Cardella: «Pochi pm, Procura in affanno»
Parla il responsabile dell’Antimafia: organico inadeguato e mai adattato alle nuove importanti competenze
L’AQUILA. All’indomani della costituzione del nuovo nucleo investigativo della Forestale, il procuratore antimafia della Repubblica dell’Aquila Fausto Cardella, lancia un sos per la carenza dei sostituti a sua disposizione che sono solo sei. «Si tratta di un organico», spiega, «che non è stato adeguato dopo la riforma degli anni novanta che ha aumentato le competenze come i delitti di mafia o i reati informatici come la pedopornografia che riguardano tutta la regione. Per cui si lavora in affanno nonostante l’impegno di tutti».
Per capire come la constatazione poggi su solide basi, basti considerare, come ha indicato lo stesso Cardella, che le Procure di Rieti e Terni, con carichi di lavoro ben diversi e senza dover fronteggiare, almeno come si prospetta all’Aquila, un nemico potente come la mafia, ci sia un solo magistrato in meno rispetto all’organico della Procura del capoluogo dell’Abruzzo.
«Del resto», aggiunge, «anche il tribunale risulta sotto organico con gli stessi problemi e soltanto con due gip. Carente è pure il personale amministrativo che tira avanti anche grazie al lavoro dei precari».
Negli ultimi anni nell’Aquilano, comunque, soprattutto dopo il sisma c’è stato un aumento sensibile dei furti ma poi la situazione si i rallineata.
«La città reagisce bene», dice ancora il capo della Procura aquilana, «ci sono reati di strada e spaccio di droga ma non si tratta di dati allarmanti, tutto avviene in limiti accettabili». E’ chiaro che tra tre anni.quando, ci sarà l’accorpamento dei tribunali, allora la Procura avrà 14 pm ma la data è lontana. In sostanza Cardella vorrebbe una pattuglia meno esigua per dare il proprio contributo nell’ambito del complesso processo della ricostruzione della città dopo la catastrofe del 2009.
Una buona notizia, invece, riguarda la tempistica per il ritorno nel vecchio tribunale di via XX Settembre. Infatti le notizie che ha Cardella parlano di un sicuro ritorno entro la metà del prossimo anno.
Lo stesso procuratore ha segnalato, anche se si tratta di un altro ufficio, che anche in tribunale le cose non vanno meglio. Infatti a metà giugno, andrà via, dopo avere chiesto il trasferimento nel tribunale di Velletri, il giudice Marco Billi, colui che pronunciò la sentenza di condanna a carico dei sette componenti della commissione Grandi Rischi. E, dunque, dovrà essere sostituito nel ruolo di giudice unico ma anche di gip e gup. Ha lasciato gli uffici giudiziari dell’Aquila, per andare a dirigere il tribunale di Vasto, anche il giudice Italo Radoccia.
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