LA MOSTRA
Piccole meraviglie dell’arte sacra esposte per un giorno
La seicentesca chiesa di San Giacomo a Cavaticchi di Spoltore ospita domenica “Forme ed espressioni della fede cristiana”
«Un flash mob artistico». Ovvero una mostra di un giorno, occasione da cogliere al volo per vedere raffinate meraviglie che arrivano da collezioni private e che raramente vengono esposte in pubblico. L’espressione, ormai comune in tutto il mondo e applicata a danzanti proteste civili quanto a momenti di esultanza collettiva, sta prendendo piede anche nel mondo dell’arte coniugata a conoscenza e promozione dei territori, dunque sono tanti, soprattutto nel centro-nord del Belpaese, i borghi e le cittadine che ospitano per poche ore autentiche chicche che il mondo ci invidia, facendole conoscere e facendosi conoscere.
La usa Loris Di Giovanni, avvocato e appassionato d’arte pescarese, per raccontare in estrema sintesi cosa è “Forme ed espressioni della fede cristiana”, mostra che domenica 10 giugno dalle 16 alle 20 sarà visitabile nella chiesa di San Giacomo, nel cuore di Cavaticchi, frazione di Spoltore. Poche ore per visitare ammirare alcuni capolavori d’arte sacra, in particolar modo dipinti e sculture. In questo scrigno di bellezza risalente al XVII secolo si coniugherà, in mutua reciprocità, il binomio arte-fede e bellezza-fede. «Un richiamo fortissimo per chi ama l’arte, soprattutto perché verrà svelata la bellezza dell’arte attraverso i secoli della cristiana devozione», sottolinea Di Giovanni, che cura l’esposizione con Marco Vinicio Zonin, antiquario e storico dell’arte nonché collezionista di pezzi pregiatissimi, originario del Veneto ma che ha fatto ormai da tempo di Pescara la sua città.
Le opere esposte, provenienti da varie collezioni private dalla notevole valenza artistica, contengono un importantissimo registro documentario, poiché descrivono la variazione della concezione culturale e sociale delle materie spirituali. Opere d’arte cristiana che, nei secoli che hanno attraversato, sono servite come una sorta di «libro dei poveri» per la loro comunicazione immediata, quasi il prolungamento dell'insegnamento della Chiesa, un catechismo, una Bibbia figurata. «In questi piccoli capolavori si ha la confluenza di tre concetti fondamentali: realismo, idealismo e simbolismo», spiega ancora Di Giovanni, «La fusione di realismo, idealismo e simbolismo in un’opera d’arte cristiana serve a vivificarla in ogni sua parte, facendola diventare oggetto di meditazione e preghiera e nello stesso tempo testimonianza viva del messaggio cristiano. In tutte le civiltà le immagini sacre hanno una doppia valenza, spirituale e materiale, che le rende diverse da tutte le altre e le pone in relazione con il ruolo che esse hanno nell’intimità religiosa del singolo e della comunità cui appartiene, comunità che si riconoscono in un determinato insieme di valori, anche espressivi».
La mostra, fortemente voluta dalla Parrocchia di Santa Teresa d’Avila e dal parroco don Giovanni Ciancioso e patrocinata dal Consiglio regionale d’Abruzzo, propone, tra le altre opere, una bellissima scultura raffigurante la Madonna del Rosario dello scultore barocco genovese Anton Maria Maragliano (Genova 1664 - 1741). Un’altra preziosa scultura lignea policroma raffigurante San Michele Arcangelo, dipinta e dorata, opera dello scultore Romano Alberti, detto Nero Alberti da Sansepolcro (Sansepolcro, 1502 – 1568), uno splendido Sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria attribuibile a Polidoro Lanzani, ovvero da Lanciano, dove nacque nel 1515 (morì a Venezia nel 1565) e ancora una preziosa tavola fondo oro raffigurante una Madonna del Popolo, di pittore senese, di fine Trecento, vicino all’opera di Lippo Memmi (Siena, nono decennio del XIII secolo – Siena, 1356).
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