Aielli

Aielli, il paese della restanza letteraria: da Silone e Dante alla Costituzione, passando per i murales

27 Gennaio 2025

Ti giri attorno, in questo luogo che fino a qualche anno fa sembrava anonimo e noti, angolo dopo angolo, scorci di speranza e resistenza. Pareti, portici, scalinate: sono le tavolozze cromatiche di un’idea geniale che colorano il paese regalandogli nuova luce.

AIELLI. I colori tracciano un presente che sa tanto di futuro. E i piedi sono ben piantati dentro un passato che non si dimentica. Anzi, non si vuole dimenticare. Ti giri attorno, in questo luogo che fino a qualche anno fa sembrava anonimo e noti, angolo dopo angolo, scorci di speranza e resistenza. Pareti, portici, scalinate: sono le tavolozze cromatiche di un’idea geniale che colorano il paese regalandogli nuova luce.

Benvenuti ad Aielli, il luogo della restanza letteraria e artistica. Il paese dei murales e delle stelle, dei diritti civili e della lotta alla mafia, della pace nel mondo e dell’inno all’Europa. Basta guardare a sud, affacciàti su questo balcone naturale che vigila sul Fucino e sembra quasi di scorgere il lago che fu. Quell’enorme bacino che era mezzo di sostentamento di un popolo di pescatori, ma anche incubo per le sue acque melmose e poco profonde. Ci provò l’imperatore Claudio, in epoca romana, a prosciugarlo, ma solo il banchiere Torlonia, a fine Ottocento, riuscì nell’’opera accollandosi i rischi: «O io prosciugo il lago o il lago prosciuga me» una delle sue frasi più celebri.

Oggi il bacino lacustre è una distesa di terreni fertili dove si pratica agricoltura intensiva e la piana si rispecchia nei riflessi di un’economia dinamica e promettente. Un’economia che dovrà ringraziare, da qui all’eternità, il sacrificio di quei braccianti, del popolo che lottò e perse anche la vita per combattere il latifondismo di Torlonia e regalare un futuro a intere generazioni di marsicani. E da quassù, ad Aielli Alto si respirano palpiti di storia, di vissuto, grazie a Borgo Universo. Il potere delle stelle è il filo conduttore di un’avventura che origina dalla competenza di un illustre aiellese, Filippo Angelitti, classe 1856, astronomo, assunto all’osservatorio di Capodimonte e di Palermo, dove divenne direttore e professore ordinario. È lui a ispirare una storia che proietta Aielli in un futuro all’epoca inimmaginabile.

Con un salto siamo nel 1997 e con l’allora sindaco Benedetto Di Pietro la Torre medievale viene restaurata e diventa un osservatorio astronomico diretto dall’astrofisico Paolo Maria Ruscitti. Ma è nel 2015, definito da molti come il Rinascimento aiellese, che un gruppo di giovani, guidato da Enzo Di Natale, vince le elezioni e prova a cambiare la storia.

Riapre la Torre delle Stelle e scommette su un patrimonio immateriale che diventa subito concreto e aiuta la rinascita economica di quel borgo distrutto dal terremoto del 1915 e semiabbandonato.

Che fare? La domanda che chiude il romanzo Fontamara di Ignazio Silone apre un altro capitolo. E così, con una scommessa che ha dell’incredibile, ecco nascere nell’ordine il murales con l’intero romanzo scritto a mano da Andrea Parente, in arte Alleg, insieme a Sbrama ed Emajons, altri due artisti. Un mese di lavoro con la popolazione che si alterna nella dettatura. L’intuizione amanuense nella culla della restanza. Ad Aielli alto, si torna a fare cultura, arte, scienza e soprattutto da qui parte una scossa che rivitalizza, come un fertilizzante ecologico farebbe dei terreni sottostanti, una base sociale viva, ricca di associazioni e di interessi, che si mostra da subito pronta a raccogliere la sfida. Ecco allora che «la forza di quel libro, così come di quel murale», come osserva Giovanna Visci, una professoressa che è tornata ad Aielli per viverci, «sta in un riscatto che non è solo dei cafoni della terra di Silone, ma di tutti gli ultimi della storia, che comprendono l’importanza della cultura per opporsi alla dittatura politica e al potere dell’economia».

Dal murale di Fontamara nascono alcune attività dell’associazione Libert’aria, la più originale delle quali è l’audiolibro prodotto registrando 120 voci per leggere integralmente il romanzo di Silone, una vera maratona di lettura, diffuso via audio in tutto il paese. Rilevante anche il ruolo dell’associazione Maesa

Ma Aielli è anche il paese del gemellaggio con Pollica, culla della dieta mediterranea. Il gemellaggio fu voluto dal sindaco pescatore Angelo Vassallo, eliminato dalla camorra per la sua lotta contro lo spaccio di droga, e dal primo cittadino attuale, Enzo Di Natale, che al suo collega campano ha intitolato il parco giochi, dove trova spazio – primo Comune in Italia – la trascrizione della Costituzione italiana. A seguire arriveranno, nel 2021, la Divina Commedia in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, e poi il Manifesto di Ventotene da cui nacque l’Unione Europea. E questa visione viene riassunta così dal sindaco Di Natale: «Un paese può essere un laboratorio, una bottega d'arte e un museo. Dipende solo da quanto siamo in grado di immaginare il futuro».

E Michele Placido, che qui girò alcune scene del film Fontamara diretto da Carlo Lizzani, di Aielli ha ottenuto la cittadinanza onoraria. Laddove si mastica cultura si costruisce un’economia. Provate a contare i pullman pieni di turisti che ogni giorno, soprattutto nei festivi, si aggirano per il borgo alla scoperta dei murales e con gli occhi rivolti al cielo. Se osservate bene, forse potrete scorgere Filippo Angelitti che lassù sorride sornione. Oggi Aielli è un pochino più vicino alle stelle.

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