Accord, l’azienda da aprire spacca il mondo politico
Interrogazione in Senato Pd-Ncd sull’insediamento produttivo dell’Aquila Biondi (Fim-Cisl): «Così si rischia di far saltare l’operazione». Cialente attacca
L’AQUILA. Fa discutere l’interrogazione presentata in Senato sull’insediamento all’Aquila dell’Accord Phoenix e sul contributo di 10,7 milioni che l’azienda ha ottenuto da Invitalia. Tra i firmatari dell’interrogazione, proposta dal senatore veneto del Pd Gianpiero Dalla Zuanna, figura anche l’abruzzese Federica Chiavaroli di Alleanza Popolare Ncd-Udc. La Fim-Cisl lancia l’allarme sui rischi che corre l’operazione, mentre il sindaco Massimo Cialente annuncia che chiederà alla senatrice Stefania Pezzopane di presentare a sua volta un’interrogazione, «per fare chiarezza sul mondo dei rifiuti elettronici in Italia», e di sollecitare una commissione d’indagine della Commissione Ambiente e territorio. «I ritardi nell’insediamento dell’azienda», afferma Giampaolo Biondi della Fim-Cisl, «porgono il fianco ad attacchi di natura politica e industriale come quello avvenuto in Senato, che rischiano di sollevare dubbi e polemiche sul finanziamento erogato all’azienda». La Fim-Cisl fa appello alle istituzioni, ricordando che «esistono due ordini di problemi: l’acquisizione dello stabile Finmek da parte di Accord Phoenix, la cui procedura è nella mani del commissario liquidatore. Dall’altro, resta aperta la partita dell’acquisizione dei siti di proprietà del Comune. Anche in questo caso, l’attuale affittuario, la società Tecnopolo Abruzzo, deve rescindere il contratto decennale stipulato con l’amministrazione comunale». Secondo Cialente, «l’interrogazione è dettata da alcune associazioni consortili che in Italia, in un regime di monopolio, gestiscono i Raee, vale a dire i rifiuti elettronici. Un regime consortile monopolistico, senza libero mercato, che passa poi ad aziende la lavorazione. Mi risulta che alcune imprese sono state e sono oggetto di indagini. Un bell’affare, visto che sono stimati 12 kg ad abitante, per un totale di 2,5 milioni di tonnellate. Cosa dice l’interrogazione? In Italia», sottolinea in tono ironico il sindaco, «ci lavorano 100 persone. Perché cambiare? Perché aprire il mercato? Perché lavorare meglio questi rifiuti, con una società italiana, recuperando tutti i materiali? Su questo risponderà il governo». Cialente conclude con una riflessione: «Perché questa interrogazione è targata tutta Ncd-Scelta civica (anche il primo firmatario, oggi Pd viene da quelle fila)? Quali interessi? I primi due firmatari sono di Padova e il secondo croato. Ma se sono interessi territoriali, perché Chiavaroli firma contro un insediamento nella propria regione? Qualcosa non mi torna. Dato che Giorgio De Matteis si sta avvicinando a Ncd, gli chiedo ufficialmente di smentire che sia coinvolto in questa vicenda».
Romana Scopano
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