«Con Di Benedetto faremo grandi cose»
Il ministro Franceschini lancia un messaggio di ottimismo alla città: dopo la tragedia si può tornare a vivere
L’AQUILA. «Qualunque sarà il mio ruolo in futuro, mi sento moralmente impegnato a mantenere accesi i riflettori sull’Aquila. Intorno a questa città si può costruire una grande sfida nazionale: un modello non solo di ricostruzione fisica, ma di rinascita e di rivitalizzazione sociale e culturale». Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, ieri all’Aquila «a sostegno della candidatura a sindaco di Americo Di Benedetto», ha rinnovato il suo patto con la città. «Non basta ricostruire i muri, bisogna portare sul territorio occasioni di lavoro e di sviluppo», ha detto il ministro prendendo la parola dopo il sindaco, Massimo Cialente, la senatrice, Stefania Pezzopane e il vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli, il quale ha annunciato «l’approvazione della delibera che istituisce un ospedale di II livello nell’area L’Aquila-Teramo». «Si deve mettere in piedi, di concerto con il governo, un progetto che porti a vincere la sfida della ricostruzione materiale e sociale», ha dichiarato Franceschini, «un modello per dimostrare che, dopo una tragedia immensa con il sisma dell’Aquila, si può tornare a vivere, a ripopolare il centro, a diventare attrattori turistici. Il 2017 è l’anno dei borghi, il 2018 sarà quello dei prodotti tipici e dell’enogastronomia. L’Aquila racchiude tutte queste peculiarità: turismo, accoglienza, buon cibo, natura e può riservare ancora sorprese perché è dentro una strategia nazionale che punta a valorizzare l’Italia museo diffuso e il grande bacino del turismo. Un turismo colto, di nicchia», lo ha definito il ministro, «che va alla ricerca del bello e delle eccellenze. La grande sfida della rinascita è stata in parte vinta da Cialente, che è stato un perno importante di quest’operazione e che ha fatto squillare in continuazione il mio telefonino per chiedere la vicinanza del governo. Bisogna continuare su questa strada, con una squadra importante in parlamento e in Regione, come quella che ha operato finora. Credo che insieme a Di Benedetto, un giovane pieno di entusiasmo, possiamo fare molte cose».
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