<strong>Tagliacozzo. </strong>Sequestrato il contenitore forse utilizzato per trasportare liquido infiammabile
Casa incendiata, fermato il piromane Niente soldi per la droga e si vendica
TAGLIACOZZO. È un uomo di 40 anni il presunto piromane che mercoledì notte ha dato alle fiamme un seminterrato di Villa San Sebastiano, frazione di Tagliacozzo. È stato individuato dai carabinieri. Secondo i militari, l’incendio è stato appiccato a scopo di estorsione nei confronti dei suoi familiari, proprietari dell’immobile. Alla base dell’episodio ci sarebbero continue richieste di denaro per l’acquisto di droga. L’incendio era scoppiato intorno all’ora di cena e le fiamme avevano interessato un seminterrato disabitato.
All’interno c’erano suppellettili varie. Il fuoco ha rischiato di aggredire anche le pareti dell’edificio. È stato necessario sgomberare la palazzina soprattutto a causa del fumo che aveva invaso l’edificio e reso l’aria irrespirabile. Gli inquilini del primo piano, in vacanza da Roma per il Natale, hanno dovuto trovare una sistemazione alternativa per trascorrere il reso del soggiorno. Dai rilievi eseguiti, i vigili non erano riusciti ad accertare con certezza che si trattasse di un incendio di natura dolosa. Ma i carabinieri della compagnia di Tagliacozzo, coordinati dal capitano Alessandro D’Errico, non hanno mai creduto all’ipotesi dell’autocombustione.
Sono stati quindi ascoltati i proprietari dei locali incendiati e si è arrivati al presunto colpevole. Secondo la tesi degli inquirenti, l’uomo, in passato coinvolto in vicende di droga, avrebbe incalzato ripetutamente i familiari con continue richieste di denaro. Negli ultimi tempi le richieste sembra fossero diventate più pressanti. A fronte però di un ennesimo rifiuto, proprio prima di Natale, avrebbe dato fuoco all’immobile come gesto di ritorsione. Le indagini si sono avvalse anche di controlli domiciliari. Nel corso di alcune perquisizioni è stato rinvenuto un contenitore di plastica che potrebbe essere stato utilizzato per trasportare del liquido infiammabile. Per l’uomo è quindi scattata la denuncia per incendio doloro ed estorsione.
All’interno c’erano suppellettili varie. Il fuoco ha rischiato di aggredire anche le pareti dell’edificio. È stato necessario sgomberare la palazzina soprattutto a causa del fumo che aveva invaso l’edificio e reso l’aria irrespirabile. Gli inquilini del primo piano, in vacanza da Roma per il Natale, hanno dovuto trovare una sistemazione alternativa per trascorrere il reso del soggiorno. Dai rilievi eseguiti, i vigili non erano riusciti ad accertare con certezza che si trattasse di un incendio di natura dolosa. Ma i carabinieri della compagnia di Tagliacozzo, coordinati dal capitano Alessandro D’Errico, non hanno mai creduto all’ipotesi dell’autocombustione.
Sono stati quindi ascoltati i proprietari dei locali incendiati e si è arrivati al presunto colpevole. Secondo la tesi degli inquirenti, l’uomo, in passato coinvolto in vicende di droga, avrebbe incalzato ripetutamente i familiari con continue richieste di denaro. Negli ultimi tempi le richieste sembra fossero diventate più pressanti. A fronte però di un ennesimo rifiuto, proprio prima di Natale, avrebbe dato fuoco all’immobile come gesto di ritorsione. Le indagini si sono avvalse anche di controlli domiciliari. Nel corso di alcune perquisizioni è stato rinvenuto un contenitore di plastica che potrebbe essere stato utilizzato per trasportare del liquido infiammabile. Per l’uomo è quindi scattata la denuncia per incendio doloro ed estorsione.