<strong>La decisione del Papa. </strong>Il 12 dicembre l’ordinazione a San Pietro. La reazione a caldo: sono frastornato
D’Ercole, dalla tv alla curia aquilana
Il religioso conduttore di programmi diventa vescovo: affiancherà Molinari
L’AQUILA. Da Rendinara, frazione di Morino, agli schermi televisivi della Rai («Sulla via di Damasco»), ora approda all’Aquila come vescovo ausiliare. Come anticipato ieri dal Centro, monsignor Giovanni D’Ercole (nella foto accanto), 62 anni, religioso della Piccola Opera della Divina Provvidenza (don Orione), capo ufficio della prima sezione della Segreteria di Stato, è stato nominato vescovo ausiliare dell’Aquila. Affiancherà l’arcivescovo monsignor Giuseppe Molinari che ieri mattina prima ha riunito il collegio dei consultori (il Senato della Curia) e poi, passato mezzogiorno, ha dato l’annuncio ufficiale sciogliendo il segreto pontificio.
Il Papa Benedetto XVI ha assegnato a D’Ercole la sede titolare vescovile di Dusa di Numidia, un’antica diocesi africana soppressa. L’ordinazione episcopale avverrà il 12 dicembre alle 16,30, nella patriarcale basilica vaticana di San Pietro, per l’imposizione delle mani del Segretario di Stato di Sua santità, cardinale Tarcisio Bertone, conconsacrante l’arcivescovo Molinari. La diocesi allestirà pullman per i fedeli. Il 13 dicembre, sempre a Roma, prima messa da vescovo e il 20 celebrazione solenne all’Aquila.
«NESSUN COMMISSARIO». Seduto al tavolo delle riunioni, al primo piano del capannone del nucleo industriale acquistato dalla Cei e diventato la nuova curia, l’arcivescovo Molinari spiega il senso di questo «affiancamento». «L’ho chiesto io», precisa. «I superiori mi hanno dato ragione: forse è bene che ti prendi un aiuto. Ma, si sa, in Vaticano se non chiedi non ti mandano nessuno. Io ho chiesto aiuto al Papa perché qui bisogna stare tra la gente ma bisogna pure organizzare. E di cose da fare ce ne sono davvero tante. E una presenza in più ci sta proprio bene. Sono doppiamente contento: don Giovanni è un bravo sacerdote e con lui arriveranno anche alcuni religiosi di cui abbiamo tanto bisogno. Ma non è un commissario. Io berlusconiano? Al premier ho solo detto grazie per averci fatto le case e basta. Non ho detto che approvo tutta la sua politica».
«SONO FRASTORNATO». Alle 10,25 don Giovanni è al suo posto su Raidue dove conduce, da anni, il programma religioso «Sulla via di Damasco». Introvabile prima, alle 16 risponde al telefonino. «Verrò presto all’Aquila». È sulla strada, visto che nel pomeriggio ha il primo incontro con l’arcivescovo Molinari. Nel messaggio scrive: «Sono frastornato». Poi comunica la nomina su Facebook, dove impazzano i primi messaggi di auguri. Si aggiungono agli omaggi anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il deputato del Pd Enrico Gasbarra.
CENT’ANNI DOPO. Nel 1909, poco dopo il sisma a Reggio Calabria e Messina, Pio X mandò don Orione tra gli sfollati. Oggi, cent’anni dopo, Benedetto XVI manda l’«orionino» don Giovanni tra gli aquilani. Sulle orme del fondatore, quello «strano prete» che nel 1915 scavò tra le macerie di Avezzano, come scrive Ignazio Silone in «Uscita di sicurezza».
Il Papa Benedetto XVI ha assegnato a D’Ercole la sede titolare vescovile di Dusa di Numidia, un’antica diocesi africana soppressa. L’ordinazione episcopale avverrà il 12 dicembre alle 16,30, nella patriarcale basilica vaticana di San Pietro, per l’imposizione delle mani del Segretario di Stato di Sua santità, cardinale Tarcisio Bertone, conconsacrante l’arcivescovo Molinari. La diocesi allestirà pullman per i fedeli. Il 13 dicembre, sempre a Roma, prima messa da vescovo e il 20 celebrazione solenne all’Aquila.
«NESSUN COMMISSARIO». Seduto al tavolo delle riunioni, al primo piano del capannone del nucleo industriale acquistato dalla Cei e diventato la nuova curia, l’arcivescovo Molinari spiega il senso di questo «affiancamento». «L’ho chiesto io», precisa. «I superiori mi hanno dato ragione: forse è bene che ti prendi un aiuto. Ma, si sa, in Vaticano se non chiedi non ti mandano nessuno. Io ho chiesto aiuto al Papa perché qui bisogna stare tra la gente ma bisogna pure organizzare. E di cose da fare ce ne sono davvero tante. E una presenza in più ci sta proprio bene. Sono doppiamente contento: don Giovanni è un bravo sacerdote e con lui arriveranno anche alcuni religiosi di cui abbiamo tanto bisogno. Ma non è un commissario. Io berlusconiano? Al premier ho solo detto grazie per averci fatto le case e basta. Non ho detto che approvo tutta la sua politica».
«SONO FRASTORNATO». Alle 10,25 don Giovanni è al suo posto su Raidue dove conduce, da anni, il programma religioso «Sulla via di Damasco». Introvabile prima, alle 16 risponde al telefonino. «Verrò presto all’Aquila». È sulla strada, visto che nel pomeriggio ha il primo incontro con l’arcivescovo Molinari. Nel messaggio scrive: «Sono frastornato». Poi comunica la nomina su Facebook, dove impazzano i primi messaggi di auguri. Si aggiungono agli omaggi anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il deputato del Pd Enrico Gasbarra.
CENT’ANNI DOPO. Nel 1909, poco dopo il sisma a Reggio Calabria e Messina, Pio X mandò don Orione tra gli sfollati. Oggi, cent’anni dopo, Benedetto XVI manda l’«orionino» don Giovanni tra gli aquilani. Sulle orme del fondatore, quello «strano prete» che nel 1915 scavò tra le macerie di Avezzano, come scrive Ignazio Silone in «Uscita di sicurezza».