«Due puri, il loro amore speciale» il ricordo di Gianmarco e Valeria
Giulia Rivo, cugina e amica degli escursionisti: «Straziante quello che per settimane abbiamo vissuto Il mio Giammi ignorava la cattiveria, lei aveva occhi che sprigionavano dolcezza. Erano felici insieme»
AVEZZANO. Un amore speciale. È quello che Giulia Rivo, cugina di Gianmarco Degni e amica di Valeria Mella, racconta in ricordo degli “angeli del Velino”. Vittime di una tragedia che ha scosso l’Abruzzo. «È terribile e straziante quello che per settimane abbiamo vissuto», sottolinea Giulia, «il senso di vuoto riempito da un dolore sconosciuto che ci ha travolto, ma la cosa tremenda è stata l’angosciante sensazione di essere sospesi. Tantissime le persone che per giorni ci hanno mostrato un affetto incondizionato, ci sono state e ci sono vicine, ci hanno supportato senza chiedere nulla. Lo hanno fatto per amore, per amicizia, per solidarietà... per Gianmarco e Valeria, per Tonino e per Gian Mauro».
ANIME CHE SI TROVANO. «Gianmarco e Valeria», aggiunge, «due ragazzi che si sono incontrati per caso e invece chi lo sa se è stato davvero un caso. Non si sono messi in mostra l’uno davanti all’altra, ma si sono semplicemente riconosciuti. Non so quale circostanza spinga due persone a legarsi, forse la sintonia, forse la bellezza, forse le parole, o forse accade perché deve accadere. Mi piace pensare che quando due anime sono destinate prima o poi si trovano».
FOLLEMENTE INNAMORATI. «Belli, puri e buoni: sì, soprattutto buoni», riprende, «erano così Gianmarco e Valeria. Cosi apparentemente diversi, ma anche immensamente uguali e follemente innamorati. Due esseri speciali, lui un punto fermo nella mia vita, lei un’amica, una dolce scoperta. Loro insieme a me nella stessa famiglia e nello stesso gruppo di amici, sempre. A Giammi dicevo spesso che era “incontaminato”, ignorava cosa fosse la cattiveria. Da lui ho imparato che a volte è meglio fare un respiro profondo e non dire nulla. Aveva la capacità di rendere migliore il tempo se lo passavi con lui; se eri pensieroso ti ascoltava, poi ti guardava dicendoti che non c’era nessun problema perché a tutto c’è una soluzione, ti abbracciava come se voleva dirti: “ci penso io”».
CHI ERA GIANMARCO. «Sapete, Gianmarco era quel tipo di persona sulla quale si poteva contare, il figlio che tutti avrebbero voluto, pieno di valori e di voglia di vivere, innamorato della famiglia, era un fratello premuroso, un amico leale, un fidanzato amorevole, un nipote modello. Sin da quando eravamo piccoli, mi ricordo, è sempre riuscito in tutto quello che voleva fare: era il migliore ad andare a cavallo, se c’era una gara di sci la vinceva lui, se c’era da allietare le serata ci pensava lui con la chitarra. Da adolescente era anche un abile giocatore di tennis, ma negli ultimi anni le sue vere passioni erano due: la fidanzata Valeria e il suo lavoro nel negozio di famiglia».
QUANT’ERA BELLA VALERIA. «Valeria...Valeria. Quanto era bella...», le parole di Giulia, «ho imparato a conoscerla piano piano. Nella sua vita dovevi entrare in punta di piedi perché lei si fidava prima di quello che sentiva e poi di quello che vedeva. Quando lei si apriva a te percepivi dal suo sorriso quella forza che gelosamente nascondeva nell’anima e i suoi occhi sprigionavano una dolcezza che ti restava dentro, nella pelle. È come se riusciva a comprendere con facilità i sentimenti che provavano altri; una ragazza estremamente intelligente. Laureata con il massimo dei voti, con uno spiccato senso del sacrificio e dai sani principi. Gianmarco e Valeria hanno sempre preservato loro stessi per le persone importanti. Lui, con lei, disponibile, affettuoso, premuroso, innamorato... lei con lui comprensiva, presente, cortese... innamorata».
