Di Stefano: il vincolo su Porta Barete non va cancellato

L’AQUILA. «L’interesse archeologico della zona è un dato di fatto. Non può un vizio di forma metterlo in dubbio: i lavori del condominio di via Roma (civico 207) non possono riprendere. Sarebbe una...

L’AQUILA. «L’interesse archeologico della zona è un dato di fatto. Non può un vizio di forma metterlo in dubbio: i lavori del condominio di via Roma (civico 207) non possono riprendere. Sarebbe una follia tutta italiana». L’assessore comunale alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, commenta così l’ordinanza del Tar dello scorso 11 marzo a favore della sospensione dell’efficacia del decreto 18 del 20 ottobre 2014, emesso dal direttore regionale ad interim per i Beni culturali e paesaggistici Francesco Scoppola, che prevede il vincolo per l’area intorno a Porta Barete. Dopo i ritrovamenti, tra cui il leone in pietra calcarea, di epoca romana, infatti, la Soprintendenza ha deciso di tutelare l’area. Una decisione che non è piaciuta ai residenti del civico 207. Il vincolo archeologico aveva, infatti, bloccato l’impresa edile nella ricostruzione del palazzo che rischia di essere delocalizzato, seppur di qualche metro, per permettere la conservazione e la valorizzazione dei reperti emersi durante lo scavo. Per scongiurare l’ipotesi i residenti sono ricorsi al Tar per un vizio di forma: la Soprintendenza, infatti, ha comunicato l’avvio del procedimento di vincolo solamente all’intero condominio e non a tutti i condomini. Una procedura ritenuta scorretta dal Tribunale amministrativo. Il vincolo imposto dalla Soprintendenza, dunque, per il momento è sospeso e l’udienza, per la definizione nel merito, è fissata a ottobre 2016. «Non può una sentenza del Tar cancellare quello che ha deciso la Soprintendenza», continua Di Stefano. «Per il momento c’è stata solo una sospensiva, il Tar entrerà nel merito successivamente». Il problema, secondo l’assessore, nasce soprattutto da quello che definisce il «caos» all’interno della direzione regionale dei Beni culturali. «Nell’ultimo periodo la direzione è rimasta senza governance», sottolinea. «Solo in questi giorni abbiamo saputo che Antonio Gagliardo è il nuovo segretario generale per l’Abruzzo. Prima possibile cercherò di parlargli per capire come muoversi riguardo a questa spinosa vicenda. Certo è che ci troviamo in presenza di un interesse archeologico di portata nazionale e penso che sarebbe azzardato, da parte della ditta che si occupa del civico 207, riprendere i lavori. Si rischia infatti di determinare un danno di cui qualcuno poi dovrà rispondere».

Michela Corridore

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