Da Cese ai vertici della Bce Ecco chi è Piero Cipollone
Studi al Liceo classico, ama andare in bici, cresciuto nella frazione di Avezzano Il fratello Mario: «Legatissimo alla sua terra. Qui ogni estate, si sente in famiglia»
AVEZZANO. Prima della Banca centrale europea, di Washington e dei tavoli con i più grandi del pianeta, c’è stata la campagna. Le pendici del Salviano e l’anfiteatro di monti che si erige intorno ai Piani Palentini. Prima di scalare i vertici dell’economia mondiale, Piero Cipollone ha conosciuto la terra e il bestiame insieme a mamma Esterina Di Matteo, 92 anni, ex “lattarola” che da Cese trasportava il latte ad Avezzano passando per i boschi della Pietraquaria. Fatica e sacrifici, levatacce mattutine. Una vita umile, semplice, genuina. È qui che Cipollone ha mosso i primi passi di una carriera che lo ha portato a varcare le soglie dei più importanti palazzi del potere economico: direttore esecutivo della Banca mondiale per Italia, Portogallo, Grecia e Albania; ma anche ruoli di spicco in Bankitalia e Bce. Alcuni giorni fa è arriva la nomina al comitato esecutivo della Banca centrale europea, al posto del neo capo della Banca d’Italia, Fabio Panetta. L’investitura ufficiale è arrivata dal Consiglio direttivo della Bce «in quanto», si legge nel comunicato dell’istituto di Francoforte, «persona di riconosciuta levatura ed esperienza professionale nel settore monetario o bancario». Cipollone è nato ad Avezzano nel 1962 ed è cresciuto nella frazione di Cese – a cui è ancora legatissimo – insieme alla madre e ai fratelli Mario ed Enrico. Il padre morì quando Piero aveva 17 anni. Da studente – frequentava il liceo classico Torlonia – trascorre i pomeriggi ad aiutare mamma Esterina (così come la conoscono tutti) nei campi. Chi lo conosce lo descrive come un uomo straordinariamente normale, che torna ogni anno a Cese per trascorrere le vacanze estive e che non vuole perdersi per nessun motivo la festa patronale. «Piero è rimasto la persona di sempre, legata alla sua terra e alle comunità di Cese e di Avezzano», racconta il fratello Mario. Non solo: «Collabora attivamente con la Pro loco di Cese per molte iniziative che coinvolgono il paese; la nostra è una grande comunità di cui mio fratello si è sempre sentito parte. Ama la Marsica e gli piace trascorrere le giornate passeggiando in montagna o in bicicletta. Spesso l’estate», prosegue Mario, «salta in sella per percorrere le strade nel cuore dei Piani Palentini». La nomina nel board della Bce ha riempito d’orgoglio i compaesani: quella di Cipollone, d’altronde, è una storia che trasuda di riscatto. Dopo la scuola, Cipollone si iscrive alla facoltà di Economia della Sapienza di Roma, dove segue i corsi - tra gli altri - di importanti economisti come Ignazio Visco e Pier Carlo Padoan. Nella capitale conosce anche Ezio Tarantelli, l’economista del lavoro ucciso dalle Brigate Rosse, e il keynesiano Federico Caffè. Grazie a una borsa di studio del Banco di Napoli, vola in California per studiare nella prestigiosa Stanford University. Dopo gli studi, l’inizio di una grande carriera: nel 1993 è assunto in Banca d’Italia e assegnato al Servizio Studi, dove lavora per 15 anni. Nel 2007 è nominato commissario straordinario e poi presidente dell’istituto di ricerca Invalsi. Per un anno, dal 2018 al 2019, è stato anche consulente della presidenza del Consiglio dei ministri per gli affari economici (governo Conte I). Cipollone è sposato con Anita e ha due figli: Rocco e Maria. Tutta la famiglia si riunisce spesso a Cese per ritagliarsi qualche istante di serenità. E ricordare forse i vecchi tempi in cui, prima del successo professionale, c’era la vita semplice di campagna. Quella da cui spesso si spicca il volo per raggiungere i grandi traguardi.
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