Draghi, da Pittsburgh a Bazzano
Il governatore di Bankitalia conferma l’impegno per la ricostruzione.
L’AQUILA. Un giro tra gli alloggi del progetto Case dopo i successi del G20 di Pittsburgh, dove, come presidente del Financial stability board (Fsb), ha visto accettata la sua ricetta per porre limiti ai bonus dei banchieri e dove ha ricevuto anche il mandato a scrivere le nuove linee guida sul capitale e la supervisione delle banche.
Giornata aquilana per il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, che ha scelto di trascorrere un pomeriggio a Bazzano nei cantieri del progetto Case al quale l’istituto di via Nazionale ha contribuito con l’erogazione di un contributo pari a sette milioni e mezzo di euro, oltre ad altre donazioni effettuate in piena emergenza sisma. È questa solo una parte dell’impegno diretto di Bankitalia per la ricostruzione dell’Aquila, visto che vi sono in cantiere anche progetti per rimettere in piedi, con un intervento in piena autonomia, lo storico quartiere «Banca d’Italia» che si trova a ridosso di via XX Settembre, oltre alla possibile adozione di monumenti distrutti dal sisma. Una visita, quella aquilana, in cui il governatore, che proprio in queste ore viene indicato come possibile successore di Jean-Claude Trichet alla guida della Banca centrale europea, ha voluto tenere un profilo basso, com’è nel suo stile, esprimendo comunque piena soddisfazione e plauso per l’avvenuta concretizzazione dei progetti finanziati.
Draghi ha declinato cortesemente l’invito a commentare i motivi della sua presenza in città confermando, tuttavia, l’impegno della Banca d’Italia per la ricostruzione dell’Aquila. Del resto, il 27 luglio era stata proprio la Banca d’Italia ad aver riaperto i battenti, prima e unica istituzione a far ripartire l’attività all’interno della zona rossa.
Accompagnato, nella sua visita, dal direttore generale Fabrizio Saccomanni e dal direttore della filiale dell’Aquila Giovanni Alfieri, Draghi ha voluto visitare le palazzine che sono state realizzate col contributo di Bankitalia, come testimoniato dalle targhe che sono state applicate all’ingresso di ciascuno degli edifici in questione. In parte degli edifici a uso abitativo, circa cento, alloggiano dipendenti dell’istituto rimasti senza casa mentre gli altri alloggi sono stati messi a disposizione della collettività.
Draghi, partito da Roma alle 14, è arrivato a Bazzano alle 15,30, prima di Berlusconi, e ha presenziato alla cerimonia di consegna delle prime case antisismiche. Nella prima abitazione visitata c’è stata la stretta di mano con il presidente del Consiglio. È seguita, subito dopo, la visita dell’appartamento. «Case splendide», ha detto il governatore. Poi Draghi si è congedato dal premier e ha proseguito da solo, scortato da funzionari della Protezione civile, la sua visita alle palazzine realizzate coi finanziamenti della Banca. La presenza del governatore è stata anche l’occasione per ribadire la vicinanza e la solidarietà al personale. Intorno alle 17, conclusa la visita alle palazzine del progetto Case, Draghi ha lasciato L’Aquila con la promessa di tornare. La prossima sfida è quella di ristrutturare le strade e i palazzi del quartiere Banca d’Italia dove i danni provocati dal terremoto sono stati piuttosto significativi.
Giornata aquilana per il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, che ha scelto di trascorrere un pomeriggio a Bazzano nei cantieri del progetto Case al quale l’istituto di via Nazionale ha contribuito con l’erogazione di un contributo pari a sette milioni e mezzo di euro, oltre ad altre donazioni effettuate in piena emergenza sisma. È questa solo una parte dell’impegno diretto di Bankitalia per la ricostruzione dell’Aquila, visto che vi sono in cantiere anche progetti per rimettere in piedi, con un intervento in piena autonomia, lo storico quartiere «Banca d’Italia» che si trova a ridosso di via XX Settembre, oltre alla possibile adozione di monumenti distrutti dal sisma. Una visita, quella aquilana, in cui il governatore, che proprio in queste ore viene indicato come possibile successore di Jean-Claude Trichet alla guida della Banca centrale europea, ha voluto tenere un profilo basso, com’è nel suo stile, esprimendo comunque piena soddisfazione e plauso per l’avvenuta concretizzazione dei progetti finanziati.
Draghi ha declinato cortesemente l’invito a commentare i motivi della sua presenza in città confermando, tuttavia, l’impegno della Banca d’Italia per la ricostruzione dell’Aquila. Del resto, il 27 luglio era stata proprio la Banca d’Italia ad aver riaperto i battenti, prima e unica istituzione a far ripartire l’attività all’interno della zona rossa.
Accompagnato, nella sua visita, dal direttore generale Fabrizio Saccomanni e dal direttore della filiale dell’Aquila Giovanni Alfieri, Draghi ha voluto visitare le palazzine che sono state realizzate col contributo di Bankitalia, come testimoniato dalle targhe che sono state applicate all’ingresso di ciascuno degli edifici in questione. In parte degli edifici a uso abitativo, circa cento, alloggiano dipendenti dell’istituto rimasti senza casa mentre gli altri alloggi sono stati messi a disposizione della collettività.
Draghi, partito da Roma alle 14, è arrivato a Bazzano alle 15,30, prima di Berlusconi, e ha presenziato alla cerimonia di consegna delle prime case antisismiche. Nella prima abitazione visitata c’è stata la stretta di mano con il presidente del Consiglio. È seguita, subito dopo, la visita dell’appartamento. «Case splendide», ha detto il governatore. Poi Draghi si è congedato dal premier e ha proseguito da solo, scortato da funzionari della Protezione civile, la sua visita alle palazzine realizzate coi finanziamenti della Banca. La presenza del governatore è stata anche l’occasione per ribadire la vicinanza e la solidarietà al personale. Intorno alle 17, conclusa la visita alle palazzine del progetto Case, Draghi ha lasciato L’Aquila con la promessa di tornare. La prossima sfida è quella di ristrutturare le strade e i palazzi del quartiere Banca d’Italia dove i danni provocati dal terremoto sono stati piuttosto significativi.