Riparte il Sentiero della Libertà, da Sulmona a Casoli contro la guerra / VIDEO
Da oggi fino a domenica, in 600 percorrono a piedi circa 60 km nelle tre tappe storiche: Sulmona-Campo di Giove-Taranta Peligna-Casoli
SULMONA. Riparte il Sentiero della Libertà da oggi fino a domenica, nelle sue tre tappe storiche: Sulmona-Campo di Giove-Taranta Peligna-Casoli. La partenza da Sulmona questa mattina alle 9,30, in piazza XX Settembre. La manifestazione, che compie 19 anni, racconta la storia del sacrificio della vita di uomini e donne che caddero vittime d'una tragedia disumana: la seconda guerra mondiale. Una lezione di vita narrata nelle numerose autobiografie dei protagonisti e riportata nel libro-sintesi "Terra di Libertà", a cura di Maria Rosaria La Morgia e Mario Setta.
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Un museo bibliografico, iniziato col libro scritto coralmente dal titolo "E si divisero il pane che non c'era" (1995), e proseguito con l'apporto dell'associazione "Il Sentiero della Liberta' / Freedom Trail", nata nel 2003, con lo scopo di organizzare annualmente la manifestazione, tramandando ai giovani una memoria formativa per l'oggi e per un avvenire da costruire sui grandi e imperituri valori universali.
Per questo, migliaia di giovani e anziani hanno percorso il Sentiero della Libertà e continuano a percorrerlo, da Sulmona a Casoli, per immedesimarsi e calcare quegli stessi luoghi attraversati da italiani e stranieri, che sceglievano e spesso morivano lottando per la libertà. Una lista infinita di uomini e donne spinti dalla volontà di resistere all'oppressione e affermare la dignità della persona umana: da Uys Krige a Jack Fox, da William Simpson a Sam Derry, da Alba de Cespedes a Carlo Azeglio Ciampi.
Anche quest'anno, circa 600 persone hanno deciso di partecipare: giovani e anziani provenienti da città del Nord Italia come Cuneo, Brescia o dell'Italia centrale come Ancona, Roma, Lanciano, Casoli, Sulmona. Un numero rilevante se si pensa che per tre giorni devono affrontare il Guado di Coccia sulla Majella e scendere fino a Casoli: 60 chilometri a piedi con un sacchetto con pane e acqua e una sosta sul posto dove morì con un un colpo alla testa il giovane friulano Ettore De Corti, mentre si recava dagli Alleati per liberare l'Italia dal nazi-fascismo o sul posto dove fu colpito a morte il giovane ventiquattrenne abruzzese della Brigata Majella, Donato Ricchiuti. Ecco il miracolo del Sentiero. Un miracolo nato a Sulmona, con la resistenza umanitaria, realizzata dalla gente semplice e povera per accogliere, ospitare e sfamare i numerosi prigionieri del campo di concentramento di Fonte d'Amore, che anelavano alla libertà.
I partecipanti alla marcia camminano nel ricordo non solo della tragedia della seconda guerra mondiale ma anche della solidarietà che sbocciò grazie proprio alla ribellione all’occupazione nazi-fascisata dell’Italia come sottolineò, nel 2001, l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in occasione della prima edizione del Sentiero della libertà: «Oggi un gruppo si accinge a ripercorrere quegli aspri sentieri, i sentieri della libertà. Anch’io fui uno di loro, lasciai Sulmona, lasciai coloro che mi avevano accolto come un fratello…».
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