Assistenza integrata per 50 anziani non autosufficienti 

Progetto del Comune per riqualificare gli spazi abitativi Tra gli obiettivi anche il potenziamento della rete dei servizi

L’AQUILA. Il Comune dell’Aquila, con una determina, ha affidato l’incarico per la messa a punto dei servizi di ingegneria e architettura relativi alla progettazione, alla direzione lavori e al coordinamento della sicurezza degli interventi per la riqualificazione di spazi abitativi privati (domotica, soluzioni tecnologiche, strumentazioni, arredi speciali per ciascun utente) per 50 anziani non autosufficienti in assistenza domiciliare integrata. Il lavoro è stato affidato agli ingegneri Erminio Chiuchiarelli di Avezzano e Matteo Zaccagnini dell’Aquila.
IL PROGETTO
Il progetto – che punta a garantire il potenziamento dell’assistenza domiciliare per i non autosufficienti evitando il ricorso all’ospedalizzazione – è stato finanziato nell’ambito delle misure previste dal Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza).
LE FINALITÀ
Finalità del progetto è quella di «assicurare un contesto abitativo privato migliorato e adattato offrendo dotazioni tecnologiche utili al perseguimento della massima autonomia di vita. Il tutto per favorire l’autodeterminazione attraverso la partecipazione al processo medico valutativo, direttamente o attraverso un familiare o una persona di fiducia». Tra gli obiettivi anche quello di «garantire il potenziamento dell’assistenza domiciliare secondo un modello di presa in carico sociosanitaria per piani personalizzati».
AZIONI CONCRETE
Le azioni concrete previste dal progetto sono: «Riqualificazione di spazi abitativi privati (con soluzioni tecnologiche, strumentazioni e arredi speciali nei limiti del budget di progetto) per 50 anziani non autosufficienti già in Assistenza domiciliare (Adi) assicurando il collegamento alla rete dei servizi per la continuità assistenziale».
In tal modo verrà «potenziata ai 50 anziani l’assistenza domiciliare sociale integrata con quella sanitaria, unitamente a interventi di supporto all’abitare in autonomia realizzati in collaborazione con le associazioni di volontariato».
Ci saranno quindi «ore aggiuntive di Adi rispetto a quelle di base erogate».
RISULTATI ATTESI
Il progetto vuole «raggiungere un target finale di almeno 100 utenti a cui garantire sia le migliorie abitative, tecnologiche e assistenziali, sia il potenziamento dell’assistenza domiciliare sociale con servizi di supporto (consegna pasti-farmaci-accompagnamento). Si cercherà quindi di attuare la copertura del 70% del fabbisogno stimato calcolato su circa 130 casi in un anno di anziani in assistenza domiciliare socio-sanitaria. Si vuole anche aumentare la qualità della vita dei pazienti in termini di possibilità di accesso a iniziative e servizi personalizzati, migliore comfort ambientale (per esempio sensori di temperatura nelle stanze). Si punta anche all’incremento del livello di sicurezza e protezione con dotazioni base per telemedicina. Infine, si intende favorire la partecipazione attiva dell’utente-familiare ai processi decisionali, valorizzare l’apporto di personale esperto (tecnico e sociale) in soluzioni che possano facilitare la vita delle persone anziane non autosufficienti».
COMUNICAZIONE
Si prevede «un’ampia attività di comunicazione istituzionale in coerenza con le direttive del Pnrr attraverso iniziative e materiali divulgativi di vario genere (video-pagine web dedicate-brochure) rivolte alla cittadinanza, alle organizzazioni associative e alle associazioni di volontariato».
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