Blitz antidroga nel quartiere dello spaccio
Pratola, perquisizioni a tappeto con l’ausilio di due cani che fiutano cocaina, hascisc e marijuana. Arrestato un albanese
PRATOLA PELIGNA. Un quartiere accerchiato e letteralmente blindato l’edificio ex sede dell’Itis di Pratola. Lì una volta c’era una scuola, oggi è un supermarket della droga. Un blitz in piena regola quello messo in atto dai carabinieri della compagnia di Popoli, nel rione di via Valle Madonna. Operazione che ha portato all’arresto (ai domiciliari) di un 30enne di origine albanese, Festim Osmai, e alla denuncia di un napoletano appena maggiorenne. Entrambi, però, residenti nel palazzo trasformato in una centrale dello spaccio. Quindici i carabinieri impegnati nelle perquisizioni, tutti della compagnia di Popoli: alla loro guida il capitano Antonio Di Cristofaro. In azione anche le unità cinofile dell’Arma di Chieti: Nox e Sissi, due pastori tedeschi grazie ai quali è stata scoperta la droga. Quasi un chilo tra cocaina, marijuana e hascisc. Un blitz portato a termine tra l’approvazione degli abitanti di Valle Madonna che si sono radunati in strada durante il massiccio intervento dei militari, preoccupati negli ultimi tempi per il via vai di giovani del circondario che raggiungevano Pratola per rifornirsi di droga. L’operazione è partita da un servizio di controllo sulle strade, in cui i carabinieri – dopo aver fermato il 30enne contestandogli un’infrazione al codice della strada – hanno rinvenuto 40 grammi di cocaina. Nel giro di 30 minuti è scattato il blitz: perquisizioni in tutto il palazzo, ma anche nei fondi e nelle rimesse agricole di Pratola utilizzate dal giovane. Ispezionati appartamenti e garage, anche in altri condomini. Dalle perquisizioni i carabinieri hanno trovato l’occorrente per preparare le dosi destinate a finire nei prossimi giorni sul mercato: bilancini di precisione, bustine per il confezionamento, mannite per tagliare la cocaina. E ancora, 5 panetti di hascisc e 200 grammi di marijuana. È stato perquisito anche il 18enne incensurato il quale, alla vista dei militari, avrebbe tentato di occultare la droga. Più bravi di lui i due cani che hanno scoperto la sostanza stupefacente tra i molti oggetti ammucchiati in garage. Da sottolineare che nello stesso condominio, si trova ai domiciliari un altro albanese, accusato anche lui di spaccio di droga. «Se da una parte l’attività di repressione rappresenta un nostro dovere ben preciso, è altrettanto vero che l’attività di prevenzione rappresenta un obbligo morale», ha detto il capitano Di Cristofaro originario proprio di Pratola. «E dunque, una sana e qualificata campagna di informazione, da parte dei soggetti legittimati come la scuola, le famiglie, le parrocchie, le associazioni culturali e sportive, rappresenta uno strumento complementare, indispensabile per contrastare la diffusione delle sostanze stupefacenti e difendere i nostri ragazzi».
Claudio Lattanzio
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