Il fenomeno rivelazione del jazz contemporaneo Jacon Collier (21 luglio al Teatro D'Annunzio)

IL FESTIVAL

Pescara Jazz compie 50 anni con una maratona di musica

Dee Dee Bridgewater, Robben Ford, Jacob Collier, omaggi a Paco de Lucia e Tenco. Presentato a Roma il cartellone della rassegna nata con la Conquista della Luna

Di lì a pochi giorni l’Uomo avrebbe conquistato la Luna. Il primo a mettere piede sul suolo lunare fu Neil Armstrong, la nave che avrebbe recuperato la navicella spaziale dell’Apollo 11 nell’oceano si chiamava Hornet: due nomi che hanno il sapore del jazz, che non solo agli appassionati ricordano Luis Armstrong e la sua magica tromba e il sassofonista da brividi Ornette Coleman. Un caso, un rimando suggestivo che Adriano Mazzoletti – giornalista, scrittore, conduttore radiofonico e produttore discografico considerato uno dei padri della diffusione della musica jazz in Italia – nota sorridendo nel ricordare quel luglio del 1969, quando nacque il Pescara Jazz. Per celebrare i 50 anni del festival creato da Lucio Fumo, il direttore artistico Angelo Valori ha voluto una presentazione speciale, scegliendo l’austera bellezza della cinquecentesca Sala Crociera della Biblioteca dell’Istituto nazionale di Archeologia e della Storia dell’Arte di Roma, e invitando oltre alla stampa nazionale e internazionale, vecchi amici del Pescara Jazz, come appunto Mazzoletti, e Dario Salvatori, il presidente di I-Jazz Corrado Beldì, accanto al sindaco Marco Alessandrini, al compositore abruzzese Nazzareno Carusi. «Ci saranno tutte le contaminazioni musicali, in una visione che travalica il concetto di genere. Apriamo il programma puntando al concetto di forma canzone», sintetizza Valori parlando delle linee guida della programmazione di questa 46ª edizione (il festival subì una interruzione dal 1977 all’80). Un programma che unisce «il rispetto del luminoso passato della rassegna alla grinta che serve per stare al passo con i tempi», ha insistito il compositore, ringraziando con percepibile emozione, il fondatore del festival Fumo «per la sua passione e per l’impegno decennale». Palcoscenico tra i più importanti d’Europa, il Pescara Jazz inaugurerà il suo cinquantennale lunedì 8 luglio con un calendario che prevede 15 concerti consecutivi fino al 22, più una coda di tre date: 24 e 28 luglio e il 9 agosto quando a chiudere al teatro D’Annunzio sarà Fiorella Mannoia con Personale tour 2019 (biglietti 65, 55 e 46 euro).

Dee Dee Bridgewater

Tanti i grandi nomi. C’è l’atteso ritorno di Dee Dee Bridgewater nel concerto intitolato “Jai Deux Amours”: con la cantante statunitense il 19 luglio al D’Annunzio Jashua Redman al sassofono, Aaron Parks al piano, Matt Penman al basso e Eric Harland alla batteria. Il sassofonista americano Joshua Redman tornerà il giorno successivo, il 20, con la stessa formazione in “Still Dreaming”. Ingresso importante quello del bassista camerunense Richard Bona (il 17 luglio) con “De la Frontera”, insieme a Richard Bona basso e voce, Antonio Rey chitarra flamenca, Paco Vega percussioni e il ballerino Pedro Cordoba. Il chitarrista Robben Ford in “Purple House” – insieme a Casey Wasner, chitarra, Ryan Madora, basso, Derrek Phillips, batteria – suonerà l’11 luglio con il Lorenzo Tucci trio – Tucci batteria, Claudio Filippini pianoforte, Daniele Sorrentino contrabbasso –: ospite di entrambe le formazioni Karima con la sua magnifica voce (biglietti 34.50, 28.75 e 18 euro). A sottolineare ancora l’assenza di confini musicali di cui si veste la rassegna ecco poi “Una noche por Paco”, concerto dedicato a Paco De Lucìa con Antonio Sanchez Sexteto e il Cuarteto flamenco di Chano Dominguez (il 13 luglio, 35, 30 e 25 euro). Ma la vera sorpresa di questa edizione è Jacob Collier (21 luglio al D’Annunzio), cantante, polistrumentista, producer, fenomeno rivelazione del jazz contemporaneo, celebrità su YouTube, pupillo di Quincy Jones (il leggendario produttore di Michael Jackson).

Il direttore artistico Angelo Valori alla conferenza stampa romana

«Come vedete, grande attenzione è data alla vocalità e alla canzone», sottolinea il direttore artistico, «pur conservando la parte più strettamente jazz infatti, il festival si amplia con la sezione Pescara Jazz&Songs che mette al centro la forma-canzone quale strumento di comunicazione e innovazione dei linguaggi, dei costumi e della storia di una società». Questo spiega anche la presenza in cartellone di altri nomi di spicco. Come Giuseppe Anastasi , che l’anno scorso ha ricevuto la Targa Tenco per la Migliore opera prima con l’album “Canzoni ravvicinate del vecchio tipo” (l’8 luglio, concerto di apertura all’Arena del Porto turistico, biglietti 15 e 10 euro. Con lui Valter Sacripanti alla batteria, Antonio Lusi al basso, Elvys Damiano chitarre, Cristian Pianofiorito piano e tastiere). E come Bungaro, chitarra e voce più volte ospite del Festival di Sanremo, a Pescara con “Maredentro tour” (il 10 luglio all’Arena insieme a Antonio De Luise, contrabasso, Marco Pacassoni, vibrafono, percussioni e batteria, e Antonio Fresa al piano. Biglietti 15 e 10 euro). Coinvolti anche tanti jazzisti italiani: come Bepi D’Amato e Tony Pancella (il 22 luglio, biglietti 15 e 10 euro), Flavio Boltro e Stefano Di Battista feat. del gruppo di Maurizio Rolli, Rolli’s Tones II (stesso giorno) e Ada Montellanico quartet (il 9 luglio), che con “Tencology” ripropone molte canzoni del repertorio di Luigi Tenco più alcuni inediti con arrangiamenti jazz (biglietti 15 e 10 euro). Non mancano le riconferme: il Pescara Jazz Club all’aperto (14, 15 e 16 luglio) e i Pescara Jazz Messengers. Due scelte che puntano a rendere più attuale il festival. Si tratta infatti di un’operazione di allargamento del pubblico tramite l’organizzazione di tre concerti gratuiti nel cuore della città, nell’isola pedonale di piazza Muzii, e della valorizzazione degli Under 35, in linea con il trend europeo attento al ricambio generazionale.

Robben Ford

Il progetto Pescara Jazz Messengers presenta infatti giovani musicisti scelti tra studenti e neodiplomati dei migliori conservatori e college italiani ed europei . Non è da meno l’attenzione che Valori continua a porre alle produzioni sinfoniche e che quest’anno vede protagonisti l’Orchestra sinfonica abruzzese con Michele Corcella ed il trio di Enrico Pieranunzi in una produzione originale (musiche di John Lewis con arrangiamenti di Corcella, il 18 luglio). ©RIPRO