Borse di studio e proteste
Udu all’attacco: «Il calo del 20% degli idonei è inaccettabile»
L’AQUILA. «Il calo del 20% degli idonei alle borse di studio per il prossimo anno accademico è inaccettabile. Chiediamo all’Adsu (Azienda per il diritto agli studi universitari), alla Regione e all’Ateneo di intervenire».
A denunciare la situazione è stata l’Udu (Unione degli universitari) con una nota. «Il crollo è stato determinato sia dal diminuito numero di studenti richiedenti borsa, sia dalle novità legislative sull’Isee (indicatore situazione economica equivalente). Molti studenti infatti, a causa del nuovo Isee, si sono riscoperti più ricchi a loro insaputa, vedendosi così sottratta la borsa di studio e l’esonero dalle tasse universitarie» spiegano Michele Grasso, rappresentante degli studenti in consiglio di amministrazione dell’Adsu e Simona Abbate, rappresentante degli studenti in conferenza Regione-Università.
«Sono mesi che come Udu solleviamo l’allarme in tutte le sedi e a tutti i livelli. Siamo rimasti purtroppo inascoltati fino a qualche settimana fa e l’uscita delle graduatorie conferma purtroppo i nostri timori». L’Udu ha anche attivato a livello nazionale uno sportello d’assistenza on-line: www.sosisee.it in cui si stanno raccogliendo le segnalazioni sui perdenti borsa, quelli che il sindacato studentesco definisce «gli esodati del diritto allo studio». «Invitiamo tutti gli studenti esclusi a verificare la propria condizione e, se certi di essere in possesso sia dei requisiti di reddito che di merito per l’idoneità alla borsa, di fare ricorso gerarchico all’Adsu per essere inclusi correttamente nella graduatoria», continuano gli studenti. «Già diverse decine di persone attualmente escluse stanno procedendo in tal senso. Chiediamo poi all’Adsu di accogliere, oltre ovviamente a tutte le segnalazioni di errori nel sistema di aggancio tra Adsu e Inps, anche tutte le domande degli studenti che, pur nelle condizioni di idoneità per merito e reddito, si trovano esclusi per banali errori procedurali; e alla Regione di sostenere in sede nazionale la proposta di soluzione tampone per gli esodati, mostrando anche disponibilità all’eventuale necessità di integrazione dei fondi per il diritto allo studio necessari a permettere la totale copertura degli idonei e degli esodati. All’Ateneo, infine, chiediamo di essere conseguente, anche localmente, in sede di autonomia universitaria e di conferenza Regione-Università. Aggiungere alla già drammatica situazione del diritto allo studio italiano, sia gli esodati, sia addirittura studenti che risultano idonei anche con il nuovo Isee (quindi con basso reddito), ma esclusi per un banale e sanabile errore valutato con un abnorme rigido formalismo, sarebbe incredibile».
Michela Corridore
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