Decreto, pioggia di critiche sul governo
De Matteis (Mpa) a Napolitano: non firmi il Milleproroghe. Accuse da Mantini a Di Pietro.
L’AQUILA. Più cresce la confusione sul caso-tasse, più la valanga delle polemiche rotola e si ingrossa. La sospensione dei versamenti di tasse e contributi nel 2010, destinata solo ai lavoratori autonomi, ha scatenato reazioni nelle stanze della politica e non solo. Il vicepresidente del consiglio regionale, Giorgio De Matteis (Mpa), ha inviato una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per chiedere di non firmare il decreto Milleproroghe relativo alla sospensione delle tasse solo per alcune categorie di terremotati. Anche i nove capigruppo del consiglio regionale hanno aderito all’iniziativa. «Il provvedimento è indegno socialmente, crea scontri sociali, rasenta la follia», afferma De Matteis, «confidiamo in Napolitano affinché con il suo autorevole intervento si possa evitare una mortificazione della popolazione già duramente colpita».
Nel pomeriggio, al termine di una riunione, è arrivata una richiesta della Camera di commercio dell’Aquila. Dalla Confcommercio alla Cna, il documento è indirizzato a Napolitano, Berlusconi, Tremonti, Scajola e Bertolaso. Si chiede di «riconoscere lo stesso trattamento già riservato in Umbria e Marche» e si sollecitano «iniziative necessarie a risolvere le problematiche di 144mila abitanti, categorie produttive, piccole e medie imprese, per un immediato rilancio dello sviluppo e dell’occupazione, senza alcuna distinzione, tutelando in particolare precari, cassintegrati e pensionati». Pierluigi Mantini, parlamentare Udc, accusa il governo per «le promesse non mantenute. Chi ha responsabilità di governo e istituzionali deve adoperarsi con il massimo impegno per recuperare le difficoltà»».
E aggiunge: «Come ha detto Casini, gli abruzzesi non sono cittadini di serie B». Antonio Di Pietro, leader Idv, non è meno tenero: «Le bugie del governo hanno le gambe corte. Si continua a vendere fumo alle spalle dei cittadini abruzzesi». L’Idv della Regione Abruzzo, inoltre, chiede la convocazione straordinaria, in contemporanea, nella sede della caserma della Finanzia a Coppito, di consiglio regionale, consiglio provinciale e consigli comunali per discutere un documento unitario «a sostegno di un provvedimento di proroga della sospensione dei tributi». Polemiche arrivano anche dalle organizzazioni sindacali.
«La proroga esclude in modo del tutto incomprensibile i lavoratori dipendenti e i pensionati», evidenzia il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, «tale esclusione è in contrasto con gli imprescindibili criteri di giustizia sociale ed equità. La Cisl richiede con forza al presidente del consiglio e ai presidenti di Camera e Senato che in sede di conversione il contenuto del decreto venga modificato». Per il segretario regionale della Cisl, Gianfranco Giorgi «il governo ha disatteso tutti gli impegni».
Il segretario confederale Uil, Domenico Proietti, ritiene «irragionevole l’esclusione di lavoratori dipendenti e pensionati dalla proroga». Il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, e quello abruzzese, Marco Fars, parlano di «ennesima presa in giro per gli aquilani» e di «strumentalizzazione dell’emergenza per i fini politici di Berlusconi». I Comunisti italiani, infine, chiedono «le dimissioni dei presidenti Chiodi e Pezzopane, del sindaco Cialente e di tutti i sindaci del cratere».
Nel pomeriggio, al termine di una riunione, è arrivata una richiesta della Camera di commercio dell’Aquila. Dalla Confcommercio alla Cna, il documento è indirizzato a Napolitano, Berlusconi, Tremonti, Scajola e Bertolaso. Si chiede di «riconoscere lo stesso trattamento già riservato in Umbria e Marche» e si sollecitano «iniziative necessarie a risolvere le problematiche di 144mila abitanti, categorie produttive, piccole e medie imprese, per un immediato rilancio dello sviluppo e dell’occupazione, senza alcuna distinzione, tutelando in particolare precari, cassintegrati e pensionati». Pierluigi Mantini, parlamentare Udc, accusa il governo per «le promesse non mantenute. Chi ha responsabilità di governo e istituzionali deve adoperarsi con il massimo impegno per recuperare le difficoltà»».
E aggiunge: «Come ha detto Casini, gli abruzzesi non sono cittadini di serie B». Antonio Di Pietro, leader Idv, non è meno tenero: «Le bugie del governo hanno le gambe corte. Si continua a vendere fumo alle spalle dei cittadini abruzzesi». L’Idv della Regione Abruzzo, inoltre, chiede la convocazione straordinaria, in contemporanea, nella sede della caserma della Finanzia a Coppito, di consiglio regionale, consiglio provinciale e consigli comunali per discutere un documento unitario «a sostegno di un provvedimento di proroga della sospensione dei tributi». Polemiche arrivano anche dalle organizzazioni sindacali.
«La proroga esclude in modo del tutto incomprensibile i lavoratori dipendenti e i pensionati», evidenzia il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, «tale esclusione è in contrasto con gli imprescindibili criteri di giustizia sociale ed equità. La Cisl richiede con forza al presidente del consiglio e ai presidenti di Camera e Senato che in sede di conversione il contenuto del decreto venga modificato». Per il segretario regionale della Cisl, Gianfranco Giorgi «il governo ha disatteso tutti gli impegni».
Il segretario confederale Uil, Domenico Proietti, ritiene «irragionevole l’esclusione di lavoratori dipendenti e pensionati dalla proroga». Il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, e quello abruzzese, Marco Fars, parlano di «ennesima presa in giro per gli aquilani» e di «strumentalizzazione dell’emergenza per i fini politici di Berlusconi». I Comunisti italiani, infine, chiedono «le dimissioni dei presidenti Chiodi e Pezzopane, del sindaco Cialente e di tutti i sindaci del cratere».