Serie A

Il commentone della 22esima giornata di Serie A

27 Gennaio 2025

La ventiduesima giornata è ricca di gol e rimonte, la più importante del Napoli che batte nel big match la Juventus, con Inter e Atalanta che inseguono senza inciampare sugli ostacoli Lecce e Como

ROMA. La ventiduesima giornata di Serie A si apre con l’anticipo del venerdì sera tra Torino e Cagliari. Partono forte i granata, vogliosi di tornare alla vittoria in casa 91 giorni dopo. L’atteggiamento mostrato in campo dalla squadra piemontese viene subito ripagato da Che Adams, che trova il vantaggio al 6’: contropiede letale, con Ricci che dall’esterno dell’area piccola serve al centro lo scozzese che, spalle alla porta, si gira e conclude splendidamente a rete. Il raddoppio del Toro arriva nei primi minuti della ripresa, ma una posizione di offside da parte dell’assistman Karamoh nega la gioia del primo gol in assoluto nel nostro campionato a Valentino Lazaro. Al 60’ Adams va vicinissimo alla prima doppietta personale in Serie A, ma da distanza ravvicinata colpisce il palo. Passa appena un minuto ed ecco finalmente il secondo gol dell’attaccante ex Southampton: rilancio di Maripan per Karamoh che, con un po’ di malizia, sbilancia Luperto e mette fronte alla porta. Da posizione leggermente defilata, il francese rientra sul mancino e tira un bolide che si schianta sull’incrocio dei pali: il rimbalzo favorisce il numero 18 che, con l’aiuto di una deviazione, inganna Caprile e chiude il match. Se da una parte torna alla vittoria davanti ai propri tifosi la squadra di Vanoli, dall’altra invece continua lo scarso rendimento fuori casa dei rossoblu, che nelle ultime 9 giornate sono riusciti a tornare in Sardegna solo una volta con i tre punti, guadagnati a inizio mese contro il Monza ultimo in classifica.

Il sabato inizia con la sfida tra Como e Atalanta, due squadre che giocano un bel calcio propositivo e ad alta intensità. Il derby lombardo si sblocca alla mezz’ora di gioco e porta la firma di Nico Paz, che conferma lo straordinario momento di forma segnando il quarto gol nelle ultime sei giornate giocate: Da Cunha pressa Zappacosta e gli ruba palla, favorendo Fadera. Il gambiano alza la testa e serve a rimorchio il fantasista argentino, che non lascia scampo a Carnesecchi con una conclusione potente e precisa. Il pareggio della Dea arriva al 56’ con il solito Retegui: cross dalla fascia di Brescianini per l’attaccante italo-argentino che, al volo di mancino, infila all’angolino alla sinistra di Butez. Qualche minuto più tardi, Lookman va vicino al 2-1, ma il gol viene annullato perché la sua posizione era oltre quella dell’ultimo difendente comasco. La rete della definitiva rimonta viene siglata, ancora una volta, dal capocannoniere atalantino, che arricchisce ulteriormente il proprio bottino personale: azione molto simile a quella di 14 minuti prima, con Brescianini che imbuca per Retegui, freddissimo ad agganciare all’altezza del dischetto e a battere Butez. Secondo assist di Brescianini, seconda marcatura per Retegui e sorpasso bergamasco completato. Nel finale, altri due gol annullati, uno per parte: prima a Cutrone per posizione irregolare, poi a De Ketelaere per un tocco con il braccio. Gasperini raggiunge così la prima vittoria in campionato nel nuovo anno, mentre il Como, nonostante le ottime prestazioni, rimane in una situazione di classifica complicata.

Alle 18, al Maradona, si gioca il big match più interessante del weekend tra la capolista Napoli e la Juventus. Test fondamentale per gli uomini di Conte, che sfida il suo passato. In bianconero il tecnico leccese ha disputato 418 partite da giocatore e 133 da allenatore, arrivando anche sul tetto d’Europa nel ’96. La gara è molto combattuta nel primo tempo, con azioni da ambo le parti. Al 6’ chance enorme per la Vecchia Signora di andare in vantaggio con Yildiz: Thuram imbuca per Kolo Muani che, vedendo il turco arrivare dietro di lui, la lascia scorrere con un velo molto intelligente. Il 10 se la ritrova sul destro, elude l’intervento di Spinazzola con una finta e conclude di mancino, ma viene ipnotizzato da Meret che si supera nella circostanza. Le occasioni del Napoli non tardano ad arrivare: prima Politano e Lobotka da fuori area, poi Anguissa di testa da corner; tre tentativi pericolosi, che si spengono alti non di molto. In vantaggio vanno però i bianconeri al 43’ con Randal Kolo Muani, all’esordio assoluto con la Juve: Yildiz prova ad appoggiare per Koopmeiners al limite ma Anguissa evita che il pallone sopraggiunga all’olandese.

