Concorsone, nuovo esposto: i precari vanno dai pm di Roma
Intanto hanno chiesto al gip Romano Gargarella di sequestrare l’archivio del Formez.. Il 13 il Tar decide sulla sospensione della prova
L’AQUILA. L’indagine amministrativa che ha scovato la talpa che ha diffuso un quiz del concorsone fornendolo a un sito internet, individuata nel dirigente della ricostruzione, Roberto Petullà ,non ferma le iniziative giudiziarie. Sono finalizzate a capire come il dirigente (dimissionario) fosse in possesso di una domanda che doveva restare segreta nell’archivio del Formez che gestirà le modalità di svolgimento del concorsone. Lecito chiedersi come l’abbia avuta.
Due giorni fa, polizia postale e investigatori del nucleo di Pg della polizia, dopo verifiche sulle mail, sono arrivate alle stesse conclusioni della indagine amministrativa. Finora, secondo quanto si è appreso, Petullà (forse più capro espiatorio che talpa) non è indagato e nemmeno è stato ascoltato. E nonostante nessuno possa escludere la sua buona fede forse sarebbe anche il caso di raccogliere la sua versione dei fatti visto che, secondo alcuni, rischia di pagare (con le dimissioni) anche per colpa di altri.
Comunque ci sono delle iniziative giudiziarie. Oggi, infatti, sarà presentata su iniziativa di un nutrito gruppo di precari una denuncia penale alla procura di Roma.
Inoltre gli stessi precari, tramite l’avvocato Ma Pina Meco, hanno presentato al giudice per le indagini preliminari del tribunale una istanza di sequestro dell’archivio del Fomez. Tale istanza, bocciata dal pm che l’ha rimessa al gip è stata inoltrata in considerazione del fatto che le risposte ai quiz non sono state ancora rese pubbliche e «c’è il serio e fondato timore che chi ha divulgato il quiz dall’interno del Formez potrebbe anche avere fatto o fare la stessa cosa con le risposte che dovrebbero essere disponibili ai concorrenti solo dal 9 novembre». In caso di rigetto, ipotesi che va per la maggiore, ci sarà un ricorso in Cassazione.I precari, che precisano di avere denunciato il fatto già prima del sindaco e affermano di non ricevere lo stipendio da tre mesi, chiedono anche la sospensione del concorsone. Deciderà il Tar del Lazio il 13 novembre.«Nessuno vuole sottrarsi alla prova», dicono i precari, «ma vogliamo che ci venga assicurato che il concorso che siamo chiamati a sostenere si svolga nel rispetto dei princìpi previsti dalla legge cosa che i fatti recenti non ci assicurano».I precari hanno chiesto una riunione del consiglio comunale su questo tema ma ancora non hanno avuto una risposta. Intanto c’è una presa di posizione ufficiale del Formez: «Nelle ultime ore il sindaco Massimo Cialente, il presidente della Regione Gianni Chiodi, e il ministro Fabrizio Barca,» si legge in una nota ,«hanno espresso piena fiducia nell’operato del Formez al presidente Carlo Flamment. Queste attestazioni di stima mettono la parola fine ai ripetuti attacchi nei confronti del Formez. Tali polemiche hanno tentato di mettere in discussione la professionalità e l’imparzialità dell’Istituto: qualità dimostrate e riconosciute in questi anni di lavoro attraverso gli oltre 40 mila interventi realizzati dal Formez a sostegno delle popolazioni coinvolte dal sisma dell’aprile 2009».
«Le suddette autorità - Comune, Regione e Ministro per la Coesione territoriale » prosegue la nota, «hanno chiesto al Formez il massimo sforzo per completare prima possibile le prove, auspicando di poter avere, entro gennaio 2013, la disponibilità di personale qualificato al servizio dei territori interessati dal concorso».«Nel rispetto della trasparenza» conclude la nota,«, continua senza esitazione l’assistenza ai candidati sulle modalità di svolgimento: ad oggi sono circa 2 mila le e-mail inviate e 4 mila le risposte telefoniche. Ogni candidato riceverà una password per accedere agli atti on line e le fasi più sensibili (sorteggio dei quiz, correzione test delle prove scritte, svolgimento degli orali) potranno essere controllate dai candidati»
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