Assemblea negata alla Marelli Accuse all’azienda
La Fiom-Cgil: ci hanno chiuso le porte in faccia ma noi siamo pronti a far rispettare i nostri diritti
SULMONA. Torna a salire la tensione all’interno della Magneti Marelli, dove è saltata l’ultima assemblea dei lavoratori convocata dalla Fiom-Cgil. Le Rsa del sindacato avevano richiesto regolarmente il permesso per l’incontro, che sarebbe dovuto tenersi il 26 gennaio scorso dalle 22 alle 23. All’assemblea erano stati invitati anche il coordinatore nazionale della Fiom, Michele De Palma, e il segretario regionale Alfredo Fegatelli, che sono però dovuti restare fuori come tutti gli altri. Al momento dell’ingresso, infatti, gli addetti alla portineria del grosso stabilimento sulla Statale 17 hanno riferito che l’assemblea era stata revocata.
All’ordine del giorno c’era la discussione delle condizioni dei lavoratori per rifare il punto della situazione, dopo anni in cui la Fiom è stata lasciata all’esterno dei cancelli della fabbrica in seguito alla firma dell’accordo separato, e i nuovi sviluppi legati alle collaborazioni con la Chrysler e l’italiana Alfa Romeo. Se sono già in corso i lavori sulle serie e le pre-serie dei bracci motore della casa automobilistica con base a Detroit, si resta ancora in attesa di conferme ufficiali per le sospensioni e le traverse per il marchio che produce la Giulietta.
Dure le critiche dei rappresentanti sindacali della Fiom, che una volta riconquistato nella aule di tribunale il reinserimento in fabbrica, si sono visti di nuovo messi alla porta. Una sorta di dejà vu su cui non sono pronti a fare sconti a nessuno. «Quanto accaduto ieri è assurdo e incomprensibile, oltre che irriguardoso nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori della Sistemi sospensioni di Sulmona», intervengono Campanella e Fegatelli, «il 19 gennaio le nostre Rsa hanno richiesto di poter svolgere l’assemblea nello stabilimento, a cui erano stati invitati a partecipare il segretario regionale della Fiom, Alfredo Fegatelli, e il coordinatore nazionale Michele De Palma. Inspiegabilmente, alla nostra richiesta di accesso, gli addetti alla portineria ci hanno detto che l’assemblea era stata revocata. Tale atto è grave, visto che nessuno era stato avvertito. In caso di mancato chiarimento, metteremo in atto tutte le azioni a tutela dei lavoratori».
La riprova arriverà il 17 febbraio, quando la Fiom ha richiesto la convocazione di una nuova assemblea, sperando questa volta di riuscire a varcare i cancelli del sito della galassia Fiat. Le tute blu della fabbrica più grossa del Centro Abruzzo sono 636, fra cui 150 cassintegrati in regime di Rcl (ridotte capacità lavorative).
Federica Pantano
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