Tuttavia l’intervento del giocatore camerunense favorisce involontariamente l’attaccante francese in prestito dal Paris Saint Germain, che trova la coordinazione giusta e spedisce alle spalle di Meret. Nel secondo tempo non c’è partita, sia per i meriti di una squadra che per i demeriti dell’altra: i partenopei sono consapevoli dell’importanza del match e tornano in campo con una grinta pazzesca, mentre i bianconeri si chiudono e subiscono gli attacchi degli avversari. Una gigantesca opportunità capita sulla testa di Lukaku al 50’, che per centimetri non trova il gol: Di Gregorio risponde alla grande sul belga, salvando sulla linea con un riflesso da vero campione. Però la pressione azzurra continua e, al 57’, cade il muro juventino: Politano non controlla bene una sponda di Lukaku ma, con grande reattività, arriva ugualmente prima di Cambiaso. Insiste sulla destra e crossa in mezzo per Anguissa, che di testa batte l’ex estremo difensore del Monza. Momento magico per il 99 del Napoli, che realizza così la quarta rete nelle ultime 7 partite, condite anche da 2 assist. Anguissa e Politano sono proprio l’emblema del lavoro di Conte in questi mesi: il primo è riuscito ad abbinare quantità e qualità, arrivando già a segnare 5 reti contro le 0 dello scorso anno, il secondo invece è diventato un leader della squadra, con tanto sacrificio e determinazione.

La rimonta si realizza al 69’ grazie a Romelu Lukaku, che trasforma centralmente un calcio di rigore, causato da un intervento imprudente da parte di Locatelli su uno dei soliti inserimenti di McTominay. La squadra ospite non accenna neanche a una reazione e la partita finisce dunque 2-1. Va aperta una piccola parentesi sulla Juventus e sul suo allenatore: si interrompe l’imbattibilità dei bianconeri in campionato, ma il vero problema è un altro. A inizio anno i piemontesi sembravano dominare il gioco ma ben presto il trend è cambiato: sempre i soliti errori, con la squadra che anziché provare a chiudere le partite, decide invece di difendere il parziale, non sempre con buoni risultati. E infine, da segnalare un cattivo rendimento da parte di alcuni giocatori: Di Gregorio spesso non impeccabile, Cambiaso che dopo l’infortunio e con le sirene inglesi che incombono commette molti errori di distrazione, Douglas Luiz che pare non si sia ancora ambientato e Koopmeiners che è irriconoscibile rispetto alle scorse stagioni, oltre a Vlahovic che sembra addirittura essere sceso nelle gerarchie di Motta. Insomma, in casa Juve bisogna iniziare a fare un mea culpa generale e a riordinare le idee, perché la stagione è lunga e l’obiettivo Champions è ancora raggiungibile.

Chiude il sabato l’incontro tra Empoli e Bologna, tra i toscani che sognano una salvezza tranquilla e gli emiliani che sperano di poter partecipare per il secondo anno di fila alle coppe europee. La partita non regala particolari emozioni e si decide nella prima frazione di gara. In vantaggio vanno gli azzurri al 24’, concludendo un’ottima trama di gioco: Fazzini riceve palla poco oltre il centrocampo e conduce fino alla trequarti, dove decide di appoggiarla lateralmente per Pezzella. L’esterno italiano di prima intenzione la mette a centro area per Colombo, che anticipa tutti e fa 1-0. Il pareggio felsineo arriva agli sgoccioli della prima metà di gara grazie a Dominguez, che nelle ultime 4 partite in cui ha giocato, escludendo dunque la trasferta contro l’Inter, ha segnato ben 3 gol e fornito 1 assist: il classe 2003 raccoglie il preciso cross di Lykogiannis e al volo sorprende Vasquez sul suo palo. Nella ripresa il Bologna crea qualche opportunità, ma il portiere colombiano dell’Empoli mette in cassaforte il risultato. Finisce 1-1 tra Empoli e Bologna, un pareggio che non fa felice nessuno.

