Disegni e tanti fiori per onorare i martiri
La città si stringe nel ricordo delle 309 vittime del terremoto
L ’AQUILA. Nei cuori colorati disegnati dalle piccole Aurora e Sofia che il foglio trasparente attaccato a una transenna dell’ex Casa dello studente è riuscito a proteggere solo in parte. Nell’arcobaleno fotografato da Giuseppe subito dopo le piogge del pomeriggio. Nel disegno del piccolo Thomas, spillato su una gardenia posta all’ingresso di piazzale Paoli per ricordare la zia Claudia. Nello striscione. Nelle margherite, nelle peonie, nelle viole, nelle primule, nei narcisi e nelle rose bianche che da ieri decorano alcuni angoli esterni del Parco della memoria. Nel drappo bianco dei 309 martiri esposto alle ingiurie di una primavera che fa ancora i singhiozzi. Nello striscione nero dei Red Blue Eagles a cercare la rima baciata in un ricordo da tramandare affinché nessuno possa dimenticare. Dodici anni, un giorno negli strani meccanismi della mente. «Chiudi gli occhi», fa notare l’onorevole Stefania Pezzopane davanti a via XX Settembre, «e ti sembra di rivivere ora le ambulanze, il freddo, le grida di dolore di quella notte. Come se tutto fosse passato da poche ore. Altre volte sembra passato un secolo». Un passato che è un paese straniero, dove le cose accadono in modo diverso, come si trovò a scrivere Lesley P. Hartley. «La Casa dello studente rappresenta uno dei simboli tra i più dolorosi del terremoto che ha colpito L’Aquila nel 2009. Il fatto che abbia coinvolto giovani vite ci tocca profondamente. Le ferite di quel drammatico evento si vedono a occhio nudo nonostante la ricostruzione stia finalmente decollando e si cominci a rivedere una città restituita alla vita», ha detto il governatore Marco Marsilio partecipando alla commemorazione davanti a uno dei luoghi-simbolo. Il presidente della Regione, tra l’altro, è stato coinvolto in una discussione con la troupe di un programma tv nazionale. Incalzato da domande sulle vaccinazioni Marsilio ha risposto per le rime. Alla commemorazione in via XX Settembre hanno partecipato anche il sindaco Pierluigi Biondi, il prefetto Cinzia Torraco e il cardinale Giuseppe Petrocchi, già protagonisti delle celebrazioni della notte precedente. Con loro anche il primo cittadino di Villa Sant’Angelo Domenico Nardis, in rappresentanza dei comuni del cratere sismico e il presidente del consiglio comunale del capoluogo Roberto Tinari.
ORIZZONTI DEL PRESENTE. «Tutto questo», ha detto ancora Marsilio che poi ha fatto tappa a piazzale Paoli, «ci aiuta a sperare e a guardare al futuro con ottimismo nonostante un anno di pandemia che ha aggravato una situazione socio economica già difficile da affrontare. Del resto, siamo stati sempre capaci di risollevarci con uno spirito combattivo, sappiamo andare avanti e guardare al futuro con ottimismo che, siamo sicuri, ci riserverà grandi prospettive e soddisfazioni». Poco a lato, una piccola, silente, delegazione dei familiari delle vittime, tra cui Antonietta Centofanti e Vincenzo Vittorini. Omaggio alle vittime ma anche sguardo al futuro, nell’ambito del diritto allo studio.
VISIONE DEL FUTURO. Si è concretizzato da poco il progetto del collegio diffuso composto da 150 appartamenti (ricostruiti o ristrutturati) che potranno ospitare fino a 600 studenti. Si tratta della prima volta che una città di piccole dimensioni come il capoluogo d’Abruzzo (che soprattutto ancora paga il prezzo del sisma) fa nascere un collegio di merito, unendo in una Fondazione le forze di Università, Gran Sasso Science Institute (Gssi) e del Comune proprietario del patrimonio immobiliare costruito per gli sfollati (Map e Piano Case). Nei giorni scorsi, la stessa Centofanti aveva parlato di una scommessa per L’Aquila: «Quella di diventare un polo d’attrazione per i giovani, abbiamo una città che sta diventando sempre più bella, sarà una delle città più sicure d’Italia, ci sono palazzi stupendi, restaurati benissimo. Ma se tutto ciò non si riempirà di vita, di coppie, di bambini, di studenti, avremo una cattedrale nel deserto. La scommessa della politica è creare opportunità affinché questa città diventi attrattiva e chi ci vive non cerchi altrove la propria vita».
GLI ALTRI APPUNTAMENTI. In mattinata l’evento di ricordo alla Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza – il quartier generale per l’emergenza – alla presenza del comandante della Scuola, generale di divisione Cristiano Zaccagnini. Nella due giorni di ricorrenza è stato trasmesso il concerto dell’orchestra degli studenti del Conservatorio “Casella” diretta dal maestro Marcello Bufalini, con solista all’organo Alessandro Alonzi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
ORIZZONTI DEL PRESENTE. «Tutto questo», ha detto ancora Marsilio che poi ha fatto tappa a piazzale Paoli, «ci aiuta a sperare e a guardare al futuro con ottimismo nonostante un anno di pandemia che ha aggravato una situazione socio economica già difficile da affrontare. Del resto, siamo stati sempre capaci di risollevarci con uno spirito combattivo, sappiamo andare avanti e guardare al futuro con ottimismo che, siamo sicuri, ci riserverà grandi prospettive e soddisfazioni». Poco a lato, una piccola, silente, delegazione dei familiari delle vittime, tra cui Antonietta Centofanti e Vincenzo Vittorini. Omaggio alle vittime ma anche sguardo al futuro, nell’ambito del diritto allo studio.
VISIONE DEL FUTURO. Si è concretizzato da poco il progetto del collegio diffuso composto da 150 appartamenti (ricostruiti o ristrutturati) che potranno ospitare fino a 600 studenti. Si tratta della prima volta che una città di piccole dimensioni come il capoluogo d’Abruzzo (che soprattutto ancora paga il prezzo del sisma) fa nascere un collegio di merito, unendo in una Fondazione le forze di Università, Gran Sasso Science Institute (Gssi) e del Comune proprietario del patrimonio immobiliare costruito per gli sfollati (Map e Piano Case). Nei giorni scorsi, la stessa Centofanti aveva parlato di una scommessa per L’Aquila: «Quella di diventare un polo d’attrazione per i giovani, abbiamo una città che sta diventando sempre più bella, sarà una delle città più sicure d’Italia, ci sono palazzi stupendi, restaurati benissimo. Ma se tutto ciò non si riempirà di vita, di coppie, di bambini, di studenti, avremo una cattedrale nel deserto. La scommessa della politica è creare opportunità affinché questa città diventi attrattiva e chi ci vive non cerchi altrove la propria vita».
GLI ALTRI APPUNTAMENTI. In mattinata l’evento di ricordo alla Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza – il quartier generale per l’emergenza – alla presenza del comandante della Scuola, generale di divisione Cristiano Zaccagnini. Nella due giorni di ricorrenza è stato trasmesso il concerto dell’orchestra degli studenti del Conservatorio “Casella” diretta dal maestro Marcello Bufalini, con solista all’organo Alessandro Alonzi.
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