Cialente: «Ponte sulla città opera fondamentale»
Il sindaco e il consigliere regionale Pietrucci presentano l’infrastruttura che dovrà eliminare il traffico cittadino: 8 milioni di euro finanziati dall’Anas
L’AQUILA. Niente «com’era e dov’era», stop con le nostalgie, «basta piangere» su «L’Aquila bella me»: se è vero che è il quinto centro storico d’Italia, deve avere il coraggio di cambiare volto da un punto di vista «non tanto urbanistico, quanto della mobilità». Fosse pure l’ultima cosa che farà Massimo Cialente da primo cittadino.
Una difesa a spada tratta quella che il sindaco ieri mattina ha fatto, in conferenza stampa, del ponte di 400 metri che dovrebbe collegare il centro storico (dalla parte inferiore di Porta Napoli) alla Mausonia. Al suo fianco anche Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale del Pd e presidente della commissione Territorio. Un «ponte leggerissimo e sottile», ha chiarito il consigliere, «senza corde di acciaio e strutture avveniristiche», come in molti hanno sostenuto facendo circolare dei rendering non autentici. «Sarà invece un ponte a raso, con soli tre piloni di una ventina di metri, e dai costi modesti: al lordo 8 milioni di euro che potrebbero essere anche meno tramite il meccanismo del ribasso», ha aggiunto. Proprio sulla scorta di progetti sbagliati fatti circolare online, il ponte della Mausonia è stato osteggiato non solo da alcuni cittadini, ma anche da esponenti politici dello stesso partito del sindaco (il presidente del consiglio Carlo Benedetti, il consigliere Stefano Palumbo) e da monsignor Orlando Antonini, studioso di architettura religiosa che, però, ha cambiato idea quando ha compreso le vere caratteristiche del ponte.
L’obiettivo di questa “bretella” è sgravare il centro cittadino dal traffico, all’interno di una più ampia visione strategica di città. La proposta progettuale – finanziata dall’Anas nell'ambito del lotto C del più ampio progetto della Variante Sud in costruzione attualmente – dovrà passare al vaglio della conferenza dei servizi entro il prossimo 15 febbraio. Solo dopo si potrà concretizzare anche l’impegno del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, a inserire il progetto all’interno della Legge Obiettivo e, quindi, la possibilità di vedere cantierizzato il tutto entro la fine dell’anno.
COME RAMBO. Sia Cialente che Pietrucci ritengono «fondamentale» realizzare il ponte per fare respirare la città, che non può tornare «sommersa dalle auto come prima del terremoto» e che sull’onda della ricostruzione cambierà inevitabilmente. Ai cittadini Cialente ha mandato a dire, in sostanza: scordatevi di parcheggiare tutti davanti a casa o all’ufficio in centro storico. Il ponte dovrà fare il paio con due parcheggi in diversi punti della città: a nord, dove si trova il Dipartimento di Scienze umane, e a sud ovest all’altezza di Villa Gioia. Mentre entro il 2016 dovrebbe essere realizzata una scala mobile che collegherà le scalette di via Strinella a Porta Leone. Già troppe le sconfitte finora, ha detto Cialente: vedi Porta Barete e Valle Petrara, dove i cittadini si sono opposti alla riqualificazione. Adesso, col piano strategico della mobilità, si deve fare sul serio. «Combatterò come Rambo anche quando non sarò più sindaco», ha detto Cialente, «per non vedere mai più parcheggiate le auto davanti alle chiese».
Intanto è previsto l’arrivo tra qualche settimana del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, «che verrà a verificare», come ha spiegato Pietrucci, «come stiamo spendendo i finanziamenti dello Stato nei tanti progetti in corso o in dirittura d’arrivo all’Aquila, tra cui la variante L’Aquila-Amatrice».
Marianna Gianforte
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