COPPIA D’ALTRI TEMPI. «Una coppia di altri tempi», conclude Giulia, «insieme fin dai banchi di scuola legati l’una all’altra contemporaneamente, con la testa, il corpo e il cuore. Loro due così felici, uniti dalla passione per la montagna. La stessa montagna che ce li ha portati via. Quello che è accaduto ci ha cambiato la vita, lasciando un segno indelebile. Gianmarco e Valeria, guarderemo il cielo e parleremo con le nuvole, con le stelle, con la luna. Giammi una parte di me è volata via con te. Ti prometto però che da domani sorriderò per me e per te, sarò forte perché tu eri forte, ti prometto che vivrò anche per te. Ti chiedo di starci vicino, di guardarci da lassù, non stancarti mai di esserci così, forse un giorno andrà tutto bene... che la vostra casa sia la vetta più alta del Paradiso!».
ANIME CHE SI TROVANO. «Gianmarco e Valeria», aggiunge, «due ragazzi che si sono incontrati per caso e invece chi lo sa se è stato davvero un caso. Non si sono messi in mostra l’uno davanti all’altra, ma si sono semplicemente riconosciuti. Non so quale circostanza spinga due persone a legarsi, forse la sintonia, forse la bellezza, forse le parole, o forse accade perché deve accadere. Mi piace pensare che quando due anime sono destinate prima o poi si trovano».
FOLLEMENTE INNAMORATI. «Belli, puri e buoni: sì, soprattutto buoni», riprende, «erano così Gianmarco e Valeria. Cosi apparentemente diversi, ma anche immensamente uguali e follemente innamorati. Due esseri speciali, lui un punto fermo nella mia vita, lei un’amica, una dolce scoperta. Loro insieme a me nella stessa famiglia e nello stesso gruppo di amici, sempre. A Giammi dicevo spesso che era “incontaminato”, ignorava cosa fosse la cattiveria. Da lui ho imparato che a volte è meglio fare un respiro profondo e non dire nulla. Aveva la capacità di rendere migliore il tempo se lo passavi con lui; se eri pensieroso ti ascoltava, poi ti guardava dicendoti che non c’era nessun problema perché a tutto c’è una soluzione, ti abbracciava come se voleva dirti: “ci penso io”».
CHI ERA GIANMARCO. «Sapete, Gianmarco era quel tipo di persona sulla quale si poteva contare, il figlio che tutti avrebbero voluto, pieno di valori e di voglia di vivere, innamorato della famiglia, era un fratello premuroso, un amico leale, un fidanzato amorevole, un nipote modello. Sin da quando eravamo piccoli, mi ricordo, è sempre riuscito in tutto quello che voleva fare: era il migliore ad andare a cavallo, se c’era una gara di sci la vinceva lui, se c’era da allietare le serata ci pensava lui con la chitarra. Da adolescente era anche un abile giocatore di tennis, ma negli ultimi anni le sue vere passioni erano due: la fidanzata Valeria e il suo lavoro nel negozio di famiglia».
QUANT’ERA BELLA VALERIA. «Valeria...Valeria. Quanto era bella...», le parole di Giulia, «ho imparato a conoscerla piano piano. Nella sua vita dovevi entrare in punta di piedi perché lei si fidava prima di quello che sentiva e poi di quello che vedeva. Quando lei si apriva a te percepivi dal suo sorriso quella forza che gelosamente nascondeva nell’anima e i suoi occhi sprigionavano una dolcezza che ti restava dentro, nella pelle. È come se riusciva a comprendere con facilità i sentimenti che provavano altri; una ragazza estremamente intelligente. Laureata con il massimo dei voti, con uno spiccato senso del sacrificio e dai sani principi. Gianmarco e Valeria hanno sempre preservato loro stessi per le persone importanti. Lui, con lei, disponibile, affettuoso, premuroso, innamorato... lei con lui comprensiva, presente, cortese... innamorata».
COPPIA D’ALTRI TEMPI. «Una coppia di altri tempi», conclude Giulia, «insieme fin dai banchi di scuola legati l’una all’altra contemporaneamente, con la testa, il corpo e il cuore. Loro due così felici, uniti dalla passione per la montagna. La stessa montagna che ce li ha portati via. Quello che è accaduto ci ha cambiato la vita, lasciando un segno indelebile. Gianmarco e Valeria, guarderemo il cielo e parleremo con le nuvole, con le stelle, con la luna. Giammi una parte di me è volata via con te. Ti prometto però che da domani sorriderò per me e per te, sarò forte perché tu eri forte, ti prometto che vivrò anche per te. Ti chiedo di starci vicino, di guardarci da lassù, non stancarti mai di esserci così, forse un giorno andrà tutto bene... che la vostra casa sia la vetta più alta del Paradiso!».