Viaggio nell’arte di Bucciarelli lo Psiconauta

13 Novembre 2024

Lezione dell’artista con video portrait di Dell’Elce e corto di Viani sulla sua opera

PESCARA . «Siamo tutti psiconauti, viaggiamo con la mente, ognuno di noi può scegliere con chi viaggiare e dove andare. Io ho scelto di viaggiare su due piani, la terra e l’aria, il cielo e le stelle. Si viaggia a due, doppia ottica, doppia dimensione: da una parte la terra, l’interiorità, dall’altra il cielo, lo spazio esteriore”. Vito Bucciarelli (San Vito Chietino, 1945) è protagonista dell’ottavo incontro con Specchio Arte, il format della Fondazione Aria che domani alle 18 al Teatro Gianni Cordova in viale Bovio ne racconta, alla presenza dell’artista, il concetto di Arte Agravitazionale vista attraverso gli occhi dello Psiconauta, autoritratto di Vito stesso e figura ricorrente nelle sue opere in relazione con lo spazio. In anteprima si presenta il video portrait realizzato dal fotografo Paolo Dell’Elce, il cortometraggio “Lo Psiconauta” del regista Dino Viani, l’analisi critica dello storico dell’arte Antonio Zimarino. La collana Specchio Arte, un’idea della curatrice Giovanna Dello Iacono, giunge così all’ottava monografia dedicata ad artisti contemporanei che per origini o scelte di vita hanno stabilito un legame identitario con l’Abruzzo, con l’obiettivo di svelarne aspetti inediti della personalità, il dietro le quinte del percorso di ricerca che ogni artista ha compiuto e compie nel realizzare la sua opera. Di Vito Bicciarelli – del quale è in corso fino all’8 dicembre al Museo delle Genti d'Abruzzo in via delle Caserme a Pescara la personale “Sovralunare o celeste 1971-2024” curata da Mariano Cipollini e che raccoglie 53 anni di arte, «un viaggio nell’evoluzione, costante e continua, di una visione verso il futuro» – va ricordata l’importanza dell’esperienza didattica nelle istituzioni accademiche delle Belle arti, militanza che diventa testimonianza di una temperie artistica per certi versi irripetibile, come quella vissuta in Abruzzo dall’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, nelle accademie di Urbino e di Milano.
Artista concreto quanto visionario e profetico, l’intero suo lavoro è un elogio alla follia creativa fondata sull’ignoto e i suoi misteri. Uno spingersi oltre che non conosce confini se non quelli dettati da una visione cosmica ed esistenziale. «Di Bucciarelli», racconta Dino Viani autore del cortometraggio che sarà presentato domani «ho amato il concetto della presa di distanza dalle cose, allontanarsi per vedere meglio, la lontananza aggiunge un senso di libertà alla visione globale». «Allo stesso modo nel mio lavoro poetico» va avanti il cineasta«cerco di ricreare la distanza tra osservato e osservatore, oggetto e sguardo proprio perché ogni cosa va vista in un suo spazio e in un suo tempo di elaborazione che ci consente di entrare e uscire dalla visione delle cose. La stessa lontananza che usa Leopardi dal colle dell'Infinito per guardare il mondo. Per realizzare il cortometraggio (di 20 minuti, ndr) abbiamo filmato l'artista – psiconauta nel suo paese ligure, Oneglia, e poi a San Vito. Un intreccio di memoria, mare nostrum e radici».