La domenica si apre con la sfida al cardiopalma tra Milan e Parma, in cui succede veramente di tutto. La partita viene stappata al 24’ da Cancellieri, che approfitta di uno scivolone di Theo Hernandez per puntare la porta e per segnare, con una bella conclusione a giro dai 20 metri. Il pari rossonero giunge al 38’ con un penalty, trasformato alla perfezione da Pulisic: l’americano si riconferma chirurgico dal dischetto, segnando il dodicesimo rigore su dodici in carriera. La macchia del primo tempo milanista arriva al 43’: Fofana trattiene Almqvist in ripartenza e viene ammonito dall’arbitro Abisso. È un’ammonizione pesantissima, perché il francese era diffidato e salterà così il derby di domenica prossima. Conceicao prova a dare una forte scossa ai suoi, sostituendo all’intervallo sia Theo Hernandez sia Leao, entrambi non particolarmente nel vivo del gioco. Occasioni da una parte e dall’altra nel secondo tempo, con le squadre molto lunghe e match che diventa molto divertente per gli spettatori neutrali. Il Milan non riesce a concretizzare nessuna delle tante chances a disposizione e il Parma ne approfitta: all’80’ contropiede crociato guidato da Camara, che dopo una bella triangolazione con Sohm, si ritrova solo davanti a Maignan. L’ivoriano non alza la testa e prova a terminare l’azione personale, ma il portiere francese respinge: sulla ribattuta, il tap-in di Del Prato in scivolata fa esplodere i circa 1800 del settore ospiti.

Da questo momento in poi, a San Siro succede di tutto. I rossoneri trovano il pareggio con Pavlovic all’88’, ma la sua posizione al momento del cross di Chukwueze era di offside. I minuti di recupero sono incandescenti: con tanto cuore, il Diavolo si butta in avanti alla ricerca del gol, che arriva al 92’ con Tijjani Reijnders. Un filtrante di Musah spacca la difesa gialloblu e trova l’inserimento dell’olandese, che non fallisce davanti a Suzuki, andando a segno per la sesta volta in campionato: numeri incredibili per lui, con una media realizzativa di circa un gol ogni 3 partite. Passano appena 2 minuti e la possibile rimonta meneghina diventa realtà: cross di Bartesaghi su cui fa la torre Pavlovic. Il serbo in qualche modo trova Chukwueze in posizione molto favorevole, che con la coscia prova a correggere in porta: Suzuki prova a evitare la beffa, ma la deviazione del nigeriano è troppo ravvicinata. La partita termina così per 3 a 2 e, nel finale, si accende anche una lite tra Conceicao e Calabria, uscito polemicamente dal campo al momento della sostituzione. Nella conferenza stampa post partita, il mister portoghese ha voluto gettare acqua sul fuoco sull’accaduto.

Alle 15 al Bluenergy Stadium va in scena Udinese vs Roma. Ad andare in vantaggio è la squadra di Runjaic, con il decimo gol stagionale di Lorenzo Lucca: il 2000 aggancia di petto un traversone dalla trequarti da parte di Lovric e poi scaglia un siluro sotto l’incrocio dei pali, che vale l’1-0. Prima dell’intervallo Dovbyk ristabilisce la parità con un gran gol da centravanti, ma il fuorigioco rende vano il gesto tecnico. Nella ripresa la Roma ribalta la partita con due calci di rigore: il primo assegnato al 49’ per fallo di mano di Kabasele, il secondo al 63’ per un contatto tra Sava ed El Shaarawy. Il penalty che vale la parità viene segnato da Pellegrini, che dopo aver conquistato la massima punizione si è incaricato della battuta; il secondo invece viene trasformato dal rigorista Dovbyk, al tredicesimo gol tra club e nazionale. I giallorossi tornano alla vittoria in trasferta dopo un lunghissimo digiuno durato 9 mesi, proprio nello stadio in cui si era registrato l’ultimo successo lontano dall’Olimpico.

