Caldaia rotta da 8 giorni alloggi senza acqua calda
La segnalazione arriva dai residenti delle piastre del Progetto Case di Gignano Fuori uso ormai da tempo anche l’ascensore, che non è stato ancora riparato
L’AQUILA. Otto giorni senza poter fare la doccia, scaldando sul fornello l’acqua necessaria per provvedere, almeno, alla cura dei bambini. Accade al Progetto Case di Gignano, dove una settimana fa si è rotta la caldaia a metano che fornisce gli alloggi di acqua calda sanitaria, e che nessuno ha ancora riparato. Eppure di segnalazioni ne sono state fatte diverse, dicono gli abitanti della piastra, costretti loro malgrado a vivere come quando l’acqua calda era un lusso che solo pochi si potevano permettere. «Nella nostra piastra», afferma una giovane donna che preferisce rimanere nell’anonimato, per la paura di ritorsioni, «vivono famiglie con bambini piccoli, persone anziane che hanno particolare bisogno di pratiche igieniche, invalidi. C’è una signora che domani (oggi, per chi legge, ndr), deve sostenere una visita davanti alla commissione medica. Si vergogna a presentarsi così, dopo giornate caldissime durante le quali non ha potuto fare una doccia, ma ci dovrà andare lo stesso». Della situazione, sostengono gli abitanti della piastra, sono stati informati sia la Guerrato, la ditta che si occupa della manutenzione del Progetto Case, sia il Comune, ma a distanza di una settimana piena non si è ancora mosso niente. La caldaia continua a rimanere spenta, in queste giornate di caldo opprimente, quando una doccia tiepida è quello che serve per rimetterti al mondo. Tutta colpa di un pezzo da sostituire, avrebbero detto alcuni operai della Guerrato ai residenti, che è stato ordinato da giorni e che tarda ad arrivare. «Per non parlare», aggiungono i residenti, «del fatto che anche l’ascensore è rotto da tempo, senza che qualcuno si sia preoccupato di rimetterlo in funzione. Il problema riguarda sempre le stesse categorie particolarmente esposte, gli anziani e le persone diversamente abili, che fanno fatica o che addirittura sono impossibilitati a salire le scale. Ho provato a segnalare questi inconvenienti», prosegue la giovane donna, «ma ho ricevuto una risposta tutt’altro che garbata alle mie rimostranze. Al Comune, poi, non mi hanno neanche risposto». Altra segnalazione riguarda il Progetto Case di Sant’Antonio, dove, secondo i residenti, non si provvede a un’adeguata pulizia dei garage e degli spazi comuni. «Eppure, paghiamo anche noi le quote per la pulizia», dice una lettrice, che segnala anche lo stato in cui versano gli isolatori sismici che sorreggono le piastre, alcuni dei quali presentano vaste aree di ossidazione a causa delle infiltrazioni di acqua. (a.b.)
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