Aumenti Tasi e Imu, la palla al consiglio
Il ritocco delle tasse legato ai tagli dei trasferimenti imposti dal governo a un bilancio già asfittico. De Santis fiducioso
L’AQUILA. Aumenti in vista per Imu e Tasi. La giunta comunale ha deciso di ritoccare le tariffe verso l’alto ma deciderà il consiglio. «Adeguamenti contenuti», li definisce l’assessore al Bilancio Lelio De Santis, «soprattutto se paragonati ai massimali applicati negli altri capoluoghi abruzzesi».
Sta di fatto che gli aquilani dovranno pagare più tasse, in base all’adeguamento stabilito per legge dal governo e alla necessità del Comune di fare cassa. Aumenteranno le tariffe del trasporto pubblico scolastico, come stabilito dal settore sociale, e le rette delle mense. Ma il capitolo più spinoso è quello relativo a Tasi e Imu. Nel primo caso è previsto un aumento dell’aliquota che passerà dal 2 al 2,5 per mille, contro il 3,3 per mille applicato a Teramo, Chieti e Pescara.
Per quanto riguarda l’Imu, applicata soltanto alle seconde case e alle abitazioni di lusso, l’aliquota passerà dal 7,6 per mille dello scorso anno all’8,1 per mille. «L’adeguamento stabilito nella delibera di giunta, che passerà al vaglio del consiglio comunale», spiega De Santis, «è abbastanza contenuto. Ci siamo attenuti a una soglia minima, per evitare una tassazione eccessiva a carico dei cittadini. Va chiarito che tali adeguamenti tengono conto di quanto previsto per legge dal governo e delle necessità dell’amministrazione in termini di costi dei servizi ed esigenze di bilancio».
Il Comune sborsa, ogni anno, per il servizio di raccolta rifiuti affidato all’Asm, qualcosa come 14 milioni e mezzo di euro. «Per coprire le spese», sottolinea De Santis, «e garantire la qualità delle prestazioni abbiamo stabilito un aumento minimo delle tariffe, pari allo 0,5 per mille in più rispetto alle tariffe del 2014».
Mentre il pagamento dell’Imu riguarda solo i possessori di seconde case e abitazioni di lusso, la Tari sarà applicata per fasce e categorie, in base a un tariffario che integra superficie e tipologia di attività.
«L’orientamento dell’amministrazione», afferma De Santis, «è mantenere la diversificazione adottata lo scorso anno per non danneggiare esercizi commerciali come bar e ristoranti. Il contenimento delle tasse è uno degli obiettivi di quest’amministrazione, ma non si può prescindere dall’applicazione della normativa vigente e dalla necessità di far quadrare il bilancio».
Una grossa incognita verrà sciolta oggi, quando il Consiglio dei ministri si pronuncerà sul Fondo di solidarietà, erroneamente decurtato, all’Aquila, di 7 milioni di euro, e sul ripristino del Fondo straordinario, sceso lo scorso anno da 24 a 17 milioni.
«Abbiamo riproposto al governo il reintegro delle somme che ci sono state decurtate lo scorso anno, relative al Fondo straordinario, ma contiamo anche di recuperare i 7 milioni di euro tolti dal Fondo di solidarietà. Se dovessero chiudersi positivamente entrambe le partite», evidenzia l’assessore, «il Comune avrebbe a disposizione 14 milioni di euro in più». Somme da destinare all’incremento dei servizi ai cittadini, alla sistemazione e alla pulizia delle aree verdi e all’abbellimento della città. In primo piano, nella scaletta degli investimenti, anche cultura, ambiente e sociale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA