È partita la sfida fra i candidati a sindaco

Per adesso in corsa sono 9. Battaglia a colpi di spot senza dimenticare il porta a porta

L'AQUILA. Si consuma a suon di spot televisivi, canali multimediali, facebook su tutti, e il vecchio e tradizionale "porta a porta", che non tramonta mai, la campagna elettorale per il rinnovo del sindaco dell'Aquila. Nove, al momento, i candidati legati a singoli partiti, liste civiche o coalizioni. E se i programmi elettorali, in buona parte non collimano, su tutti spicca un obiettivo primario: ricostruire la città, non solo sotto il profilo urbanistico, ma sociale, culturale ed economico.

MASSIMO CIALENTE.
Candidato del centro-sinistra, ufficializzato con le primarie, il sindaco uscente si è già confrontato con la piazza in una serie di incontri-dibattito «per raccogliere idee e nuove progettualità». Il tour elettorale proseguirà nelle frazioni, con uno slogan non ancora definito, ma che rifà ad un concetto ben preciso: un candidato aquilano, scelto dagli aquilani, per continuare a difendere e ricostruire la città. «Credo di aver dimostrato di essere un vero aquilano» dice Cialente «gli altri candidati sono stati scelti dai poteri forti della Regione, io dal popolo». Un mandato che sarà in continuità con il passato. Il primo atto ufficiale da sindaco? «Nominare il gruppo di lavoro per la definizione del nuovo Prg».

GIORGIO DE MATTEIS.
La coalizione «L'Aquila città aperta» che raggruppa sei liste civiche, si stringe intorno al candidato, Giorgio De Matteis «alla ricerca di un consenso più ampio possibile, che peschi nelle aree moderate di destra e sinistra, nel mondo dell'associazionismo e del sindacato». Anche in questo caso sono i social network ad affiancare la tradizionale campagna elettorale, per diffondere lo slogan «L'Aquila città aperta» che racchiude il senso del programma di De Matteis: «La città oggi è chiusa in se stessa, con un livello elevato di conflittualità. È necessario renderla più propositiva e gradita».

Due gli atti che De Matteis farebbe, indossata la fascia da sindaco: «Verificare lo stato economico e finanziario del Comune e restituire dignità, appartenenza e serenità alla struttura».

ENRICO VERINI.
Candidato sindaco per «Futuro e libertà» Verini già da tempo ha avviato una campagna elettorale a vasto raggio, con contatti diretti, utilizzo di internet e incontri nei Map e nei nuovi quartieri del progetto Case. «Voglio capire lo stato in cui vivono gli aquilani» dichiara «il primo investimento, a parte il canale della ricostruzione, va fatto sulle periferie. Non possiamo condannarci a 20 anni di vita fangosa. Altra leva di intervento è il lavoro, per distribuire subito i 90 milioni di euro del "de minimis". Verini, per identificare la coalizione, ha scelto lo slogan "Made in AQ": «Vuol dire annullare il sistema commissariale e finanziare nuove idee progettuali. Questo il primo provvedimento da sindaco».

ANGELO MANCINI.
Il raggruppamento civico con Italia dei valori e Sinistra per L'Aquila appoggia la candidatura di Angelo Mancini. «La maggior parte degli aquilani mi conosce» afferma «per questo ho scelto di fare solo uscite televisive per spiegare il mio programma, che ruota intorno alla riorganizzazione della macchina comunale, alla ricostruzione dei centri storici, all'assistenza alla popolazione, al lavoro e alla sicurezza». Niente frasi fatte, né bagni di folla. «Punto sulla concretezza e sulla competenza» tiene a precisare Mancini «Il mio primo impegno da sindaco sarebbe proprio quello di riorganizzare il Comune e instaurare un rapporto diretto tra assessori e dirigenti».

ENZO LOMBARDI.
Dopo aver sbattuto la porta al Pdl, Enzo Lombardi si definisce un «candidato per L'Aquila». Non esclude che l'attuale geografia politica possa cambiare, di qui al voto, ma intanto si propone. «Preferisco la sobrietà di un politico conosciuto» commenta «al clamore e alla pubblicità. Credo che gli aquilani sapranno scegliere e lo faranno con il cuore, come sto facendo in prima persona: il mio cuore batte per L'Aquila, non per il partito o per il potere». Alla domanda cosa farebbe subito, se fosse eletto sindaco, Lombardi risponde: «Ne ho inutilmente invocato la realizzazione: un Comune più organizzato e corredato, in grado di affrontare ogni singolo problema».

PIERLUIGI PROPERZI.
Candidato di "Domani L'Aquila" indicato dal Pdl, Properzi ha attivato una campagna elettorale senza esclusione di colpi: spot televisivi, pubblicità., dibattiti e il contatto diretto con gli elettori. «Ritengo utili i contatti nelle nuove realtà periferiche, che rappresentano il mio cavallo di battaglia» dice Properzi. Lo slogan è quello che caratterizza la coalizione «evidenzia «il superamento delle conflittualità e una maggiore coesione per eliminare la burocrazia che ci ha sommerso, vero nemico della città, le tante ordinanze che hanno bloccato la rinascita dell'Aquila. Servono nuove sinergie e competenze».

LUIGI D'ERAMO.
Candidato di «Prospettiva 2022» e leader della Destra D'Eramo potrebbe confermare proprio in queste ore la sua scesa in campo. «Sto prediligendo i mezzi telematici» fa sapere «che abbracciano di più la fascia delle nuove generazioni. Non predichiamo la partecipazione, la pratichiamo». E con lo slogan «Prospettiva 2022, tutto un altro futuro» D'Eramo indica le linee guida del suo programma: «Affiancare alla ricostruzione materiale quella sociale, economica e culturale per una città moderna e all'avanguardia. Porterei le menti migliori all'Aquila, rifarei il piano di ricostruzione, punterei sulla sicurezza».

ETTORE DI CESARE.
Si propone con la lista civica "Appello per L'Aquila" in un confronto con i cittadini che passa anche attraverso il web. Ma non solo. «Ieri sono stato al mercato» dichiara Di Cesare «ho ascoltato la gente, l'esigenze dei commercianti. Voglio metterci la faccia, come si evince anche dallo slogan scelto: «Cambia faccia alla città, mettici la tua». Bisogna dare un nuovo impulso alla ricostruzione, pianificare gli interventi sul territorio, impedire nuove espansioni».

VINCENZO VITTORINI.
Si è proposto per primo, in ordine di tempo, con la lista civica «L'Aquila che vogliamo». «Da 8 mesi ascoltiamo i cittadini per condividere un progetto vero di città. L'Aquila deve essere ricostruita in sicurezza, una città degna di essere vissuta, europea, moderna e attrattiva» chiarisce Vittorini «in grado di soddisfare le esigenze di coloro che vi abitano, dei turisti e degli universitari». Il primo atto da sindaco? «Imporre regole certe per la sicurezza, favorire l'occupazione, ridare slancio all'economia. Gli aquilani possono farcela».

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