«Così rilanceremo il territorio»
Collegamenti più veloci e migliori infrastrutture
SULMONA. Per la prima volta tutti i livelli territoriali sia politici, sia sindacali sono riusciti a trovare un'intesa sulla strategia per il rilancio del Centro Abruzzo. Sette proposte sulle quali si snoda il progetto che sarà sottoposto nelle prossime settimane al ministro dello Sviluppo economico, per l'elaborazione finale di un contratto d'area a favore della Valle Peligna e dell'Alto Sangro. Sette proposte pianificate in un documento di sei cartelle che sono state presentate ieri pomeriggio dall'assessore provinciale Teresa Nannarone, dalla presidente del Consorzio per il nucleo industriale di Sulmona, Silvana D'Alessandro e dal presidente della Comunità montana Peligna, Antonio Carrara.
Tutti hanno sottolineato l'importanza del documento che dovrebbe segnare un'inversione di tendenza rispetto alla grave crisi in atto sul territorio creando i presupposti per una immediata ripresa economica.
«Il progetto si articola essenzialmente sulle politiche industriali», ha spiegato Nannarone, «e mira a tamponare la difficile situazione di deindustrializzazione che stiamo vivendo e nello stesso tempo a individuare nuovi settori e strategie di sviluppo sulle quali puntare per riprendere a fare economia. Un ringraziamento particolare all'assessore regionale Fernando Fabbiani». Il potenziamento dei collegamenti stradali e ferroviari per migliorare l'accessibilità sul territorio; nuove infrastrutture per il Consorzio industriale di Sulmona e per i siti industriali di Raiano e Corfinio; utilizzo massiccio della banda larga e delle fibre ottiche per velocizzare la comunicazione telematica sia nel settore dell'industria, sia in quello dei servizi; iniziative di politica industriale che vedano il comparto dell'auto al centro dell'attenzione attraverso il potenziamento dell'indotto Sevel; valorizzazione delle risorse ambientali e culturali per aumentare i flussi turistici; ristrutturazione integrale dell'abbazia celestiniana che deve diventare il fulcro degli eventi e delle iniziative culturali del territorio; riconoscimento della Valle Peligna dello status di zona franca urbana con incentivi alle imprese.
«Lo sforzo è stato quello di mettere insieme una serie di indicatori che vanno arricchiti di strumenti», ha aggiunto Silvana D'Alessandro, «bisogna che le imprese investano sull'innovazione ma anche che il territorio abbia una diversa cultura imprenditoriale: idee chiare su cosa fare e su come farlo». «L'importante è partire da subito», ha concluso Carrara, «non dimenticandosi, però, di iniziare a risolvere le gravi vertenze in atto sul territorio».
Tutti hanno sottolineato l'importanza del documento che dovrebbe segnare un'inversione di tendenza rispetto alla grave crisi in atto sul territorio creando i presupposti per una immediata ripresa economica.
«Il progetto si articola essenzialmente sulle politiche industriali», ha spiegato Nannarone, «e mira a tamponare la difficile situazione di deindustrializzazione che stiamo vivendo e nello stesso tempo a individuare nuovi settori e strategie di sviluppo sulle quali puntare per riprendere a fare economia. Un ringraziamento particolare all'assessore regionale Fernando Fabbiani». Il potenziamento dei collegamenti stradali e ferroviari per migliorare l'accessibilità sul territorio; nuove infrastrutture per il Consorzio industriale di Sulmona e per i siti industriali di Raiano e Corfinio; utilizzo massiccio della banda larga e delle fibre ottiche per velocizzare la comunicazione telematica sia nel settore dell'industria, sia in quello dei servizi; iniziative di politica industriale che vedano il comparto dell'auto al centro dell'attenzione attraverso il potenziamento dell'indotto Sevel; valorizzazione delle risorse ambientali e culturali per aumentare i flussi turistici; ristrutturazione integrale dell'abbazia celestiniana che deve diventare il fulcro degli eventi e delle iniziative culturali del territorio; riconoscimento della Valle Peligna dello status di zona franca urbana con incentivi alle imprese.
«Lo sforzo è stato quello di mettere insieme una serie di indicatori che vanno arricchiti di strumenti», ha aggiunto Silvana D'Alessandro, «bisogna che le imprese investano sull'innovazione ma anche che il territorio abbia una diversa cultura imprenditoriale: idee chiare su cosa fare e su come farlo». «L'importante è partire da subito», ha concluso Carrara, «non dimenticandosi, però, di iniziare a risolvere le gravi vertenze in atto sul territorio».