Cialente: «Abbiamo sconfitto chi non paga»

Il sindaco fa il punto sul recupero dei canoni per le abitazioni provvisorie ma non ci saranno sfratti

L’AQUILA. La gestione del patrimonio immobiliare post-sisma «non è stata folle» e quelle delle opposizioni, che «quotidianamente gettano fango sulla trasparenza della gestione dell’assistenza alla popolazione sono solo leggende metropolitane». Il sindaco Massimo Cialente ha deciso di affidarsi ai numeri e ai dati forniti dai settori competenti (in particolare quello dell’assistenza alla popolazione) per smentire chi attacca «fomentando malumore». E così, in una conferenza stampa ricca di numeri e tabelle, ha risposto a «chi getta discredito sul Comune».

I dati sono quelli dell’andamento degli incassi provenienti dal pagamento del canone di compartecipazione aggiornati al 31 dicembre 2014. Al centro delle critiche che il sindaco, affiancato dall’assessore all’Assistenza alla popolazione Fabio Pelini ha voluto smontare, c’è la questione dei morosi, quelle famiglie che non hanno pagato in tutto o in parte il canone mensile dovuto.

«La percentuale di morosità si è ridotta dal 44% del 2011 al quasi 23% del 2014», ha spiegato Cialente, «grazie alle azioni di recupero attuate».

Secondo il sindaco la morosità attuale delle famiglie nelle new town «è fisiologica. Anzi, in confronto a quelle di alcune Ater in Abruzzo e fuori regione (il Comune attualmente sta sostituendosi all’Azienda territoriale per l’edilizia pubblica) e al dato nazionale di morosità che è del 25%, L’Aquila è ben al di sotto», ha precisato il sindaco. Il tutto sottolineando, poi, che «i dati sbandierati da coloro che criticano sono sbagliati, in quanto il canone mensile si è abbassato fino a dimezzarsi nel 2014. La ragione sta nel fatto che, purtroppo, i redditi delle famiglie assegnatarie degli alloggi provvisori sono diventati più esigui. Di conseguenza anche il canone richiesto, proporzionale al reddito Isee, si è ridotto».

Le morosità sono, inoltre, «in fase di recupero». Resta il problema di 60 nuclei familiari morosi totali del canone di compartecipazione del progetto Case che dovrebbero essere sfrattati.

«Io non intendo prendermi la responsabilità di buttare per strada famiglie che non hanno i soldi», ha tuonato Cialente, «a breve convocherò il comitato per la sicurezza pubblica e chiederò che se ne facciano carico il prefetto e il questore, perché non si può lasciare il Comune con il cerino in mano».

A queste famiglie si dovrà dare comunque un tetto. «In molti casi», ha aggiunto il sindaco, «qui conosciamo bene queste persone e cerchiamo di sostenerle con gli strumenti che abbiamo». Secondo i dati forniti da Cialente, nel 2014 i maggiori incassi si sono registrati nei mesi successivi all’invio dei solleciti di pagamento. Un nuovo dato, non emerso prima, è quello relativo ai costi dell’assistenza alla popolazione negli appartamenti della Finanza a Coppito, per lo più nuclei monofamiliari. Si è partiti con 140 ospiti nel 2012, per arrivare ai 90 nel 2013, costati al Comune un milione di euro. Quanto al contributo per l’autonoma sistemazione, interrotto il 31 marzo scorso, l’assessore Pelini ha aggiornato il dato della somma recuperata dai cosiddetti «furbetti». Una somma che supera i 700mila euro.

Marianna Gianforte

©RIPRODUZIONE RISERVATA