dopo aver narrato i personaggi e i primi giorni del conflitto, Cristoforo Gorno si sofferma sul duello tra Ettore e Achille, uno degli ultimi eventi cruciali della guerra di Troia, e incrocia i versi dell’Iliade con i ritrovamenti archeologici che sembrano confermare il racconto omerico di quello scontro decisivo: «Ettore scattò agitando la spada acuta, ma anche Achille balzò, pieno di furia il cuore selvaggio, cercando con gli occhi la pelle, dove fosse più facile da colpire. Tutta la coprivano le armi di bronzo che Ettore aveva catturato, uccisa la forza di Patroclo. Solo in un punto appariva, dove le clavicole dividono le spalle dalla gola e là è rapidissimo togliere la vita. Lì Achille lo colpì, la punta passò dritta, attraverso il morbido collo». Così Omero racconta i due eroi e Aslan conclude: «Non possiamo avere prove dell’esistenza storica dei personaggi dell’Iliade come Elena, Paride, Priamo, Ettore, Achille, ma dato che nei poemi omerici nell’Iliade e dell'Odissea c’è una base di realtà, allora: perché no?».