Al Via Del Mare il Lecce ospita l’Inter, che deve continuare a vincere per tenere il passo del Napoli. I nerazzurri partono fortissimo, andando in vantaggio al 6’: un errore di Guilbert in impostazione favorisce Thuram, che punta Baschirotto. Gran gioco di gambe del francese, che se la sposta con la suola, se la allunga e appoggia a centro area per Frattesi, che da due passi non può sbagliare. Il centrocampista italiano scaccia le voci di un suo possibile addio, facendo ciò che meglio sa fare: inserirsi e segnare. Il Biscione è determinato a voler chiudere presto la partita, per potersi rilassare nell’ultima parte di gara e va vicino al raddoppio in più circostanze: prima Thuram si divora il gol da due passi, poi vengono annullate due reti nel giro di un minuto per offside, prima a Carlos Augusto e poi a Frattesi. Il 2-0 arriva al 39’ ed è una perla: Zielinski intercetta un passaggio di Dorgu e serve Lautaro. Il capitano nerazzurro resiste a Pierret, se la sposta sul mancino con un doppio passo che ruba il tempo a Jean e di mancino trafigge l’incolpevole Falcone. Sesto gol nelle ultime otto partite e 112esimo in Serie A con la maglia nerazzurra per l’argentino, che diventa così il secondo miglior marcatore straniero all-time della storia interista nella massima serie nazionale. Nel secondo tempo, Dumfries e Taremi chiudono i giochi: l’olandese realizza un gol bellissimo, spedendo la sfera all’incrocio dei pali di mancino, dopo essere stato assistito meravigliosamente di tacco da Lautaro Martinez; l’iraniano invece finalizza un rigore procurato da Frattesi, che a fine partita è stato premiato come migliore in campo. Il fenomenale rendimento della squadra di Inzaghi fuori casa è certificato da un dato importante: nelle ultime 7 gare in trasferta, sono ben 23 i gol realizzati e 0 quelli subiti, a conferma degli straordinari miglioramenti della difesa.

Chiude la domenica il duello Champions tra Lazio e Fiorentina, in un clima caldissimo tra due squadre in lotta per obiettivi comuni. Che Fiorentina nel primo tempo, in vantaggio di due gol già nei primi venti minuti. Il gol che sblocca la partita viene realizzata da Adli, che al volo indirizza in porta un ottimo cross di Gosens, trovando un Provedel non perfetto. Dopo appena 6 minuti, ecco il raddoppio dei viola: Pongracic lancia in profondità Folorunsho, che gestisce il pallone e poi lo cede a Dodo. Il veloce esterno brasiliano arriva sul fondo, dà uno sguardo in mezzo e trova smarcato Beltran, che deposita in rete da pochi passi. Al 34’ la squadra di Palladino va vicinissima al colpo del possibile ko, ma la rovesciata di Gudmundsson si infrange sul palo, che nega il ritorno alla rete dell’islandese a distanza di 112 giorni. Episodio curioso al 63’ che vede protagonista Yacine Adli: il francese tarda a uscire dal campo e viene ammonito da Rapuano. Nel mentre, al suo posto subentra Comuzzo, con il primo marcatore del match che esce dal terreno di gioco e scaraventa con stizza un pallone in tribuna.

Il gesto non sfugge all’arbitro che, forse su suggerimento del quarto uomo Feliciani, espelle per somma di cartellini gialli il centrocampista in prestito dal Milan, che però aveva già abbandonato il rettangolo verde e dunque non ha lasciato la sua squadra in inferiorità numerica. La partita si accende maggiormente verso la fine, nei minuti di recupero: al 92’, sugli sviluppi di palla inattiva, Hysaj fa la sponda per Marusic, che di testa accorcia le distanze. La squadra toscana prova allora a giocare un po’ con il cronometro, mandando su tutte le furie Baroni, che riceve in rapida successione i primi due cartellini della stagione. Per questo motivo, il tecnico toscano non siederà in panchina all’Unipol Domus di Cagliari la prossima giornata. Nel folle extratime, solo De Gea e la sfortuna si oppongono alle speranze biancocelesti: prima il portiere spagnolo si esalta su una conclusione da fuori di Adam Marusic, a un passo dalla doppietta personale, poi il legno sputa fuori una bella conclusione dal margine dell’area di rigore da parte di Pedro.

Espulso anche Palladino negli ultimi istanti, che salterà invece la sfida casalinga contro il Genoa. La Fiorentina si avvicina in zona Champions, riducendo a pochi punti la distanza con Lazio e Juventus. Giornata emozionante quella appena trascorsa, con ben quattro partite in cui si sono registrate delle vittorie in rimonta. Inoltre, un’altra statistica particolare riguarda le reti annullate: sono ben 8, di cui 7 per fuorigioco. E il ventiduesimo turno di Serie A non si è ancora concluso, in attesa dei due posticipi Venezia-Verona e Genoa-Monza, due sfide salvezza che possono cambiare gli equilibri della coda della classifica.

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