Aree bianche, salta l’accordo

Cialente attacca la Provincia sulle zone a vincolo decaduto e annuncia ricorsi a Tar e Corte dei Conti

L’AQUILA. «Per la seconda volta, per volontà del rappresentante della Provincia, l’assessore all’Urbanistica Roberto Tinari, è stata rinviata la riunione finalizzata all’intesa per la destinazione urbanistica delle aree soggette a vincoli espropriativi decaduti e per la cessione perequativa degli standard urbanistici».

Lo dichiarano il sindaco Massimo Cialente e l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano. «La riunione», ha spiegato Di Stefano, «era stata aggiornata a seguito di un precedente rinvio voluto dall’assessore Tinari, nella sua veste di rappresentante del presidente della Provincia. Il testo dell’intesa da sottoscrivere tra le due amministrazioni, cui hanno lavorato per mesi, alacremente e con profitto, gli uffici provinciali, era stato concordato sotto i profili tecnici e giuridici. La data e l’ora della convocazione erano state stabilite sia con il presidente Del Corvo che con lo stesso assessore Tinari e la convocazione era stata effettuata dal Comune nel rispetto delle norme tecniche di attuazione. Nonostante tutto l’assessore Tinari ha negato, per la seconda volta, la disponibilità della Provincia a sottoscrivere l’intesa, motivandola, inspiegabilmente, con la mancanza di accordi con il presidente e chiedendo un ulteriore rinvio al 2 settembre, data nella quale, spero, venga sottoscritta l’intesa senza altri pretesti».

«Ritengo», ha proseguito l’assessore Di Stefano, «che continuare a frapporre indugi alla sottoscrizione del documento, e al conseguente avvio dell’iter procedurale relativo, oltre a vanificare il lungo e impegnativo lavoro degli uffici, vada ad aggravare una situazione già molto pesante, a causa del continuo intervento di commissari ad acta nominati dal Tar. Il documento ha, infatti, il preciso obiettivo di operare una variante urbanistica generale proprio per evitare azioni singole e disparate da parte dei commissari, che rendono, a lungo andare, la situazione ingestibile, per quanto riguarda sia la destinazione d’uso che gli indici da applicare. Ritengo che eventuali motivazioni di carattere politico non possano interferire con i rapporti istituzionali tra amministrazioni che, in forza di norme scritte, sono tenute a operare e cooperare. Pertanto», ha concluso Di Stefano, «la condotta di Tinari, e dunque dell’amministrazione provinciale e del suo presidente, trattandosi di una vicenda annosa sulla quale più volte l’opinione pubblica e la politica hanno richiamato una soluzione, risulta, oltre che incomprensibile e irriguardosa dei buoni rapporti tra enti, anche irresponsabile e lesiva degli interessi generali, che pure, a parole, entrambi hanno più volte dichiarato di voler tutelare».

«L’atteggiamento di Tinari», ha dichiarato il sindaco, «è inspiegabile e offensivo dal punto di vista istituzionale. La vicenda delle aree a vincolo decaduto ha infatti ripercussioni anche nelle sedi di Tar e Corte dei Conti dove inoltrerò un dettagliato rapporto-denuncia. Invito Del Corvo a recuperare un sano rapporto tra Comune capoluogo di Regione e Provincia».