Setak in concerto al Premio Tenco con ospite Locasciulli
I due cantautori pennesi sul palco dell’Ariston in acustico «Scrivere canzoni con Mimmo è come giocare con Baggio»
PENNE. «Nna da tinì la furrije, la vite pó spittà. E ’mbùjete ’nu mumende quande vide chi n’ta ’rdà (Non devi avere fretta, la vita può aspettare: fermati un momento quando vedi che le cose non tornano)». Le parole che il cantautore abruzzese Setak affida al dialetto, con la complicità artistica di Fabrizio Cesare e Mimmo Locasciulli, in una canzone, “Lu juste arvè”, che si fa classico al primo ascolto. Un lascito spirituale di generazione in generazione, una “Let it Be” dal sapore sincretico che sabato farà breccia a Sanremo, sul palco della serata finale del Premio Tenco, nell’ambito di un concerto in cui Locasciulli sarà ospite di un concerto acustico che vedrà Setak protagonista.
Entrambi sono originari di Penne. «Arrivare a scrivere canzoni con Mimmo rappresenta il coronamento di un percorso emotivo che è iniziato da bambino», dice Setak, al secolo Nicola Pomponi. «Mio padre suonava le sue canzoni al pianoforte ed io le cantavo insieme a lui… c’è dietro una vagonata di emotività e di storia che è difficile da spiegare. Oggi mi sento come un giocatore di calcio che dal campetto di periferia si ritrova in squadra con Roberto Baggio. Meraviglioso vedere come questo forte feeling artistico si sia consolidato in un rapporto di profonda e autentica amicizia. Cosa rara e mai scontata, ne avrò molta cura».
Un progetto particolare quello di Pomponi e Fabrizio Cesare (cura la produzione anche di questo nuovo lavoro come era stato per l’album d’esordio), che dona una nuova veste al dialetto svuotandolo completamente dal folklore che solitamente lo contraddistingue. «Ho collaborato con molti artisti amici e ogni volta ne ho respirato la bellezza», racconta Locasciulli. «In questo caso, farlo con Setak e percepire una sensibilità comune, una radice indelebile e un senso di amicizia vera, costituisce, senza ombra di dubbio, la “grande bellezza”». Sabato, al teatro Ariston, nell’ultima delle tre serate Setak aprirà un doppio set acustico: a seguire, infatti, si esibiranno le musiciste Simona Colonna e Ambra Pintore. Con lui, negli ultimi brani, ci sarà proprio Locasciulli. Nella serata è attesa anche la cantautrice brindisina Senza_Cri, prima del premio Yorum al cantante e attore ungherese Áron Molnár. A chiudere la rassegna sarà il Premio Tenco Stefano Bollani con una delle sue originali e strepitose performance. Lo pseudonimo Setak è un riferimento al soprannome della sua famiglia “lu setacciar”. Nel corso della sua carriera, ha alternato l’attività di session man (Fiorella Mannoia, Noemi, Donatella Rettore, Tommaso Paradiso e lo stesso Locasciulli) a quella di artista in prima persona. Nel 2019 è uscito il suo primo disco solista “Blusanza” interamente cantato in dialetto abruzzese ma dalle sonorità internazionali. Il disco ha vinto il Premio Loano (categoria under 35), ed è risultato finalista alle Targhe Tenco, oltre che al Premio Parodi. Il secondo album, c, è uscito il 13 maggio. Il lavoro è entrato nella cinquina delle Targhe Tenco 2021 come Miglior album in dialetto.
Entrambi sono originari di Penne. «Arrivare a scrivere canzoni con Mimmo rappresenta il coronamento di un percorso emotivo che è iniziato da bambino», dice Setak, al secolo Nicola Pomponi. «Mio padre suonava le sue canzoni al pianoforte ed io le cantavo insieme a lui… c’è dietro una vagonata di emotività e di storia che è difficile da spiegare. Oggi mi sento come un giocatore di calcio che dal campetto di periferia si ritrova in squadra con Roberto Baggio. Meraviglioso vedere come questo forte feeling artistico si sia consolidato in un rapporto di profonda e autentica amicizia. Cosa rara e mai scontata, ne avrò molta cura».
Un progetto particolare quello di Pomponi e Fabrizio Cesare (cura la produzione anche di questo nuovo lavoro come era stato per l’album d’esordio), che dona una nuova veste al dialetto svuotandolo completamente dal folklore che solitamente lo contraddistingue. «Ho collaborato con molti artisti amici e ogni volta ne ho respirato la bellezza», racconta Locasciulli. «In questo caso, farlo con Setak e percepire una sensibilità comune, una radice indelebile e un senso di amicizia vera, costituisce, senza ombra di dubbio, la “grande bellezza”». Sabato, al teatro Ariston, nell’ultima delle tre serate Setak aprirà un doppio set acustico: a seguire, infatti, si esibiranno le musiciste Simona Colonna e Ambra Pintore. Con lui, negli ultimi brani, ci sarà proprio Locasciulli. Nella serata è attesa anche la cantautrice brindisina Senza_Cri, prima del premio Yorum al cantante e attore ungherese Áron Molnár. A chiudere la rassegna sarà il Premio Tenco Stefano Bollani con una delle sue originali e strepitose performance. Lo pseudonimo Setak è un riferimento al soprannome della sua famiglia “lu setacciar”. Nel corso della sua carriera, ha alternato l’attività di session man (Fiorella Mannoia, Noemi, Donatella Rettore, Tommaso Paradiso e lo stesso Locasciulli) a quella di artista in prima persona. Nel 2019 è uscito il suo primo disco solista “Blusanza” interamente cantato in dialetto abruzzese ma dalle sonorità internazionali. Il disco ha vinto il Premio Loano (categoria under 35), ed è risultato finalista alle Targhe Tenco, oltre che al Premio Parodi. Il secondo album, c, è uscito il 13 maggio. Il lavoro è entrato nella cinquina delle Targhe Tenco 2021 come Miglior album in dialetto.