la tragedia del 1950
Celano, ricordato il sacrificio dei due braccianti trucidati
CELANO. Ben 63 anni fa in piazza IV novembre a Celano si consumava una delle pagine più tragiche e importanti della storia della Marsica e non solo. Quel giorno, il 30 aprile del 1950, mentre alcune...
CELANO. Ben 63 anni fa in piazza IV novembre a Celano si consumava una delle pagine più tragiche e importanti della storia della Marsica e non solo. Quel giorno, il 30 aprile del 1950, mentre alcune forze politiche, braccianti agricoli e lavoratori manifestavano nella piazza centrale della città, carabinieri, guardie dei Torlonia e frange di fascisti spararono sulla folla inerme uccidendo due braccianti di Celano: Agostino Paris di 45 anni e Antonio Berardicurti di 35 anni, due persone che avevano come unica colpa quella di aspettare la lista dei nomi di quei fortunati che il giorno dopo sarebbero potuti scendere nella piana del Fucino a lavorare per portare a casa un pezzo di pane e poter sfamare le proprie famiglie. Nella sparatoria rimasero ferite oltre trenta persone. Ieri come avviene ormai da anni, l’evento è stato ricordato con una cerimonia che si è tenuta davanti alla tomba dei due martiri delle lotte del Fucino. Presenti i familiari dei due sfortunati lavoratori, una rappresentanza della polizia locale e della Protezione civile che hanno deposto una corona di fiori. Per l’amministrazione comunale l’assessore Ezio Ciciotti e il presidente del consiglio Angela Taccone; dell’opposizione: Carlo Cantelmi, Antonello Di Stefano, Calvino Cotturone, Nazzareno Tiberi; l’onorevole Giancarlo Cantelmi, quel giorno il vero obiettivo dei sicari, Ermanno Natalini e altri esponenti del Pd locale. I due rappresentanti della maggioranza hanno ricordato quella tragedia rivolgendo un pensiero ai due carabinieri feriti nell’attentato di Roma. Un monito a non far vincere la violenza l’ha voluto lanciare l’onorevole Cantelmi, il quale ha evidenziato come un popolo non debba mai essere lasciato in balìa della povertà.
Dante Cardamone
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