A Caramanico altri mille letti
Posti esauriti in tutta la città, trasferite le competenze ai Comuni. Si cercano alloggi disponibili Gli enti locali possono requisire spazi per chi non ha una casa
PESCARA. Chi cerca un posto letto in albergo deve raggiungere Chieti e Teramo. Gli alberghi di Pescara sono al completo, quelli di Montesilvano hanno pochi posti a disposizione (ieri pomeriggio erano circa 200) e le uniche disponibilità sono in provincia, lontano dalla costa. Tra Caramanico, Salle e Sant’Eufemia ci sono circa mille posti letto liberi. Intanto si fanno i primi bilanci: gli sfollati già arrivati in questa zona sono 2.200, e qualcuno si è perfino accontentato di dormire nell’atrio di un albergo. A fare il punto della situazione è stato ieri il prefetto di Pescara, Paolo Orrei.
Nel corso di un incontro con i sindaci della provincia, Orrei ha spiegato le novità sulla gestione del dopo terremoto, scritte in un’ordinanza pubblicata due giorni fa sulla Gazzetta ufficiale. E’ stata proprio questa ordinanza a creare un certo scompiglio, ieri mattina.
Il provvedimento dispone infatti che siano i sindaci «dei Comuni colpiti» a individuare le strutture idonee da mettere a disposizione degli sfollati. Fino a qualche ora prima, però, era stato il centro di coordinamento soccorsi della prefettura a occuparsi di questo aspetto e a smistare i terremotati in un albergo o in un altro. Ieri mattina, il centro ha cominciato a inviare in Comune gli sfollati in arrivo in città, spiegando di non avere più competenza in materia. E il Comune di Pescara, così come tutti gli altri, si è ritrovato nel giro di pochissimo a dover gestire l’emergenza terremoto. E’ stato quindi allestito in pochi minuti il Centro operativo comunale (sia a Pescara, che a Montesilvano) e si è provveduto ad assicurare un buono pasto e un posto letto agli aquilani rimasti senza tetto.
Questa novità ha creato anche dei momenti di forte tensione tra Palazzo di città e prefettura, e ieri pomeriggio il prefetto ha chiarito come stanno le cose. «Il Centro di coordinamento non chiude, rimarrà operativo e si occuperà del raccordo e del coordinamento dei centri operativi dei singoli Comuni, che dovranno rimanere aperti 24 ore su 24 e individuare i posti liberi per gli sfollati».
Orrei ha spiegato agli amministratori che devono «segnalare le disponibilità di strutture, ma solo di quelle che offrono vitto e alloggio. Se aprono le palestre, devono garantire letti e pasti. E se ci sono alberghi chiusi vanno aperti, a meno che non abbiano problemi di stabilità. Dobbiamo fare in modo di ospitare queste persone che hanno perso tutto, non hanno davvero più nulla».
I Comuni, ha spiegato, possono requisire gli spazi da mettere a disposizione di chi non ha più una casa, ma questa operazione può essere fatta solo a beneficio di chi risiede nello stesso centro. Per quanto riguarda le spese, potrà essere aperto un capitolo di bilancio che poi sarà rimborsato.
Proprio ieri si è pregato per i terremotati durante la messa del Crisma celebrata dal vescovo, monsignor Tommaso Valentinetti, in piazza Italo Febo, a Portanuova. La celebrazione si è svolta all’aperto, e non in Cattedrale, per evitare allarmi per le scosse di terremoto. Oggi, invece, la Provincia firmerà una convenzione con gli Ordini degli architetti e degli ingegneri per mettere a disposizione dei Comuni un gruppo di lavoro per la ricognizione delle strutture danneggiate. Il presidente della Provincia, Pino De Dominicis, ha anche annunciato che presto aprirà a Bussi, per i terremotati, l’ostello.
Nel corso di un incontro con i sindaci della provincia, Orrei ha spiegato le novità sulla gestione del dopo terremoto, scritte in un’ordinanza pubblicata due giorni fa sulla Gazzetta ufficiale. E’ stata proprio questa ordinanza a creare un certo scompiglio, ieri mattina.
Il provvedimento dispone infatti che siano i sindaci «dei Comuni colpiti» a individuare le strutture idonee da mettere a disposizione degli sfollati. Fino a qualche ora prima, però, era stato il centro di coordinamento soccorsi della prefettura a occuparsi di questo aspetto e a smistare i terremotati in un albergo o in un altro. Ieri mattina, il centro ha cominciato a inviare in Comune gli sfollati in arrivo in città, spiegando di non avere più competenza in materia. E il Comune di Pescara, così come tutti gli altri, si è ritrovato nel giro di pochissimo a dover gestire l’emergenza terremoto. E’ stato quindi allestito in pochi minuti il Centro operativo comunale (sia a Pescara, che a Montesilvano) e si è provveduto ad assicurare un buono pasto e un posto letto agli aquilani rimasti senza tetto.
Questa novità ha creato anche dei momenti di forte tensione tra Palazzo di città e prefettura, e ieri pomeriggio il prefetto ha chiarito come stanno le cose. «Il Centro di coordinamento non chiude, rimarrà operativo e si occuperà del raccordo e del coordinamento dei centri operativi dei singoli Comuni, che dovranno rimanere aperti 24 ore su 24 e individuare i posti liberi per gli sfollati».
Orrei ha spiegato agli amministratori che devono «segnalare le disponibilità di strutture, ma solo di quelle che offrono vitto e alloggio. Se aprono le palestre, devono garantire letti e pasti. E se ci sono alberghi chiusi vanno aperti, a meno che non abbiano problemi di stabilità. Dobbiamo fare in modo di ospitare queste persone che hanno perso tutto, non hanno davvero più nulla».
I Comuni, ha spiegato, possono requisire gli spazi da mettere a disposizione di chi non ha più una casa, ma questa operazione può essere fatta solo a beneficio di chi risiede nello stesso centro. Per quanto riguarda le spese, potrà essere aperto un capitolo di bilancio che poi sarà rimborsato.
Proprio ieri si è pregato per i terremotati durante la messa del Crisma celebrata dal vescovo, monsignor Tommaso Valentinetti, in piazza Italo Febo, a Portanuova. La celebrazione si è svolta all’aperto, e non in Cattedrale, per evitare allarmi per le scosse di terremoto. Oggi, invece, la Provincia firmerà una convenzione con gli Ordini degli architetti e degli ingegneri per mettere a disposizione dei Comuni un gruppo di lavoro per la ricognizione delle strutture danneggiate. Il presidente della Provincia, Pino De Dominicis, ha anche annunciato che presto aprirà a Bussi, per i terremotati, l’ostello.