Fiere all’ex Finmek lo stop di Cialente: «Il sito è industriale»
Il sindaco ribadisce la destinazione d’uso originaria Trasatti (Cgil): «Vigileremo sulle manovre dei poteri forti»
L’AQUILA. «Nessuno pensi di mettere le mani sul polo elettronico, per farne un quartiere fieristico o un centro commerciale. La destinazione d’uso resta unicamente quella industriale».
Dopo Giovanni Lolli, anche il sindaco Massimo Cialente sembra mettere una pietra sull’ipotesi di una trasformazione, a fini commerciali, dei capannoni ex Italtel. Parole che dovrebbero rassicurare anche i sindacati, che in caso contrario si dicono pronti alle barricate, per difendere il sito. Intanto, al bando per la gestione del complesso industriale ha risposto un’unica società, quella formata dal neopresidente dell’Aquila rugby Augusto Iovenitti e dall’imprenditore Luigi Palmerini con l’apporto di Carsa, che ha già organizzato, negli stessi spazi, il salone della ricostruzione e la fiera dei prodotti tipici. Una circostanza che non placa i rumors, nonostante le smentite autorevoli.
«Il polo elettronico aquilano, che il Comune ha acquisito», afferma categorico il sindaco Cialente, «manterrà la destinazione d’uso industriale. Questo è un dato di fatto. Le fiere, che pure sono state allestite nei mesi scorsi, hanno fatto lavorare per 4 o 5 giorni una decina di persone e in futuro si faranno altrove. Il nostro obiettivo è invece quello di portare nuova occupazione stabile, con il rilancio del sito. Lo stiamo già facendo con l’operazione Accord Phoenix, che speriamo vada a buon fine, e ci sono altre aziende interessate a insediarsi, anche acquistando gli spazi. A settembre si liberano quelli occupati dalla Thales Alenia, che inizia il trasferimento nella nuova sede. E poi ci sono gli 8mila metri quadrati di proprietà della Finmek, che stanno per andare all’asta. A questo proposito», sottolinea il sindaco, «sia chiaro a chiunque lo acquisterà che la destinazione resta produttiva. Lì ci andranno gli operai, né fiere, né centri commerciali, né altro. Non vorrei che questa polemica sia stata montata ad arte, per alzare il valore dell’immobile. E anche chi andrà a gestire il complesso industriale sa che dovrà amministrarlo e farlo funzionare, nient’altro». Di «poteri e interessi trasversali» parla il segretario della Cgil Umberto Trasatti, che si fa portavoce anche di Cisl e Uil: «Le voci sul centro fieristico continuano a circolare e questa è una città dove ci sono poteri e interessi forti. Come sindacati difenderemo la vocazione industriale del sito, anche alzando le barricate, se serve. Il compito di chi gestirà gli immobili è favorirne la reindustrializzazione».
Romana Scopano
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