Poi c’è Matilde D’Errico con “Sopravvissute” e casi di manipolazione
ROMA. Sono molte le donne che non si accorgono di essere manipolate, che subiscono forme di violenza psicologica come il gaslighting, una pratica manipolatoria che attraverso una serie di stratagemmi...
ROMA. Sono molte le donne che non si accorgono di essere manipolate, che subiscono forme di violenza psicologica come il gaslighting, una pratica manipolatoria che attraverso una serie di stratagemmi crea una grande confusione percettiva nella mente della vittima fino a portarla a mettere in dubbio se stessa. A mostrarci tutto questo è Matilde D'Errico (foto), ideatrice e conduttrice di “Sopravvissute”, in onda da domani su Rai3 subito dopo “Amore Criminale” di cui è autrice. La novità principale di questa edizione è «l'urgenza di riportare l’attenzione a una forma di educazione sentimentale nelle relazioni. Ed è altrettanto necessario parlare agli uomini, a tutti gli uomini» dice D’Errico. Sette le puntate della nuova stagione, alla fine di ognuna la conduttrice illustrerà un «alfabeto della sopravvivenza», individuando le parole chiave di ogni vicenda. Si alterneranno anche alcuni esperti come lo psichiatra Vittorio Lingiardi e le psicologhe Silvia Michelini, Annamaria Giannini, Ameya Gabriella Canovi e Margherita Carlini. «Le relazioni diventano pericolose nel momento in cui poggiano sulla sopraffazione che porta ad un graduale scivolamento nella sottomissione. Il meccanismo va spezzato educando tutti a una relazione sana, insegnando agli uomini che si può stare bene senza prevaricare la compagna e alle donne che solo se ti senti intera puoi trovare l’amore sano» dice D’Errico. «La prima forma di educazione sentimentale è a casa. Viviamo in una società apparentemente evoluta. Tra i ragazzi delle superiori e le studentesse che incontro sento discorsi che mi preoccupano. Ci sono ragazzine gratificate dal fatto che lui le vieta di vestirsi in un certo modo, che le controlla il cellulare» sottolinea D’Errico. Due i casi per ogni puntata, tranne la prima in cui c’è una sola intervista. «È una storia talmente enorme», spiega l’autrice, «che abbiamo pensato meritasse un’intera puntata. Oggi con tutti i casi di femminicidio un po’ più di consapevolezza nelle donne c'è. Bisogna educare anche quelli che sono intorno».