L'AQUILA
Coronavirus, appello di un ristoratore cinese: no alla psicosi, i nostri locali si sono svuotati
Tititolare di due ristoranti in città parla a nome dei suoi connazionali: "C'è paura come per la Sars, ma il cibo non contagia"
L'AQUILA. «Non abbiate paura di noi, tutti i virologi che in questi momenti di tensione stanno studiando il Coronavirus hanno sottolineato più volte che non si trasmette attraverso il cibo, inoltre, i prodotti che utilizziamo provengono da fornitori che operano in Italia». È l'appello di Xinxi Lu, imprenditore di origine cinese che vive da oltre vent'anni all'Aquila, titolare di due ristoranti in città, Sushi Sushi e Mandarin. A nome dei suoi connazionali che hanno delle attività commerciali nel capoluogo abruzzese, sottolinea come la psicosi del Coronavirus abbia avuto gravi ripercussioni in ristoranti e negozi anche in Abruzzo.
La psicosi per paura del contagio per un virus che si è sviluppato in Cina è scattata anche all'Aquila e in regione. «Stiamo subendo un forte contraccolpo per colpa del panico che sta svuotando i nostri locali, in questi ultimi giorni abbiamo visto pochi clienti rispetto al solito - spiega - abbiamo avuto un crollo che ormai supera il 50 per cento. Purtroppo, girano molte notizie false su questo virus, ma voglio tranquillizzare i cittadini, perché tutti gli esperti hanno assicurato che la trasmissione avviene da uomo a uomo e non attraverso la cucina cinese e che il Coronavirus sopravvive solo pochi secondi al di fuori dell'essere umano».
Non è la prima volta che Lu, molto conosciuto e apprezzato in città, ormai aquilano d'adozione, si trova a dover affrontare una situazione del genere: «Nel 2003 i nostri locali si sono svuotati per la paura della Sars, che in quel momento aveva gettato nel terrore la popolazione per il timore immotivato del contagio - aggiunge - Una psicosi che ci ha colpiti duramente. Noi siamo qui - conclude Lu - nessuno di noi è andato in Cina negli ultimi tempi, non abbiate paura».