AVEZZANO

Emergenza bomba, piano per lo sgombero delle case 

Gli artificieri: è una delle più grandi ritrovate in Italia, pesa oltre 450 chilogrammi. Martedì vertice in prefettura per mettere a punto i dettagli per il disinnesco

AVEZZANO. È una delle bombe più grandi mai ritrovate in Italia, come precisano gli esperti intervenuti sul posto. Per ora è stata messa in sicurezza, ma durante le operazioni di disinnesco si ipotizza uno sgombero di massa. Una delle prossime domeniche molti avezzanesi sono destinati a lasciare le loro abitazioni, fino a quando l’ordigno verrà fatto brillare in una cava. I dettagli vengono decisi martedì nel corso di un vertice convocato dalla prefettura all’Aquila.

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La zona è presidiata da polizia locale, polizia di Stato, carabinieri e Guardia di finanza . Si tratta di una bomba da mille libbre (oltre 450 chilogrammi) di fabbricazione americana. Una delle più grandi mai ritrovate in Italia. Al suo interno, infatti, ci sono ben 250 chili di esplosivo, probabilmente amatolo. Da una prima valutazione degli artificieri, le spolette risultano entrambe integre. L’ordigno risale alla Seconda guerra mondiale quando la città di Avezzano fu pesantemente bombardata: la grande bomba, dunque, è rimasta nascosta sotto il terreno per quasi 80 anni.

I lavori di scavo sono eseguiti dalla Lihat project srl di Avezzano come recita il cartello apposto all’ingresso del cantiere. L’area era sede di un vecchio magazzino abbandonato da anni che un tempo ospitava una rivendita di vini. Dopo il rinvenimento dell’ordigno, il direttore dei lavori ha immediatamente sospeso le operazioni di scavo e allertato il Comune che ha fatto scattare il protocollo. Da Roma è immediatamente partita una squadra di artificieri del 6° Genio. Il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, giunto sul posto insieme al comandante della polizia locale, Luca Montanari, e al consigliere alla Protezione civile, Maurizio Seritti, ha firmato l’ordinanza per l’apertura del Coc (Centro operativo comunale), come previsto nei casi d’emergenza.
IL VERTICE
Le operazioni di disinnesco prevedono che le spolette vengano tolte sul posto. Poi, una volta messa in sicurezza la bomba, verrà trasportata in una cava dove verrà fatta brillare. Durante le delicate operazioni di spolettamento è prevista un’evacuazione di massa. Gli esperti ipotizzano un raggio di sgombero di almeno un chilometro all’interno del quale ricadono migliaia di abitazioni, la linea ferroviaria, una struttura sanitaria e la superstrada del Liri. Anche il percorso tra l’area del ritrovamento e la cava che verrà individuata per l’esplosione controllata dovrà essere sicuro, non è quindi esclusa la chiusura temporanea di alcune strade al passaggio dei convogli militari con a bordo l’ordigno. Infine, occorre valutare anche l’evacuazione nella zona in cui il residuato bellico verrà fatto brillare. L’esatto piano d’azione verrà deciso nel corso di un vertice convocato per martedì in prefettura (orario da definire).
I PRECEDENTI
Risale a quattro anni fa il ritrovamento dell’ultima bomba americana ad Avezzano. L’ordigno di 500 libbre, la metà di quella ritrovata l’altro giorno, venne scoperta nella cava Santilli di Ortucchio tra gli inerti provenienti da un cantiere di via Garibaldi dove era in corso la demolizione dell’abitazione adiacente all’ex Cinema Impero. La bomba, del tutto inavvertitamente, venne trasportata nella cava. Per precauzione, però, i lavori vennero bloccati e il cantiere bonificato da esperti per scongiurare la presenza di altri ordigni. La bomba venne fatta brillare una domenica mattina in località Arciprete, sempre a Ortucchio. Vennero evacuate circa 500 persone e un centinaio di animali da un allevamento tra Ortucchio, Pescina e Gioia dei Marsi. L’altro precedente è del novembre 2001. Una bomba venne trovata nei pressi della stazione ferroviaria.
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