Adunata Alpini, si punta al 2015
Il comitato promotore ci riprova dopo l’esclusione a beneficio di Pordenone: possiamo farcela
L’AQUILA. «Abbiamo perso una battaglia, non la guerra». Carlo Frutti, coordinatore della candidatura dell'Aquila per il raduno nazionale alpini Ana del 2014, non ha dubbi nel presentare la candidatura della città per il 2015.
La candidatura aquilana era stata bocciata il mese scorso, quando il consiglio dell'associazione nazionale alpini, a scrutinio segreto, ha assegnato l'adunata del 2014 a Pordenone. Il risultato finale è stato di tredici voti a sette, «ma da questo risultato ripartiamo per riproporre la nostra candidatura», ha spiegato Frutti ieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa. Insieme a Frutti il presidente regionale Ana Giovanni Natale, il vicesindaco Roberto Riga, la dirigente regionale Carla Mannetti e altri esponenti del comitato. «Siamo convinti che per il lavoro che abbiamo fatto potremo andare avanti. Del resto», ha continuato Frutti, «comunque il consiglio nazionale, quando si è espresso a favore di Pordenone, ha dato un grande segnale di interesse per L'Aquila. I contatti che il presidente regionale Ana ha messo in campo ci fanno ben sperare. Da oggi si riparte perché non solo il comitato aquilano, ma tutta la società civile, gli amministratori e le istituzioni hanno ben lavorato per dare, una volta tanto, un segnale all'esterno che questa città è riuscita a superare a tutte le barriere tutti gli steccati per portare avanti tutti insieme una proposta». «Il 15 settembre, quando siamo stati battuti da Pordenone», ha raccontato il presidente regionale Ana Giovanni Natale, «la candidatura dell'Aquila è stata comunque un successo. Abbiamo mostrato la fattibilità dell'adunata all'Aquila e lo stesso consiglio nazionale Ana ci ha fatto i complimenti e ci ha invitato a non demordere e a ricandidare la città».
Per L'Aquila il raduno 2015 potrebbe essere una grande occasione. Ogni raduno, infatti, richiama da 300mila a 500mila persone, con un indotto stimato di 50 milioni e un costo organizzativo intorno al milione e mezzo. Ovviamente, il raduno potrebbe trasformarsi anche in una vetrina in cui mostrare agli alpini, che già sono venuti all'Aquila per collaborare alle fasi dell'emergenza, i risultati della ricostruzione della città e del suo centro storico, devastati dal sisma.
Raniero Pizzi
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