Fira, Masciarelli si difende: “Finanziamenti leciti”

La testimonianza dell’ex presidente della Fira è stata al centro, in mattinata, del processo relativo all’inchiesta Fira che, nell’ottobre 2006 ha portato all’arresto dello stesso Masciarelli e di altre dieci persone, tra dirigenti della Finanziaria regionale ed imprenditori, ritenuti responsabili a vario titolo di una truffa ai danni della Regione e dell’Unione Europea da 16 milioni di euro

PESCARA. La testimonianza dell’ex presidente della Fira, Giancarlo Masciarelli è stata al centro, in mattinata, del processo relativo all’inchiesta Fira che, nell’ottobre 2006 ha portato all’arresto dello stesso Masciarelli e di altre dieci persone, tra dirigenti della Finanziaria regionale ed imprenditori, ritenuti responsabili, a vario titolo, di una truffa ai danni della Regione e dell’Unione Europea da 16 milioni di euro.

Masciarelli, che ha già patteggiato la pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione per questo procedimento e per l’inchiesta «Sanitopoli», ha risposto alle domande dell’accusa per circa 3 ore. L’ex presidente ha ripercorso il suo ruolo all’interno della Finanziaria regionale a partire dal 2002, sottolineando che i finanziamenti erogati erano tutti «leciti». Masciarelli è stato chiamato a riferire inoltre circa i rapporti tra la società Tecnos, di cui era all’epoca era anche presidente, e la Fira, spiegando che «non c’è stato mai conflitto di interessi», in quanto la Fira è un mero organo esecutivo della Regione e, dunque, non aveva discrezionalità. Durante l’audizione, si è poi affrontato l’argomento delle sponsorizzazioni ai partiti, in particolare a Forza Italia.

A tal proposito, l’ex presidente ha riferito che gli imprenditori fornivano «sponsorizzazioni», «contributi» alla politica, ma dopo che i bandi erano stati già aggiudicati. «Le sponsorizzazioni - ha evidenziato - non venivano date per aggiudicarsi i bandi, ma dopo. Alcune società si rendevano disponibili alle sponsorizzazioni. È un sistema che funziona così. Non c’è costrizione, non c’è nulla». L’inchiesta Fira conta in totale 63 imputati (27 persone e 36 società).