Euronics, raid da 40 mila euro
Porta sfondata con l’auto rubata, poi fuga coi computer
AVEZZANO. Sfondano la porta con un’auto rubata, fanno irruzione nel negozio Euronics del gruppo Ferri, ripuliscono il reparto elettronica in pochi secondi. Un colpo da professionisti del crimine che ha fruttato un bottino di circa 40mila euro.
Il furto è andato a segno l’altra notte, poco dopo le 4. L’ora in cui è scattato l’antifurto. La banda di ladri sapeva di non poter disattivare il sofisticato allarme e sapeva di avere poco tempo per agire. È quindi certo che abbia studiato il colpo con una cura quasi maniacale. I ladri hanno utilizzato un’auto come ariete per buttare giù una delle porte laterali del negozio di via Nuova. La vettura, una Fiat Panda, era stata rubata poco prima in un’abitazione nei pressi del punto vendita. La porta sfondata si affaccia proprio sull’area informatica, dove si trovano i prodotti più costosi e più piccoli.
Facili da rubare in pochissimo tempo, come computer portatili, lettori e apparecchiature digitali. I ladri hanno preso una sessantina di pezzi per un valore che si aggira sui 40mila euro (l’inventario è ancora in corso), senza toccare nient’altro (non hanno pensato a dirigersi né verso la cassa né nella stanza della cassaforte). Per fuggire è stata impiegata una Golf rubata sempre nelle vicinanze. Un colpo chirurgico anche per gli altri particolari che l’hanno caratterizzato. La banda ha pensato di disattivare una centralina elettrica per causare un blackout nella zona e agire col favore del buio; inoltre ha avuto cura di mettere del silicone nelle serrature dei cancelli che consentono l’accesso nel piazzale del negozio Euronics.
Un espediente che probabilmente doveva servire a rallentare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine. Subito dopo il furto i carabinieri, agli ordini del capitano Michele Borrelli, hanno istituito posti di blocco in più punti della Marsica, sia verso il Fucino che in prossimità degli svincoli di superstrada e autostrada. Ieri mattina i militari della Scientifica hanno eseguito una serie di sopralluoghi alla ricerca di impronte o altre tracce utili a risalire agli autori del blitz. C’è anche il sospetto che la banda sia la stessa che qualche giorno fa ha colpito nel negozio Rc elettronica in Viale della stazione a Sulmona. I ladri hanno rubato digitali, i-Pod e altre costose apparecchiature nel corso di un’irruzione durata una manciata di secondi.
Un colpo ben studiato, come quello dell’altra notte ad Avezzano, visto che i ladri sapevano che nel negozio c’erano delle telecamere e hanno avuto l’accortezza di mascherare i volti. I continui furti nella Marsica stanno creando una certa apprensione, anche fra gli stessi commercianti. Nell’ultimo mese e mezzo si sono consumati una serie di episodi che hanno fatto scattare più campanelli d’allarme. Dopo una rapina ai danni di un rappresentante di gioielli di Pescara, avvenuta lungo la strada fra Magliano e Avezzano, la Confcommercio sollecitò interventi. Ma poco è cambiato.
Il furto è andato a segno l’altra notte, poco dopo le 4. L’ora in cui è scattato l’antifurto. La banda di ladri sapeva di non poter disattivare il sofisticato allarme e sapeva di avere poco tempo per agire. È quindi certo che abbia studiato il colpo con una cura quasi maniacale. I ladri hanno utilizzato un’auto come ariete per buttare giù una delle porte laterali del negozio di via Nuova. La vettura, una Fiat Panda, era stata rubata poco prima in un’abitazione nei pressi del punto vendita. La porta sfondata si affaccia proprio sull’area informatica, dove si trovano i prodotti più costosi e più piccoli.
Facili da rubare in pochissimo tempo, come computer portatili, lettori e apparecchiature digitali. I ladri hanno preso una sessantina di pezzi per un valore che si aggira sui 40mila euro (l’inventario è ancora in corso), senza toccare nient’altro (non hanno pensato a dirigersi né verso la cassa né nella stanza della cassaforte). Per fuggire è stata impiegata una Golf rubata sempre nelle vicinanze. Un colpo chirurgico anche per gli altri particolari che l’hanno caratterizzato. La banda ha pensato di disattivare una centralina elettrica per causare un blackout nella zona e agire col favore del buio; inoltre ha avuto cura di mettere del silicone nelle serrature dei cancelli che consentono l’accesso nel piazzale del negozio Euronics.
Un espediente che probabilmente doveva servire a rallentare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine. Subito dopo il furto i carabinieri, agli ordini del capitano Michele Borrelli, hanno istituito posti di blocco in più punti della Marsica, sia verso il Fucino che in prossimità degli svincoli di superstrada e autostrada. Ieri mattina i militari della Scientifica hanno eseguito una serie di sopralluoghi alla ricerca di impronte o altre tracce utili a risalire agli autori del blitz. C’è anche il sospetto che la banda sia la stessa che qualche giorno fa ha colpito nel negozio Rc elettronica in Viale della stazione a Sulmona. I ladri hanno rubato digitali, i-Pod e altre costose apparecchiature nel corso di un’irruzione durata una manciata di secondi.
Un colpo ben studiato, come quello dell’altra notte ad Avezzano, visto che i ladri sapevano che nel negozio c’erano delle telecamere e hanno avuto l’accortezza di mascherare i volti. I continui furti nella Marsica stanno creando una certa apprensione, anche fra gli stessi commercianti. Nell’ultimo mese e mezzo si sono consumati una serie di episodi che hanno fatto scattare più campanelli d’allarme. Dopo una rapina ai danni di un rappresentante di gioielli di Pescara, avvenuta lungo la strada fra Magliano e Avezzano, la Confcommercio sollecitò interventi. Ma poco è cambiato.