Finmek, «cassa» in scadenza

9 Luglio 2009

I sindacati chiederanno la proroga per 360 lavoratori.

L’AQUILA. Si riaccendono i riflettori sulla vertenza Finmek, a poco più di un mese dalla scadenza della cassa integrazione per 360 lavoratori. Il 16 luglio si torna a Roma, per chiedere la proroga dell’ammortizzatore sociale, mentre si attende l’ufficializzazione di un’altra proroga: quella che coinvolge 1500 aziende colpite dal sisma. E scaduta il 5 luglio la prima tranche dei sostegni destinati alle imprese aquilane la cui attività è stata bloccata dal terremoto del 6 aprile: 13 settimane di cassa integrazione, che stanno per essere prorogate, a favore di circa 6000 lavoratori, molti dei quali però ancora attendono il pagamento degli stipendi. L’Inps, alle prese con una enorme mole di lavoro, si è impegnato a liquidare tutte le spettanze entro luglio.

Ma intanto c’è da pensare anche ai prossimi mesi: domani, su convocazione dell’assessore regionale alle Attività produttive Paolo Gatti, si riunisce il Cicas, il Comitato di intervento per le crisi aziendali, che dovrà monitorare la situazione e predisporre l’attivazione dei nuovi contributi. «Dal ministero ci sono ampie rassicurazioni sulla proroga della cassa integrazione in deroga», spiega l’assessore provinciale al Lavoro Ermanno Giorgi «e ci sono già 8-9 milioni di euro a disposizione, per coprire almeno 4 o 5 settimane. Le aziende interessate possono cominciare a inoltrare la richieste». All’interno della fase di emergenza causata dal sisma, ci sono altre aziende del territorio aquilano che devono ancora risolvere vertenze di vecchia data: è il caso della Finmek, che conta due stabilimenti (L’Aquila e Sulmona), con circa 360 lavoratori la cui cassa integrazione straordinaria scade il prossimo 30 agosto.

Nel sito aquilano, commissariato ormai da 5 anni, ci sono 200 persone che guardano con preoccupazione al futuro. «Finalmente torna a riunirsi, il 16 luglio, il tavolo al ministero dello Sviluppo economico», dice Gino Mattuccilli della Fim «e in ballo c’è la proroga del commissariamento dell’azienda, che include anche la proroga della cassa integrazione, per altri 12 mesi. Una misura che consentirebbe a circa 130 lavoratori aquilani di agganciarsi alla pensione, dopo un periodo di mobilità. Resterebbero da ricollocare 70 persone, tutte con un’età compresa tra i 40 e i 45 anni. Forze giovani, ma con una lunga esperienza nel settore dell’elettronica. Prima del sisma erano state proposte alcune soluzioni industriali: un discorso che va ripreso e concretizzato».

Il ministero deve però prima sbrogliare un’altra matassa: il contenzioso fra la Finmek e la società Aquila Sviluppo per la proprietà dell’immobile del polo elettronico. «C’è un accordo di massima», conclude Mattuccilli «che prevede una divisione a metà dello stabile, che ha una superficie di 20mila metri quadrati. Ma senza un intervento deciso del governo si rischia di non avere nell’immediato un’area a disposizione per le imprese interessate ad insediarsi all’Aquila e a ricollocare gli ex dipendenti Finmek».