la storia di virginia, ragazza autistica
«A mia figlia un docente non adeguato»
L’AQUILA. Non ci sono più docenti di sostegno e a Virginia Verzulli, ragazza autistica di 20 anni studentessa del Liceo musicale “D.Cotugno” viene assegnato un insegnante che non ha l’abilitazione al...
L’AQUILA. Non ci sono più docenti di sostegno e a Virginia Verzulli, ragazza autistica di 20 anni studentessa del Liceo musicale “D.Cotugno” viene assegnato un insegnante che non ha l’abilitazione al sostegno ma è un docente di materie giuridiche. Un altro effetto della riforma della scuola. Siamo, infatti, nella fase C del piano straordinario di assunzioni approvato nella “Buona scuola” di Renzi e del ministro Giannini che finisce per penalizzare i ragazzi che hanno una disabilità, come Virginia e tanti altri studenti delle scuole aquilane (ma il fenomeno è nazionale) che, dopo una serie di peripezie dall’inizio dell’anno scolastico, si ritrova con un docente che non è specializzato e non ha mai lavorato con ragazzi disabili. «Nulla di personale nei confronti del docente, con cui ci siamo trovati subito in sintonia», spiega il padre di Virginia, Dario Verzulli, «però siamo stanchi di uno Stato che non tutela i più deboli». Per uno studente che ha una disabilità mentale la continuità didattica è importante anche per non vanificare gli sforzi fatti dalle famiglie per integrare nella società i loro ragazzi autistici, ma anche dai precedenti esperti che li hanno accompagnati nel percorso di formazione. «Forse questa situazione poteva essere evitata, come ci hanno spiegato anche dalla Medicina scolastica», aggiunge Verzulli, «assegnando sin dal primo giorno un sostegno a mia figlia, cosa che, invece non è avvenuta per una “dimenticanza”, del dirigente del Liceo musicale». Di lì, sono arrivati a cascata una serie di problemi: «Virginia ha cambiato tre docenti in tre mesi di scuola. Questo è il valore che hanno i nostri figli per il sistema scolastico italiano?», chiede scoraggiato.
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