L'AQUILA
Anniversario terremoto, in 3mila alla notte della memoria e della pace / FOTOGALLERY E DIRETTA VIDEO
Tredici anni fa il sisma, la fiaccolata delle 3,32 in ricordo delle 309 vittime. Bandiere dell'Ucraina e candele alle finestre e sul colonnato del Consiglio regionale anche per le vittime del Covid e di tutte le guerre. Braciere del Parco della Memoria acceso dagli atleti della Nazionale ucraina di ciclismo
L'AQUILA. Dopo due edizioni in cui la città non ha potuto vivere l'anniversario del terremoto in maniera collettiva, migliaia di fiaccole sono tornate ad attraversare via XX Settembre, una delle strade più colpite dal sisma che, tredici anni fa, nella notte tra il 5 e il 6 aprile distrusse L'Aquila e i comuni circostanti. In corteo anche bandiere della pace e bandiere dell'Ucraina, a suggerire un appello alla pace. Tutti insieme, aquilani, italiani, ucraini, con una fiaccola in mano e il fiore del ricordo al petto, nel segno dell'accoglienza, quella ricevuta e quella donata. Una sfilata silenziosa - a cura del Comitato dei Familiari e del Comune - che non aveva avuto luogo nel 2020 e nel 2021, a causa delle restrizioni della pandemia Covid che hanno lasciato spazio solo a dei rituali nel centro storico.
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Ritrovo fissato nell'area antistante il tribunale, poi la marcia verso l'ex Casa dello Studente alla volta del Parco della Memoria a piazzale Paoli. Lungo il percorso sono stati dispiegati 80 volontari per distribuire le fiaccole e garantire la sicurezza, anche grazie alla presenza di 3 ambulanze di 16 addetti all'emergenza sanitaria.
In testa al corteo, come ogni anno, una delegazione dei familiari delle vittime, seguita dagli stendardi degli enti locali. Fra i tanti striscioni, quello degli ultras della squadra di calcio del capoluogo: «6 aprile mai possiamo cambiare il corso della storia ma abbiamo il dovere di costruire la memoria». Candele accese alle finestre e anche sul colonnato del Consiglio regionale.
Valeria Kononenko, atleta 31enne affiancata dal 20enne Denys Khotulov, scelti tra i ciclisti della Nazionale ucraina ospiti del capoluogo abruzzese da quasi un mese, hanno acceso il braciere nel Parco della Memoria, allestito in piazzale Paoli alle porte del centro in ricordo delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009. Un gesto di solidarietà in omaggio a una comunità colpita dalla guerra. La delegazione degli atleti ucraini, rimasta bloccata in Turchia dopo l'inizio del conflitto, è ospite del progetto Case di Roio, uno dei quartieri antisismici costruiti proprio per ospitare le famiglie sfollate del sisma. Accanto agli atleti, una bandiera dell'Ucraina.
La fiaccolata, a cui hanno partecipato in 2-3mila, ha raggiunto piazzale Paoli per dare il via alla cerimonia in ricordo del sisma, partendo proprio dall'accensione del braciere e, a seguire, la lettura di tutti i nomi delle vittime. Alle 24, nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, in Piazza Duomo - lì dove è stato acceso un alto fascio di luce, è stata celebrata la messa officiata dall'arcivescovo metropolita della città dell'Aquila, cardinale Giuseppe Petrocchi, cui seguita una veglia di preghiera a cura dell'arcidiocesi.
Alle 3,32, l'ora delle scosse di terremoto, i 309 rintocchi, uno per ognuna delle vittime. A partecipare al raccoglimento anche il commissario straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini e il presidente della Regione, Marco Marsilio, oltre al sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi.
Il Comune dell'Aquila e il Comitato Familiari delle Vittime avevano lanciato un appello ad Anci nazionale e ad Anci Abruzzo affinché i sindaci e gli italiani, nella notte tra il 5 e il 6 aprile, accendessero nei loro comuni e alle loro finestre, una luce di speranza, una candela o il cellulare, partecipando così idealmente all'anniversario e ricordando anche le vittime del Covid e di tutte le guerre.
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