Corruzione, D'Angelo: ho preso i soldi, ma per beneficenza
I primi interrogatori dell'inchiesta della Procura di Avezzano. Ascoltati oltre al sindaco di Casacanditella, il dirigente del Cam e un imprenditore
AVEZZANO. Primi interrogatori nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Avezzano su appalti e mazzette. Davanti al gip Francesca Proietti e al pm Maurizio Maria Cerrato sono comparsi l'amministratore delegato dimissionario del Consorzio acquedottistico marsicano, l’ingegnere Giuseppe Venturini, il sindaco di Casacanditella, Giuseppe D'Angelo, e l'imprenditore di Montorio al Vomano, Emiliano Pompa. «Non ha mai preso soldi», ha chiarito Venturini, che ha escluso fermamente anche la turbativa. L’ex dirigente e Rup (Responsabile unico del procedimento) al Cam ha spiegato i motivi per i quali non può avere alterato la gara d’appalto per il depuratore in località Santa Barbara a Capistrello. Venturini ha ricordato anche l’esistenza di una apposita commissione esterna che ha esaminato le procedure. Infine, ha chiarito i rapporti con gli altri indagati, in particolare con Antonio Ruggeri. Il suo difensore, l’avvocato Antonio Milo, ha chiesto la revoca della misura cautelare – Venturini e altri sei indagati si trovano agli arresti domiciliari – e il giudice ha stabilito che la decisione verrà presa al termine di tutti gli interrogatori. Venturini, secondo l’accusa, ha pilotato la gara d’appalto raggiungendo un illecito accordo con il costruttore Giancaterino e il faccendiere Ruggeri. I lavori riguardavano l’adeguamento e il potenziamento della capacità depurativa dell’impianto di depurazione di Capistrello. In cambio, sempre per l’accusa, Venturini si sarebbe guadagnato la riconferma al Cam. Inoltre, come da ordinanza del gip, Giancaterino, agendo con l’aiuto di Ruggeri, ha effettuato in favore di Venturini retribuzioni in denaro in misura non accertata. Ha risposto alle domande del gip anche il sindaco D'Angelo, che ha detto di avere preso del denaro ma per ben altri fini.«Soldi destinati alla beneficenza e al bene del mio paese, dove la gente mi considera una persona perbene», ha spiegato al gip Proietti. Secondo l’accusa, D’Angelo ha turbato la gara bandita dall’Unione dei Comuni delle Colline teatine, di cui Casacanditella è capofila, e a più riprese avrebbe ricevuto denaro, per complessivi 10.400 euro, mascherati in almeno tre forme: acquisto di biglietti della lotteria, opere di beneficenza e copertura di debiti contratti per le feste patronali. Mercoledì verranno interrogati gli altri quattro indagati, Antonio Ruggeri, Antonio Ranieri, Paolo Di Pietro e Sergio Giancaterino. Il sindaco di Casacanditella ha confermato di avere preso somme di denaro.