Addio tra musica e preghiere per Tommaso Fasciani, il 32enne scomparso in un tragico incidente
Con una cerimonia un po’ laica e un po’ religiosa, parenti e amici hanno dato l’ultimo saluto a Tommaso Fasciani, il 32enne scomparso nella notte tra giovedì e venerdì in un incidente vicino al cimitero. Genitori e amici: “Ora continua a donare il tuo sorriso”
AQUILA. Musica, ricordi e preghiere. Con una cerimonia un po’ laica e un po’ religiosa, parenti e amici hanno dato l’ultimo saluto a Tommaso Fasciani, il 32enne scomparso nella notte tra giovedì e venerdì in un incidente vicino al cimitero. Tommaso, dottorando alla Sapienza di Roma tornato in città per le feste, ha perso il controllo della sua Mini mentre imboccava via della Polveriera. Una sbandata conclusasi col violento urto contro un muro. La violenza dell’impatto sul lato destro della vettura ha scagliato Tommaso verso il lato passeggero, lasciandolo senza vita. L’incidente, ripreso dalle telecamere di sorveglianza, è avvenuto poco prima delle 3 di notte, ma per lunghe ore l’auto sembrava regolarmente parcheggiata. A scoprire la drammatica verità gli operai di un’officina meccanica e il padre di Tommaso, arrivato sul luogo dell’incidente.
Ieri, nella chiesa di San Mario alla Torretta, il parroco don Giulio Signora insieme a don Bruno Tarantino hanno guidato la preghiera. Si sono alternati, poi, intermezzi musicali ai ricordi al microfono da parte di genitori e amici, permettendo, così, anche a persone non credenti di partecipare al momento commemorativo. «Tommaso era una persona splendida», ha detto la mamma Silvia Frezza, molto conosciuta in città per il suo impegno per la ricostruzione di scuole sicure e nelle associazioni per i diritti dei più deboli e delle donne. «Una persona libera, rispettosa e impegnata in percorsi di solidarietà», ha detto Silvia, «un attivista della conoscenza, della libertà di pensiero e indipendenza culturale. Ma Tommaso era l’amore mio grande, e il nostro amore durerà per sempre...». Per qualche secondo è sembrato che le moltissime persone dentro la chiesa di San Mario trattenessero il respiro, e che il tempo si fermasse prima che l’emozione si sciogliesse in un lungo applauso. Moltissime altre persone sono dovute rimanere fuori della chiesa, al freddo e sotto al nevischio che cadeva durante la cerimonia. Il padre di Tommaso, Mauro, ha ricordato i momenti felici vissuti col figlio. «Abbracciati sul divano, oppure come quel giorno quando siamo andati a sciare, e al termine della discesa ci siamo abbracciati, felici». «La tua perdita mi ha fatto conoscere il dolore, quello vero, lancinante. E da oggi questo dolore sarò in grado di riconoscerlo meglio negli altri, e riuscirò a fare quello che ogni essere umano dovrebbe saper fare. Arrivederci “papà”, ovunque tu sia andato a donare il tuo sorriso».