Con le macerie al buio a guardare le stelle
La notte di San Lorenzo fra le rovine di Onna: si è parlato di astronomia e futuro
ONNA. Il buio nasconde le macerie. Gli occhi vanno verso l'alto a guardare le stelle. E' stata una serata di grandi emozioni quella che si è svolta a Onna nella notte di San Lorenzo, nota come la notte delle stelle cadenti. All'interno della villa comunale, in quella che, dopo la ricostruzione, sarà la nuova piazza del paese, è stata organizzata una serata in cui si è parlato di astronomia, ci sono stati spunti musicali e alla fine è stato letto il 33esimo canto del Purgatorio.
Il titolo della serata - a cui hanno assistito centinaia di persone - è stato «I marziani siamo noi». Protagonista uno dei più noti divulgatori scientifici italiani, l'astrofisico Giovanni Bignami. Bignami ha ripercorso la storia dell'astronomia, da quando si credeva che fosse il sole a girare intorno alla terra, passando poi per Galileo Galilei e per le scoperte più recenti che ci hanno fatto comprendere quanto sia vasto l'universo. A Bignami il pubblico ha rivolto molte domande: dalla fine del mondo che qualcuno ipotizza nel 2012 («quando sento queste cose assurde mi arrabbio» ha detto), alla possibilità che la terra sia colpita da un asteroide, alle stelle comete, all'origine della vita (che potrebbe essere arrivata proprio attraverso comete e asteroidi).
«L'iniziativa» hanno detto gli organizzatori «è dedicata ai paesi dell'Aquilano, antichi e vivi, e alla gente che li pensa, li sogna e amorosamente li aspetta, anche di notte, sotto la luna e i ricordi dei falò, sotto le stelle che cadono e ricordano che "un paese ci vuole". L'evento nella villa comunale, all'interno della zona rossa di Onna, ha avuto anche l'obiettivo di proseguire nel lavoro di riappropriarsi dell'identità collettiva, e di rimettere le radici nei luoghi; nella condivisione del bisogno della popolazione di stare nei propri posti, di contemplarne l'intensità passata e presente, innalzandoli al riguardo del tempo che verrà».
L'accompagnamento musicale è stato di Francesco Negroni, musicista che aveva scelto Onna come suo luogo di residenza - e che intende restarci - e di alcuni suoi amici musicisti. La lettura del XXXIII Canto del Purgatorio della Divina Commedia è stata affidata a Marzia Masiello. La serata è stata condotta da Franco Papola (presidente Onna Onlus) e da Wittfrida Mitterer (coordinatrice per la ricostruzione di Onna per conto dell'Ambasciata di Germania). L'iniziativa è stata resa possibile dalla collaborazione dei vigili del fuoco e dei carabinieri della stazione di Paganica. Il patrocinio è stato del Comune dell'Aquila e dell'Ambasciata della Repubblica federale di Germania. Una serata al buio quindi, come buia, appena appena rischiarata dalla luna, era quella notte del sei aprile. Un buio che oggi copre la totale distruzione del borgo posto sul fondo della conca aquilana. Ora gli onnesi aspettano nuova luce sul loro piccolo mondo. Si spera presto.
Il titolo della serata - a cui hanno assistito centinaia di persone - è stato «I marziani siamo noi». Protagonista uno dei più noti divulgatori scientifici italiani, l'astrofisico Giovanni Bignami. Bignami ha ripercorso la storia dell'astronomia, da quando si credeva che fosse il sole a girare intorno alla terra, passando poi per Galileo Galilei e per le scoperte più recenti che ci hanno fatto comprendere quanto sia vasto l'universo. A Bignami il pubblico ha rivolto molte domande: dalla fine del mondo che qualcuno ipotizza nel 2012 («quando sento queste cose assurde mi arrabbio» ha detto), alla possibilità che la terra sia colpita da un asteroide, alle stelle comete, all'origine della vita (che potrebbe essere arrivata proprio attraverso comete e asteroidi).
«L'iniziativa» hanno detto gli organizzatori «è dedicata ai paesi dell'Aquilano, antichi e vivi, e alla gente che li pensa, li sogna e amorosamente li aspetta, anche di notte, sotto la luna e i ricordi dei falò, sotto le stelle che cadono e ricordano che "un paese ci vuole". L'evento nella villa comunale, all'interno della zona rossa di Onna, ha avuto anche l'obiettivo di proseguire nel lavoro di riappropriarsi dell'identità collettiva, e di rimettere le radici nei luoghi; nella condivisione del bisogno della popolazione di stare nei propri posti, di contemplarne l'intensità passata e presente, innalzandoli al riguardo del tempo che verrà».
L'accompagnamento musicale è stato di Francesco Negroni, musicista che aveva scelto Onna come suo luogo di residenza - e che intende restarci - e di alcuni suoi amici musicisti. La lettura del XXXIII Canto del Purgatorio della Divina Commedia è stata affidata a Marzia Masiello. La serata è stata condotta da Franco Papola (presidente Onna Onlus) e da Wittfrida Mitterer (coordinatrice per la ricostruzione di Onna per conto dell'Ambasciata di Germania). L'iniziativa è stata resa possibile dalla collaborazione dei vigili del fuoco e dei carabinieri della stazione di Paganica. Il patrocinio è stato del Comune dell'Aquila e dell'Ambasciata della Repubblica federale di Germania. Una serata al buio quindi, come buia, appena appena rischiarata dalla luna, era quella notte del sei aprile. Un buio che oggi copre la totale distruzione del borgo posto sul fondo della conca aquilana. Ora gli onnesi aspettano nuova luce sul loro piccolo mondo. Si spera presto.
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